unitn. n°70 Università degli Studi di Trento

convegni


Storia e memoria
La Seconda guerra mondiale nella costruzione della memoria europea
di Gustavo Corni

Si sta avvicinando la data in cui verrà ricordata la fine della Seconda guerra mondiale, un evento bellico che ha coinvolto centinaia di milioni di militari e di civili e che merita appieno la denominazione di "mondiale". La guerra ha determinato sul suolo europeo pesanti occupazioni, in un primo tempo da parte degli eserciti tedeschi e dell'Asse - Italia compresa - ed in un secondo tempo l'occupazione da parte dei vincitori. Quest'ultima ha assunto soprattutto nei paesi dell'Europa orientale tratti di grande durezza, nel quadro del formarsi di una contrapposizione fra blocchi: il blocco occidentale, egemonizzato dagli Stati Uniti, e quello "comunista" egemonizzato dall'ormai super-potenza sovietica.


La guerra ha coinvolto profondamente la gente, sia sul piano emotivo che sul piano economico, sociale, persino territoriale. Basti pensare da un lato alla scomparsa delle comunità ebraiche che per secoli avevano rappresentato una componente fondamentale delle società nell'Europa centro-orientale, dalla Germania alla Russia. Oppure basti pensare, dall'altro, agli spostamenti di popolazioni indotti sempre sullo scacchiere orientale dalle conseguenze della guerra: milioni di tedeschi espulsi dalle loro patrie ad Est e costretti a rifugiarsi nella Germania sconfitta, ma anche milioni di polacchi, ungheresi, ceceni, ecc. costretti a spostarsi, per volontà sovietica.

Ucraina, cimitero di soldati del Corpo di Spedizione Italiano in Russia, 1941 (Museo storico in Trento, Archivio Fotografico)Questo coinvolgimento ha lasciato tracce profonde nella memoria. Il tema della memoria è diventato di grande attualità nella storiografia internazionale ed anche in Italia. All'interno della cosiddetta storiografia "postmoderna" o "culturalista" percezioni e costruzioni culturali sono divenute oggetti privilegiati di studio, più degli stessi eventi storici. La memoria si costruisce a livello individuale, familiare e privato e si costruisce soprattutto a livello pubblico, ad opera dello stato, dei partiti, delle associazioni e dei gruppi che intendono ricordare un determinato evento. Essa si riflette in anniversari, feste nazionali, monumenti, nei libri di scuola ed in molteplici altri modi. Le due sfere, della memoria privata e di quella pubblica, non sono affatto indipendenti, ma si influenzano reciprocamente; anche se occorre aggiungere che, soprattutto nei paesi del blocco comunista, fino al 1989/90 la memoria privata ha avuto poche possibilità di farsi sentire a livello pubblico, prevaricata da immagini stereotipate della guerra.

Il convegno internazionale Storia e memoria. La Seconda guerra mondiale nella costruzione della memoria europea, che il Dipartimento di Scienze umane e sociali ha organizzato con il patrocinio della Provincia di Trento il 16 e 17 dicembre scorso e che apre le iniziative per il Sessantesimo della Resistenza in Trentino, ha raccolto studiosi italiani e stranieri, con l'intento di avviare una riflessione comparativa che, muovendo dal quadro internazionale, è arrivata a toccare gli aspetti peculiari della nostra regione, nella quale esistono (si contrappongono) due memorie collettive radicalmente diverse. In Trentino la memoria della Seconda guerra mondiale è stata finora nettamente prevaricata da quella della Prima, fatta di sofferenze e di eroismo, mentre in Alto Adige ha dominato la volontà di soffocare la memoria di quel conflitto, che aveva portato a conflitti all'interno della comunità tedescofoba (basti pensare alle "opzioni"). Alla memoria della guerra il partito dominante (la SVP) ha sostituito il tema della lotta per le autonomie e poi la celebrazione dei risultati conseguiti in questo campo.
Questo esempio locale, affrontato nella sezione conclusiva del convegno, che ha visto un'intensa partecipazione di studenti, mostra quanto complesso e delicato sia il tema della memoria e quanto sia indispensabile affrontarlo a viso aperto. Agli storici spetta il compito di analizzare come le memorie private e pubbliche si sono costruite, articolate, sono state represse e censurate, per offrire poi alla politica ed all'opinione pubblica elementi di riflessione. La costruzione del futuro, infatti, non è affatto disgiunta dalla memoria che ci portiamo nel cuore, nella testa; ne è anzi fortemente condizionata.

Sopra: Ucraina, cimitero di soldati del Corpo di Spedizione Italiano in Russia, 1941 (Museo storico in Trento, Archivio Fotografico)

Il sogno del grande spazio