Rovereto punta su Scienze
Cognitive
Presentato il Laboratorio di scienze
cognitive legato al progetto d'avvio della Facoltà di Scienze della Formazione
Primaria. Il workshop si è tenuto il 3 ottobre a Palazzo Todeschi, sede
della futura facoltà, in collegamento in videoconferenza con la sede di
Povo, con l'Università di Modena e con l'Università di Aix-en-Provence.
Ugo Morelli è docente
di organizzazione aziendale
all'Università Ca' Foscari di Venezia nonché fondatore
e redattore della rivista Pluriverso.
Svolge inoltre ricerche all'interno dell'Associazione
per la ricerca sulla conoscenza e l'apprendimento.
Didattica
e ricerca in sinergia con il territorio
di Ugo Morelli
L'esigenza di approfondire la ricerca
nel campo degli studi sulla mente e l'apprendimento umano, sulla formazione e
lo sviluppo del pensiero e sulle possibilità di miglioramento dell'educazione
e della formazione, è alla base della scelta di istituire il Laboratorio
di Scienze Cognitive a Rovereto, da parte dell'Università degli Studi di
Trento. Da un lato i recenti sviluppi delle scienze che studiano la mente e il
cervello e dall'altra le esigenze che si avvertono in campo educativo, formativo
e organizzativo a proposito di una maggiore conoscenza dei vincoli e delle possibilità
dell'apprendimento umano, fanno di questa una scelta adeguata ai tempi in cui
viviamo e un modo per occuparsi delle applicazioni e delle ricadute della conoscenza,
da parte dell'Università. Uno dei tratti distintivi del Laboratorio di
Scienze Cognitive sarà, infatti, quello di tendere a combinare la ricerca
in contesti protetti, propria delle attività di laboratorio, con la ricerca
nei contesti della vita reale, coinvolgendo le realtà territoriali nelle
loro diverse espressioni educative, formative ed economiche. Il Laboratorio intende
entrare con le proprie attività di ricerca e sperimentazione nel vivo del
confronto in corso nella profonda evoluzione degli studi sull'apprendimento umano
che, in particolare, si stanno misurando con l'esigenza di evolvere il modello
ultrasemplificato di donna e di uomo che tradizionalmente è stato messo
alla base dell'analisi e della prassi relative all'apprendimento.
È altrettanto importante riconoscere l'esigenza di sviluppare la stessa
prospettiva cognitivistica della quale si riconoscono le insufficienze degli approcci
centrati sulle pulsioni e gli stimoli e, perciò, di una visione meccanica
ed economica della mente. Lo scopo è la costruzione di un approccio integrato
capace di comprendere il rapporto tra emozioni e cognizione e il ruolo dell'affettività
come legame tra le menti, nella nascita del pensiero e nell'evoluzione dell'apprendimento.
Il Laboratorio nasce grazie ad un consorzio tra l'Università degli Studi
di Trento, la Provincia Autonoma di Trento ed i Comuni di Trento e Rovereto, con
l'apporto finanziario della Fondazione Ca.Ri.T.Ro. L'iniziativa si ispira a consolidate
esperienze europee e internazionali che hanno caratteristiche analoghe. Il Laboratorio
intende stabilire rapporti di collaborazione con i più qualificati centri
di ricerca dedicati all'apprendimento, come il Center for Innovation in Learning
della CMU e del CREA di Parigi, i laboratori della Stanford University,diAnnArbor,
dello Hammersmith Hospital di Londra e del Max-Planck-Institut di Tübingen.
Lo scopo è quello di affermarsi nella ricerca sui temi della formazione
e dell'apprendimento con visibilità nazionale e internazionale.Riconoscendo
che ogni innovazione nell'educazione e nella formazione dovrebbe oggi riprendere
dall'apprendimento e dalla comprensione della complessità della cognizione
umana, il Laboratorio intende studiare l'apprendimento in quanto proprietà
costitutiva della vita di ogni soggetto conoscente. La scelta di partire dallo
studio e dalla ricerca anche sperimentali intende essere, inoltre, un servizio
per la nascente Facoltà di Scienze della Formazione e per la Scuola di
specializzazione post-laurea per gli insegnanti della scuola secondaria, al fine
di supportarne la definizione degli orientamenti epistemologici e metodologici.
Tra i punti qualificanti del Laboratorio vi sarà l'attenzione a coniugare
la ricerca vera e propria con le attività concrete di supporto ai processi
educativi e formativi, come l'aggiornamento e la riqualificazione degli insegnanti,
la messa a punto di nuove metodologie di apprendimento e insegnamento e la collaborazione
con istituti già esistenti e operanti nell'educazione e nella formazione,
come le scuole, la stessa università e le scuole di formazione manageriale.
Gli studi, le ricerche e gli incontri preparatori hanno portato a concepire il
Laboratorio di Scienze Cognitive innanzitutto come un centro di ricerca teorica
e applicata che studi l'apprendimento e la cognizione in maniera integrata, prestando
attenzione all'unità tra mente e corpo e tra affettività e cognizione.
Le principali linee di ricerca e gli obiettivi del Laboratorio di Scienze Cognitive
sono riconducibili a quattro grandi aree tematiche, accomunate dall'interesse
ad approfondire, con la teoria e la sperimentazione, i processi dell'apprendere
e dell'insegnare:
- apprendimento e insegnamento delle lingue, per lo studio delle caratteristiche
proprie dell'apprendimento della madrelingua e delle altre lingue naturali, con
un'attenzione particolare per la glottologia comparata, per la psicolinguistica
e per la prammatica delle lingue e la sociolinguistica. Il sostegno alla formazione
degli educatori che si occupano dell'insegnamento delle lingue anche in contesti
interculturali è una delle naturali ricadute di questa area di attività
del Laboratorio;
- apprendimento motorio, per lo studio del controllo dei movimenti e dei processi
complessi mediante i quali il cervello governa i movimenti. La rilevanza della
mobilità nell'apprendimento sarà un punto di attenzione delle ricerche
di quest'area, anche per approfondire gli aspetti più significativi delle
abilità motorie più evolute, quali quelle richieste nello sport
e nell'esecuzione musicale;
- apprendimento della matematica, per lo studio dei processi di apprendimento
di questa disciplina e per facilitarne l'evoluzione dei metodi di insegnamento.
L'attenzione alla matematica come capacità di risolvere problemi apre agli
studi sulla dimensione metacognitiva e sulle caratteristiche più adatte
dei processi di insegnamento per supportarne l'apprendimento. L'aggiornamento
degli insegnanti e dei loro metodi di gestione della relazione di apprendimento
sarà una delle ricadute della attività di quest'area;
- apprendimento nelle istituzioni e nelle organizzazioni, per lo studio dei vincoli
e delle possibilità dell'apprendimento come proprietà costitutiva
dell'intero arco della vita e l'approfondimento del ruolo proprio delle interdipendenze
tra emozione, cognizione ed esperienza nell'apprendimento in contesti gruppali,
istituzionali e organizzativi. Le ricadute delle ricerche e degli studi in quest'area
riguarderanno l'individuazione di percorsi innovativi nei processi di formazione
e di sviluppo organizzativo.
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