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  summer school  

Economia: scuole estive di eccellenza

Comportamentalisti a confronto
intervista di Francesca Menna a David Laibson
 

David Laibson, docente di economia alla Harvard University, è stato co-organizzatore del Summer Institute in Behavioral Economics che si è tenuto a Trento dall’11 al 23 luglio 2004. Al termine delle due settimane gli abbiamo rivolto alcune domande.

Come definirebbe l’economia comportamentale?
L’economia comportamentale studia i motivi psicologici che stanno dietro alle decisioni economiche. Qualcuno definisce l’ambito dell’economia comportamentale come “psicologia ed economia”. I comportamentalisti hanno interesse per i metodi sperimentali (anche se utilizzano anche l’evidenza dei mercati reali); si ispirano alle aree della psicologia sociale e della psicologia cognitiva. I comportamentalisti partono dal presupposto che gli uomini siano guidati da motivi nobili (ad esempio la lealtà o l’equità) e che prendano decisioni imperfette a causa dei propri limiti cognitivi.

C’è molto interesse da parte degli studenti di economia per queste tematiche? Per quale motivo?
Agli studenti in generale piace la psicologia applicata all’economia poiché descrive le passioni del mondo reale e gli errori della vita di ogni giorno. Ad esempio, i comportamentalisti studiano quei comportamenti autodistruttivi quali la tossicodipendenza, il gioco d’azzardo e la procrastinazione.

Gli studenti selezionati riconoscono, secondo Lei, l’opportunità che la scuola offre loro? Le sembra che sfruttino appieno questa occasione?
È entusiasmante vedere il livello di eccitazione e di energia espresso dagli studenti che partecipano a queste scuole estive. Molti ex studenti di queste scuole oggi fanno ricerca in prestigiose università di tutto il mondo, tra cui Berkeley, Carnegie-Mellon, Harvard, Massachusetts Institute of Technology, Stanford e UCLA.

Com’è nata l’idea di realizzare l’edizione 2004 della scuola a Trento?
L’idea è partita da Axel Leijonhufvud, il quale ha avviato una fantastica serie di scuole estive all’Università di Trento rivolte a studenti e dottorandi di economia provenienti da tutto il mondo. Abbiamo semplicemente copiato questo suo modello, modello che ha molto successo.

Un bilancio di questa esperienza. Siete soddisfatti? Vi piacerebbe ripeterla?
In base all’esperienza fatta fino ad oggi posso certamente affermare che questo è il miglior posto possibile per una summer school e speriamo di potere ripetere questa esperienza. Siamo entusiasti delle strutture, dello staff, dei docenti e degli studenti. Ci riteniamo molto fortunati per avere avuto l’opportunità di organizzare questa edizione della scuola con la collaborazione dell’Università di Trento. Grazie!

 

In alto, da sinistra: Luigi Mittone, Università di Trento, David Laibson, Harvard University, ed Ernst Fehr, Università di Zurigo;
sopra: una foto realizzata da Klaus Haagen utilizzata per i materiali del
Summer Institute.

[Traduzione a cura di Francesca Menna.
Il testo dell’articolo in lingua originale inglese è online a questo indirizzo]