unitn. n°72 Università degli Studi di Trento

honoris causa


25 anni di Formula 1
intervista di Francesca Menna a Rory Byrne

Francesca Menna25 anni nella progettazione di vetture di Formula 1. Come si è sviluppato questo tipo di lavoro nel corso degli anni e come è cambiata quindi la sua professione?
La cosa più importante che ha influenzato il mio lavoro in Formula 1 negli ultimi 25 anni è stata certamente il numero di persone nella squadra: quando iniziai con la Toleman, 25 anni fa, la squadra era composta da 42 persone. Il mio lavoro era quindi molto ampio, mi occupavo di un sacco di cose: dalla supervisione del design (a dire il vero mi occupavo anche in prima persona della progettazione di alcune parti della macchina) alla supervisione dei test su circuito, dalla supervisione delle gare al programma di test nella galleria del vento. Ora, alla Ferrari, abbiamo 20 volte quel numero di persone e il mio lavoro è diventato molto più specifico. Come capo-progettista ho cinque reparti che fanno riferimento a me: Aerodinamica, Ricerca e sviluppo, Dinamica del veicolo, Calcoli strutturali e l'Ufficio Progettazione. Il mio lavoro ormai è di tipo manageriale poiché devo coordinare le attività dei vari gruppi e verificare che stiano lavorando tutti insieme per la produzione di una macchina che sia più competitiva possibile. È decisamente diverso da quello che facevo una volta.
Un'altra cosa che ha cambiato molto il modo di lavorare sono gli strumenti di cui oggi disponiamo. Quando iniziai a lavorare in Formula 1 tutte le parti della vettura erano progettate al tecnigrafo e non utilizzavamo nessun CAD. Avevamo dei programmi per effettuare alcuni calcoli delle sollecitazioni e così via. Ora, alla Ferrari e in tutta la Formula 1, non c'è più niente che sia disegnato sul tecnigrafo, si utilizza soltanto CAD.

Quali sono state le sue esperienze professionali più significative e gratificanti?
L'esperienza più gratificante è stata vedere i risultati delle macchine che ho progettato. Se dovessi scegliere 3 delle migliori vetture che ho progettato direi la Toleman TJ280 F2 che vinse il campionato europeo di Formula 2 nel 1980 con i due piloti al 1° e al 2° posto, la Benetton B194 con la quale Michael vinse nel 1994 il suo primo campionato piloti e la Ferrari F2002 che vinse 15 delle 17 corse di quell'anno.

Rory Byrne durante la lectio magistralisQuali sono gli elementi che concorrono a fare di una vettura di Formula 1 una macchina vincente? Quanto sono importanti i materiali?
Gli elementi fondamentali che influenzano le prestazioni di una macchina di Formula 1 sono, in ordine di importanza, le gomme e la loro interazione con la macchina e la strada, le caratteristiche aerodinamiche, il motore, il telaio, le sospensioni e la trasmissione. Per tutti questi elementi (ad eccezione dello sviluppo aerodinamico) i materiali sono di fondamentale importanza. Lo sviluppo di materiali compositi per le gomme ha portato a una rivoluzione nelle loro prestazioni. Le proprietà di rigidezza dei vari materiali compositi sono certamente importanti per l'aerodinamica.
Lo sviluppo dei materiali nella progettazione del motore ha rivoluzionato le prestazioni, in termini di potenza e giri massimi che i motori possono raggiungere. Per quanto riguarda infine elementi quali il telaio e le sospensioni c'è stata una rivoluzione nelle prestazioni, nella sicurezza e nella funzionalità e il progresso nei materiali ha avuto davvero un ruolo chiave. I materiali sono di vitale importanza in Formula 1.

E quali invece gli elementi esterni, più o meno prevedibili, che possono influenzare un risultato?
Ciò che fa la differenza nel risultato è il progresso fatto paragonato a quello delle altre squadre. È ovvio che le macchine prodotte da un anno all'altro sono sempre migliori, ma il rischio è che gli avversari abbiano fatto un progresso maggiore del nostro. Il loro progresso paragonato al nostro è un fattore determinante. E questo riferito a tutta la macchina: motore, pneumatici, trasmissione, aerodinamica, tutto. Anche i cambiamenti di regolamento possono influenzare il risultato, ma normalmente questi cambiamenti influenzano le prestazioni di tutti. Quest'anno le nuove regole sulle gomme ci hanno davvero reso le cose più complicate, più che ad altre squadre: la Ferrari è l'unica delle squadre di punta a montare pneumatici Bridgestone e gareggia contro cinque o sei squadre di punta che montano Michelin.

Che effetto le ha fatto ricevere una laurea ad honorem?
È stato prima di tutto un grande onore per me ricevere la laurea ad honorem. Il giorno del conferimento è uno di quei giorni della mia vita che non dimenticherò mai. Ne sono estremamente orgoglioso e davvero onorato.

Intervista in lingua originale inglese.

Sopra: Rory Byrne durante la lectio magistralis. Al tavolo dei relatori, da sinistra: Claudio Migliaresi, Davide Bassi e Riccardo Zandonini.