Nella costituzione del testo critico, quando non vengano in soccorso criteri stemmatici, il filologo ha spesso bisogno di individuare luoghi del testo dove si verifichino fenomeni morfosintattici, metrici o retorici, talvolta concomitanti, a sostegno delle sue ipotesi. È per questo che il calcolatore, date le sue grandi capacità combinatorie, è in grado di fornire un utile strumento al filologo nell'individuazione di tali luoghi paralleli, dopo un'opportuna marcatura del testo.
La metodologia adottata per creare questo tipo di strumento informatico nasce dall'interazione di tre discipline: la filologia classica, che determina gli obiettivi della ricerca, volta allo studio degli stilemi in funzione della critica del testo; la filosofia del linguaggio, che fornisce l’impianto teorico per la costituzione dei vari livelli di analisi, in particolare semantica; la linguistica computazionale, che indica le procedure per codificare e automatizzare i processi di ricerca degli stilemi presenti nel testo.
L’insieme dei dati su cui il calcolatore agisce è organizzato in tabelle diverse per ciascun livello di analisi.
Così la marcatura del testo, condotta con procedure manuali o semiautomatiche, si articola in:

1) indicazione della posizione della parola nel testo e del responsabile della lezione;
2) lemmatizzazione;
3) individuazione della struttura metrica di ciascuna parola;
4) analisi morfologica;
5) analisi sintattica, condotta secondo i modelli della grammatica di dipendenza;
6) indicazione delle figure retoriche;
7) individuazione dei rapporti di iperonimia, iponimia, coiponimia, sinonimia ed antinomia;
8) attribuzione di un identificatore univoco a tutti i nomi propri, pronomi personali, deittici o descrizioni definite che si riferiscano ad un medesimo individuo.

Il programma infine è dotato di un motore di ricerca atto all’individuazione e al calcolo della frequenza degli stilemi attraverso la combinazione delle informazioni ricavabili dai marcatori dei diversi livelli di analisi.