unitn. n°73 Università degli Studi di Trento

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Università e montagna
Firmata una convenzione con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine
di Federico Schena

Federico SchenaParlare di montagna nel periodo estivo evoca più facilmente aspettative di vacanza che non progetti scientifici e didattici; in realtà aspetti così diversi possono avere molti punti di contatto. La montagna ha infatti molte facce e dimensioni articolate, delle quali l'ateneo ha da tempo preso consapevolezza promuovendo qualificate iniziative sia nell'ambito della didattica che della ricerca.
A quanto già realizzato si aggiunge ora una convenzione firmata di recente tra il Collegio Nazionale delle Guide Alpine e la nostra università. A prima vista l'interesse accademico per l'alpinismo potrebbe sembrare limitato, invece la guida alpina non è solo un "atleta dei monti" ma anche il depositario di una tradizione e di un rapporto speciale con il territorio, che lo rende un interlocutore privilegiato per un ateneo che vuole fare del suo "stare tra le montagne" un fatto non puramente orografico.

Oggi le guide alpine hanno preso coscienza della loro professionalità e del legame sempre più stretto tra alpinismo e movimento in montagna, con un passaggio da mestiere a professione, che è riconosciuto anche a livello legislativo. Vi è quindi una necessità di formazione sempre più elevata e specifica, che ora potrà essere maturata anche grazie alle competenze messe a disposizione dal mondo accademico. In questo ambito è già attiva una collaborazione pluriennale, avviata nel 2001 con un corso nazionale di perfezionamento realizzato a Rovereto dal CeBiSM, con il supporto della SSIS e di alcuni docenti di altre facoltà dell'ateneo, a testimonianza di una presenza di competenze ampie e diffuse nello studio delle problematiche della montagna. Il coordinamento congiunto del corso, affidato ai promotori Federico Schena e Paolo Tosi per l'Università di Trento e a Maurizio Giarolli per il Collegio Nazionale Guide Alpine, è stato il primo test per iniziative successive. In occasione di queste, accanto ai temi di formazione didattica finalizzata all'attività fisica in montagna, hanno trovato spazio anche approfondimenti su altri argomenti fortemente connessi con la professione di guida alpina, quali comunicazione e marketing, valutazione funzionale ed alimentazione in quota.

Un successivo ampliamento delle relazioni tra interesse scientifico e sviluppo della montagna in tutte le sue dimensioni è stato al centro del convegno La montagna come luogo di benessere e salute, tenutosi a Rovereto nel gennaio 2004 (vedi articolo su Unitn n. 61). Le conclusioni del convegno hanno messo in luce le strette relazioni tra lo sviluppo turistico e una serie di altri aspetti legati all'ambiente montano, fra cui le scelte urbanistiche, l'incentivazione dell'offerta turistica di qualità e le ampie possibilità di attività motoria salutare. I temi connessi alla promozione della salute e alla montagna aprono un importante nuovo campo di interesse, che ha implicazioni non solo nello sviluppo dell'offerta turistica, ma anche nella formazione e nella ricerca.
L'ambiente montano offre infatti varie possibilità a sostegno di scelte individuali e di stili di vita salutari che passano in primo luogo attraverso l'attività fisica e sportiva come meccanismo base per mantenere l'efficienza e lo stato di benessere. In questo settore, non nuovo ma quasi dimenticato fino a pochi anni fa, esiste ora un interesse crescente sia a livello nazionale che internazionale. All'interno del Polo di Rovereto, e soprattutto nel laboratorio del CeBiSM, sono già in corso progetti di ricerca che coniugano strettamente salute, attività fisica e montagna. La convenzione con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine potrà dare ulteriore impulso a queste iniziative per le quali è fondamentale, e fortemente richiesto, anche il supporto delle altre facoltà dell'ateneo. Ma l'orizzonte non può fermarsi solo al di qua delle Alpi e per questo si sta pensando molto concretamente ad un accordo con Innsbruck e Chambéry, con le quali vi sono comuni interessi sullo studio delle attività sportive di montagna, per l'avvio di programmi didattici e di ricerca post laurea che siano in grado di dare profondo respiro e di aprire nuovi "sentieri" al progetto università e montagna.