unitn. n°70 Università degli Studi di Trento

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Il sogno del grande spazio
Un libro sulle politiche d'occupazione nell'Europa nazista

Libro sulle politiche d'occupazione nell'Europa nazista Si avvicina il sessantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, conclusasi ufficialmente in Europa ai primi di maggio del 1945. Si tratta del più vasto e sanguinoso conflitto mai verificatosi nella storia, che ha coinvolto direttamente enormi masse di civili, provocando la morte di milioni di essi, accanto a milioni di combattenti. La guerra è stata contraddistinta da una forte componente ideologica, che ha in parte travalicato le differenze di natura nazionale. Molti cittadini di vari paesi europei, pur occupati e brutalmente sfruttati da truppe d'occupazione (per un lungo tempo da parte della Germania hitleriana e dei suoi alleati, poi dagli alleati vincitori e soprattutto dall'Unione Sovietica) si sono schierati dalla parte degli occupanti.
La guerra ha visto un fortissimo coinvolgimento ideologico di ampi settori delle popolazioni civili e delle classi dirigenti nei territori occupati. D'altro canto, la Germania hitleriana che per lungo tempo ha occupato una parte assai vasta del continente (dalle coste atlantiche della Francia a Stalingrado, dalla Norvegia all'Africa settentrionale) aveva progetti assai ambiziosi non soltanto di occupazione militare, ma anche di inglobamento di territori da occupare e di una trasformazione talvolta radicale del loro assetto demografico, etnico, economico.

È il sogno del "grande spazio" nutrito da Hitler e da esponenti del regime nazionalsocialista, ma condiviso anche da settori delle classi dirigenti pre-nazionalsocialiste (dai comandi militari ai centri del potere economico). Un sogno non omogeneo, ma anzi caratterizzato da differenziazioni interne. Un sogno che nella versione fatta propria dal dittatore e dalle SS prevedeva radicali interventi di "pulizia etnica" e di "ingegneria sociale" soprattutto nell'Europa orientale. Ma, nonostante contraddizioni interne ed una forte vaghezza, questo sogno di espansione, di sfruttamento e di costruzione di un durevole dominio del popolo germanico al centro del continente europeo, ha condizionato i comportamenti della Germania occupante.
A questi comportamenti si è contrapposta la reazione delle popolazioni nei territori occupati; è un rapporto, quello fra occupanti e occupati fortemente dialettico ed articolato e che non può essere distinto fra "buoni" e "cattivi", dove i primi sono le popolazioni civili occupate ed i cattivi sono gli occupanti tedeschi ed i loro alleati.
Questo è il nucleo problematico dello studio di Gustavo Corni, intitolato Il sogno del "grande spazio". Le politiche d'occupazione nell'Europa nazista, appena pubblicato dagli Editori Laterza. Si tratta di uno studio di sintesi, destinato in primo luogo ad uso didattico, ma anche ad un pubblico più vasto. Il libro copre una lacuna nella pur ricca storiografia internazionale, dato che mancavano lavori di sintesi e di riflessione critica allo stesso tempo, come questo libro si propone di essere.

Storia e memoria