unitn. n°71 Università degli Studi di Trento

politiche di ateneo


Edilizia ecocompatibile
I nuovi spazi universitari e la qualità dell'ambiente
intervista di Paolo Bari ad Antonio Frattari

Paolo BariUn'università che punta al risparmio energetico, più attenta alla qualità e alla funzionalità degli edifici anche attraverso la domotica. Questo il programma di Antonio Frattari, prorettore con delega all'edilizia. Appena nominato, il nuovo responsabile ha subito preso in mano la situazione: il suo studio in via Belenzani sembra un laboratorio di progettazione più che un ufficio. Senza stravolgere il piano dei lavori precedentemente definito, Frattari intende infatti attribuire maggiore rilevanza alla questione della qualità e della ecocompatibilità degli edifici.
Da anni l'ateneo trentino è impegnato in un ambizioso programma di interventi edilizi. Alcuni risultati sono ormai diventati patrimonio della città oltre che dell'università: il Molino Vittoria, la Facoltà di Economia, la sede di Mesiano, lo storico palazzo di Sociologia. Altri sono in via di completamento (l'edificio ex-Cavazzani, la nuova sede della Facoltà di Giurisprudenza) e altri ancora si trovano in fase di avanzata progettazione (le strutture che ospiteranno Scienze e Lettere per esempio). Alcune “grandi firme” di livello internazionale (Botta e Hishimoto) garantiscono notevole qualità agli interventi in programma.


Professor Frattari, quali sono le sue priorità?
L'obiettivo strategico dell'università è quello di limitare i consumi energetici perché stiamo bruciando troppi combustibili fossili con il risultato che inquiniamo l'ambiente e nel contempo esauriamo le risorse energetiche.

Come intendete muovervi?
Nella progettazione e nella realizzazione dei nuovi edifici porremo più attenzione all'isolamento
termico che sarà migliorato per evitare di disperdere calore in inverno e freddo in estate. Vi sono specifiche soluzioni costruttive che ci permettono di giungere fino al 70% di risparmio. La domotica ci viene inoltre in aiuto perché consente di gestire il caldo e il freddo con dispositivi intelligenti. È un notevole passo in avanti rispetto all'automazione. Pensiamo in ogni caso di adottare queste metodologie già nel corso dei lavori presso le Facoltà di Giurisprudenza e di Sociologia.

Rendering del nuovo polo scientifico di PovoLa sua esperienza si rivelerà importante per il conseguimento di questo risultato.
Sarebbe assurdo insegnare questi concetti agli studenti di Ingegneria e poi non metterli in pratica. L'università è impegnata - sia sul piano della ricerca che sotto il profilo didattico - nell'individuare soluzioni ecocompatibili e alternative che non inquinino l'ambiente e si avvalgano di energie diverse da quelle normalmente utilizzate.

I costi appaiono tuttavia più elevati.
Sì, in parte è vero. La maggiore spesa iniziale di costruzione verrà però ammortizzata grazie al risparmio sui costi di gestione. Alla fine ritengo che il bilancio sarà quasi in pareggio.
Senza contare inoltre che il minore inquinamento rende socialmente preferibile il costo più elevato che si deve sostenere in partenza.

Si parte dunque da zero nella realizzazione del piano edilizio?
Niente affatto. Il rettore ed io vogliamo proseguire nella direzione intrapresa in precedenza senza stravolgere il vecchio piano di sviluppo edilizio. Alcune novità saranno in ogni caso introdotte.

Per esempio?
Uno su tutti, l'asilo nido "interaziendale". Stiamo cercando una soluzione provvisoria per garantire fin dal prossimo anno questo essenziale servizio per il personale dell'università.
Per adesso ci limiteremo a una struttura da prendere in affitto in attesa di individuare la collocazione ideale dove costruire un edificio di proprietà.

In passato l'università è stata accusata di "occupare" la città. Come sono adesso i rapporti con il territorio?
I nostri progetti hanno permesso la riqualificazione di alcune zone della città. Il recupero di vecchi edifici e di vuoti urbani rappresenta un elemento di miglioramento dell'ambiente urbano e del clima sociale. Possiamo e vogliamo fare molto per il Trentino, anche sul piano architettonico e urbanistico.

La presenza di quindicimila studenti crea qualche problema alla mobilità cittadina. Come interverrete?
Assieme al Comune e alla Provincia stiamo studiando il collegamento fra il fondovalle e la collina. Il progetto di trasformare la ferrovia della Valsugana in metropolitana di superficie sarà tra breve una realtà di cui dobbiamo dare atto alla Provincia. Il nostro obiettivo è quello di intervenire in particolare sulla mobilità fra Mesiano e Povo.

Quali sono i costi del piano edilizio?
Gli investimenti saranno notevoli, nell'ordine di oltre duecento milioni di euro.

Nell'immagine: Rendering del nuovo polo scientifico di Povo.

I principali interventi previsti nel piano edilizio

Giurisprudenza: i lavori della nuova ala della sede (verso via Rosmini) dovrebbero concludersi entro il 2006.
Sociologia: la ristrutturazione dello storico edificio di via Verdi inizierà entro breve tempo e durerà cinque anni perché sarà effettuata in presenza degli utenti; è stato pertanto definito un preciso programma di avanzamento dei lavori che porteranno alla realizzazione di studi nel sottotetto e di nuovi spazi nell'ex-biblioteca.
Scienze: tutte le procedure burocratiche si sono concluse; i lavori del primo lotto della nuova sede dovrebbero iniziare fra ottobre e novembre per terminare nel 2008; nel frattempo il vecchio immobile sarà sottoposto a ristrutturazione.
Lettere: le procedure burocratiche sono state completate: i lavori in via Tommaso Gar dovrebbero essere avviati entro la primavera del 2006; la conclusione è prevista entro la fine del 2008.
Rovereto: la sede del Palazzo dell'Istruzione - destinata alla Facoltà di Scienze Cognitive - dovrebbe essere pronta per la fine del 2007.
Mattarello: al via i lavori del secondo lotto dell'edificio dei Cappuccini che diventerà la sede dei laboratori di scienze biomediche.
Ex-Cavazzani: a settembre saranno ultimati i lavori negli spazi che ospiteranno la nuova sede provvisoria della biblioteca.
Biblioteca: è il progetto più ambizioso perché la struttura di piazzale Sanseverino diventerà un centro culturale aperto alla città.



Antonio FrattariAntonio Frattari è professore di I fascia presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Trento dove insegna Architettura tecnica e Architettura del legno.
È il responsabile del Laboratorio di Progettazione Edilizia dell'Università di Trento e negli ultimi anni ha svolto ricerche nel campo delle tecniche innovative in edilizia per la realizzazione di edifici a basso consumo energetico (low energy consumption buildings) con l'uso di materiali rinnovabili e applicazioni domotiche; si è occupato di ricerche e progetti per la conservazione e il recupero degli edifici di legno e delle parti lignee degli edifici.
È direttore del CUnEdI - Centro Universitario Edifici Intelligenti, membro del board di presidenza "Wood Committee" dell'International Committee Monuments and Sites (ICOMOS-UNESCO) e membro della Commissione UNI Beni Culturali NORMAL GL 20 legno e derivati per la redazione della normativa italiana ed europea per la conservazione dei beni culturali in legno.Le sue principali aree di studio e di ricerca sono l'edilizia sostenibile, la domotica, gli edifici in legno a basso consumo energetico e la conservazione dell'architettura tradizionale in legno.
L'elenco aggiornato delle sue pubblicazioni è disponibile su Polaris.