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  musica all'università  

Da Pergolesi ai contemporanei
Il repertorio dell’Orchestra dell’Università di Trento
intervista di Katia Ruaben a Stefano Chicco

L’Ateneo trentino promuove ed incentiva iniziative culturali ed artistiche mediante la promozione di eventi e la realizzazione di spettacoli, mettendo a disposizione anche spazi appositi per il loro allestimento.
Nell’ambito di queste iniziative, rivolte non solo agli studenti ma destinate a tutta la cittadinanza, rientrano l’Orchestra, una realtà ormai consolidata sostenuta dall’Opera Universitaria e dall’Università di Trento, e il Coro dell’Università diretti entrambi dal maestro Stefano Chicco, direttore della Scuola di Musica
I Minipolifonici di Trento.

Professor Chicco, l’Orchestra dell’Università di Trento è stata formata grazie ad una Sua iniziativa; come è nata l’idea e qual è stato l’iter che ha seguito?
Durante il periodo che ho trascorso a Vienna per studiare musica da camera e direzione d’orchestra ho conosciuto ed apprezzato la tradizione e il valore della musica all’interno dell’Università e al mio ritorno ho pensato fosse interessante creare un’orchestra anche presso il nostro Ateneo. Dopo l’approvazione e l’appoggio avuti dal rettore, Massimo Egidi, il problema principale è stato quello di trovare i componenti in giusta proporzione; sono sorti però fin da subito dei problemi di organico perché raccogliendo liberamente le iscrizioni mi ritrovavo ad esempio con dieci clarinetti e otto flauti: un’orchestra in questo modo non sta in piedi.
Quindi la priorità è stata quella di partire dagli archi riducendo il progetto: una formazione più piccola, ma ben articolata; il 18 aprile del 1998 l’orchestra ha tenuto nella Basilica di S. Maria Maggiore il suo primo concerto con grande entusiasmo e soddisfazione sia nostro che di tutti coloro che all’interno dell’Università sono accomunati dall’interesse per la musica.

Quali sono i componenti dell’Orchestra?
La formazione che suona con più frequenza è composta da un gruppo abbastanza ridotto di musicisti, circa 12 o 13 archi, integrati quando serve da altri strumenti.
I componenti non sono però, come si potrebbe pensare, solamente studenti universitari, la cui presenza è sempre stata costante negli anni, ma anche musicisti che suonano spesso e che hanno una certa esperienza, magari in altre orchestre.

Quando si svolgono le prove?
Le prove non hanno cadenza fissa, di solito variano a seconda del nostro calendario e dei brani da eseguire; diciamo che qualche settimana prima del concerto iniziamo a provare o presso il Centro Polifunzionale dell’Opera Universitaria o in alternativa presso la sede della Scuola di Musica I Minipolifonici.

Ci vogliono particolari requisiti per far parte dell’Orchestra?
Accettiamo sempre volentieri i nuovi ingressi, purché lo studente abbia una certa competenza musicale ed abbia seguito dei corsi di musica; la formazione di uno strumentista a partire da zero sarebbe veramente difficile e non è comunque tra i nostri obiettivi.

Un’Orchestra molto flessibile, quindi, sia per garantire un lavoro di qualità che la preparazione di brani diversi tra loro. Qual è il repertorio che di solito eseguite e in quali occasioni è possibile ascoltare l’Orchestra dell’Università di Trento?
L’Orchestra si esibisce spesso in ambito universitario in occasione di inaugurazioni, convegni o per lauree honoris causa; ci ha fatto molto piacere, ad esempio, partecipare alle ultime cerimonie di apertura dell’anno accademico.
Ci esibiamo poi in occasione di festival musicali, su richiesta di enti ed associazioni; siamo stati ad esempio in Inghilterra, grazie ad un gemellaggio con l’Università di Canterbury, e ad aprile saremo a Bologna e Forlì nell’ambito di una collaborazione con l’Orchestra dell’Università di Bologna.
Il repertorio varia molto a seconda dell’occasione e comprende brani che spaziano dal Settecento alla musica contemporanea e alla musica sacra; suoniamo spesso musica vocale, numerose sono le collaborazioni con il Coro Pratum Musicum di Trento, ma anche con il Coro dell’Università. Alcuni brani significativi che caratterizzano il nostro repertorio sono il Requiem di Mozart, l’Oratorio di Natale di Saint-Saens o il Requiem di Bruckner, solo per citarne qualcuno.
Molto importanti per noi sono stati i progetti realizzati con il gruppo teatrale Emit Flesti di Rocco Sestito, tra i quali la produzione dello spettacolo teatrale Oreste di Euripide al Teatro Sperimentale di Trento.
Il più recente è stato l’allestimento dell’opera buffa Il maestro di musica di Giovanni Battista Pergolesi presso il Teatro Sociale di Trento nello scorso dicembre; ciò ha rappresentato la realizzazione di un obiettivo molto importante che mi ero posto fin dalla fondazione dell’Orchestra.
A questo proposito, tengo a ricordare che l’Orchestra è sostenuta dall’Università, ma anche dall’Opera Universitaria la quale ci ha sempre dato un grossissimo aiuto anche dal punto di vista organizzativo, aiuto senza il quale non saremmo riusciti ad affrontare tutti i nostri impegni.

Ottime collaborazioni e un passato di spettacoli ben realizzati ed allestiti. Quali sono i prossimi appuntamenti in calendario ed i progetti futuri?
Posso dire di ritenermi soddisfatto del passato e della crescita qualitativa che ha avuto l’Orchestra. Per quest’anno l’obiettivo è di mantenere gli standard raggiunti, di partecipare agli eventi accademici e di aprirci anche ad eventi legati al territorio e alle richieste che provengono da associazioni o enti esterni, disponibili anche a darci un sostegno concreto.
Per avere informazioni più precise sulle nostre esibizioni e sulle rassegne a cui partecipiamo è possibile consultare il sito dell’Università www.unitn.it, o richiedere informazioni all’indirizzo e-mail orchestra.unitn@tin.it; la stampa locale ha sempre seguito, comunque, molto attentamente la nostra attività ed è quindi possibile avere informazioni aggiornate anche sui nostri quotidiani.

Nella foto a destra: l’Orchestra dell’Università di Trento, diretta da Stefano Chicco, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2002/2003
Trento, Teatro Sociale, 20 novembre 2002.

 

Il Coro dell'Ateneo