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  l'amministrazione si rinnova 
Lavoro flessibile, lavoro possibile
Il telelavoro permette di migliorare la qualità dei servizi
e della vita: un questionario ne indica il grado di interesse

a cura della Commissione sul telelavoro


Il telelavoro è ogni forma di lavoro a distanza, svolto quindi in una sede diversa dall'ufficio, realizzata attraverso l'uso di tecnologie informatiche e telematiche: può essere svolto a casa propria o in luoghi opportunamente attrezzati e condivisi, come i telecentri.
Da qualche anno questa modalità di lavoro ha preso piede soprattutto nei paesi del nord Europa, forse in seguito alle difficoltà di trasporto nei mesi invernali, o comunque per le difficili condizioni climatiche: è molto più facile trasportare bit che pendolari, quando il ghiaccio ricopre le strade.
La sua applicazione è particolarmente utile nei casi di portatori di handicap: non è più la persona in difficoltà a dover raggiungere il luogo di lavoro, ma è il lavoro che, via rete telematica, raggiunge la persona.
In Italia il telelavoro coinvolge solo una piccolissima percentuale di lavoratori, quasi tutti del terziario. Dal 1997 in poi, grazie ad alcune leggi emanate allo scopo, il settore della pubblica amministrazione è stato incoraggiato a sperimentare questa forma di lavoro on line anche attraverso la previsione in bilancio di appositi capitoli di spesa specificamente destinati al telelavoro.
L'Università di Trento, sicuramente una delle prime nel panorama universitario italiano, ha da tempo avviato una procedura che porterà ad una reale sperimentazione "sul campo" di questo nuovo modo di lavorare. Dallo scorso ottobre opera una commissione il cui obiettivo è lo studio e la predisposizione delle procedure e delle modalità necessarie per sperimentare alcune ipotesi di telelavoro, ipotesi che finalmente a breve diventeranno realtà. La distribuzione di un questionario a tutto il personale amministrativo e tecnico e la sua successiva elaborazione ha chiaramente dimostrato che l'argomento suscita molto interesse e alcune aspettative. Proprio per la specificità della materia e anche a causa dell'aspetto tecnico sottinteso, le prime sperimentazioni sul telelavoro saranno probabilmente affidate a personale che ha particolare dimestichezza con gli strumenti che sono oggetti di uso comune per chi vuole praticare il telelavoro: il computer e il modem. Naturalmente, estendendo il concetto di telelavoro a quello di "lavoro flessibile" si allarga anche il ventaglio di coloro che sono interessati a provare questo nuovo modo di lavorare. La sperimentazione del telelavoro, voluta e finanziata dall'amministrazione, si svolgerà con il contributo delle organizzazioni sindacali e con la partecipazione di personale volontario. La strada che si intende intraprendere non è priva di ostacoli e anche se il telelavoro non è certamente una panacea per tutti i problemi organizzativi, sicuramente può contribuire a migliorare la qualità della vita di chi lavora e a rendere più funzionali ed efficienti i servizi.
 

Telelavoro: risultati del questionario