unitn. n°71 Università degli Studi di Trento

conferenze


Marcus du Sautoy
A Trento l'autore de L'enigma dei numeri primi
di Andrea Caranti

Andrea CarantiForse il più bel commento apparso sulla stampa, in occasione della visita a Trento il 17 marzo scorso di Marcus du Sautoy, è stato "Sarà uno scienziato, ma d'ora in poi è il nostro mito". Da dove deriva il successo straordinario di du Sautoy, sia come autore (il suo libro The music of the primes - L'enigma dei numeri primi ha venduto 40.000 copie solo in Italia ed è stato tradotto in molte lingue tra cui cinese e giapponese), sia come conferenziere (la sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto traboccava di gente che ha seguito la sua conferenza col fiato sospeso e gli ha tributato un applauso calorosissimo)?
Certo Marcus è un eccellente comunicatore: era già molto bravo ed è migliorato ulteriormente lavorando fianco a fianco con un redattore competente ed appassionato durante la stesura del suo libro. Ma quello che colpisce, anche solo a parlargli cinque minuti, è l'inesauribile e contagiosa vitalità che emana.

Conferenza tenuta da Marcus du Sautoy a Trento il 17 marzo 2005

Non stupirà nessuno che alcuni matematici, anche bravissimi, abbiano in mente solo la matematica e poco altro. Marcus è un eccellente ricercatore che ha ottenuto importanti, profondi e sorprendenti risultati. Ma non si ferma qui! È un maestro esemplare, che sa guidare i suoi allievi a fare e ad amare la matematica. Suona la tromba, gioca a calcio con grande passione (e feroce competenza, come so per esperienza diretta) ed è un acceso tifoso dell'Arsenal. Il suo libro preferito sul calcio non è però Fever Pitch di Nick Hornby, ma A season with Verona di Tim Parks.
Sposato con una designer israeliana, la coppia ha un figlio e recentemente ha adottato in Guatemala due gemelle; tutta la famiglia è stata in Guatemala sei mesi e il figlio è andato a scuola lì per imparare la lingua e conoscere la cultura delle sorelle. Marcus veste in modo elegantemente sgargiante e sfoggia T-shirts mai banali: quella che aveva a Trento portava sulla schiena il nome e il numero di Bergkamp e sul davanti la scritta "Dietro a ogni calcio di palla ci deve essere un pensiero". Non occorre aver letto Empson per sospettare che si stia parlando non solo di calcio, ma anche della ricerca matematica e forse di più. Come dice Marcus, la vita è troppo breve per potersi permettere di non vestire abiti coloratissimi. Ed è, io credo, questo suo amore straripante per la vita (di cui la matematica è per lui una parte importantissima, ma una parte) che rende così piacevole, istruttivo e stimolante leggere e ascoltare Marcus du Sautoy.

Sopra: Conferenza tenuta da Marcus du Sautoy a Trento il 17 marzo 2005.

Marcus du SautoyMarcus du Sautoy, nato nel 1965, è professore di matematica all'Università di Oxford e fellow del college All Souls. Indicato dall'Independent on Sunday come uno degli scienziati britannici di punta, Marcus du Sautoy ha vinto nel 2001 il prestigioso Berwick Prize della London Mathematical Society. Nel 2004 Esquire Magazine lo ha scelto come una delle 100 persone più influenti in Gran Bretagna sotto i 40 anni. È autore di numerosi articoli e libri di ricerca matematica.
Marcus du Sautoy scrive per il Times, il Daily Telegraph e il Guardian. Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi della BBC, fra cui "Mind Games", di cui è stato presentatore e per cui ha ottenuto un premio della Royal Society of Television. Ha tenuto numerose conferenze in diversi continenti per il mondo bancario, in cui ha parlato della matematica che c'è dietro ai sistemi per garantire la sicurezza delle transazioni via Internet. È membro del comitato della Royal Society che si occupa di comunicazione scientifica. Ha svolto conferenze di matematica, fra cui quella intitolata Perché Beckham gioca col numero 23?, per vari tipi di pubblico, fra cui direttori di teatro, scolaresche, diplomatici, carcerati.
Il suo recente libro L'enigma dei numeri primi (The music of the primes, pubblicato in Italia da Rizzoli) ha avuto recensioni entusiastiche; è stato tradotto in tedesco, ebraico, giapponese, cinese, greco e coreano e ha già visto diverse ristampe. È stato indicato fra i libri dell'anno dal Times, dal Guardian e dal Times Literary Supplement.