Valutata la didattica e la carriera degli studenti
Un’indagine del Nucleo di Valutazione
di Ivano Bison, Carlo Borzaga e Fulvio Ferrari
Quali sono le motivazioni ed i vincoli formativi,
sociali ed economici che condizionano la scelta del corso di studio e influiscono sull’andamento del percorso
formativo? Qual è il livello di soddisfazione degli studenti ad un anno dall’iscrizione all’università?
Il Nucleo di Valutazione dell’Università di Trento ha deciso di dare una prima risposta a questi e ad altri
interrogativi attraverso un’indagine telefonica, condotta nel dicembre del 2002, che ha interessato
le 2431 matricole iscritte nell’a.a. 2001/2002 al primo anno della laurea triennale. L’indagine,
nata con l’intento di sondare i vari aspetti della vita formativa degli iscritti ad un
anno dall’immatricolazione, ha indagato sia le motivazioni che hanno spinto un giovane
diplomato alle scuole superiori ad iscriversi all’università, sia quei vincoli formativi, sociali
ed economici che condizionano la scelta del corso di studio e il successivo percorso
formativo, sia i livelli di soddisfazione per la didattica e i servizi offerti dall’ateneo.
I dati emersi dall’indagine delineano nel complesso l’immagine di un ateneo in buona salute, in grado di far
fronte con sufficiente efficacia - nonostante le difficoltà legate all’avvio della riforma e
dei corsi di studio triennali - alle esigenze di formazione degli studenti.
La grande maggioranza degli studenti appare nel complesso soddisfatta della scelta fatta e degli studi compiuti
nel primo anno del triennio. Il tasso contenuto di abbandoni (10,5%) e l’alta percentuale
di studenti (86,3%) che si dicono pronti a reiscriversi allo stesso corso di studio, rivelano che l’offerta didattica dell’ateneo
viene nel complesso approvata e apprezzata, anche se permangono comunque giudizi diversi fra i vari corsi di studio.
Le risposte fornite dagli studenti e l’analisi dei dati sul successo nel processo formativo evidenziano la
centralità dell’elemento motivazionale, della frequenza regolare alle lezioni e dell’organizzazione
didattica nel determinare il ritmo e la qualità del progresso negli studi. Dal rapporto emerge, in proposito, l’invito all’ateneo
e alle facoltà ad elaborare strategie che garantiscano la possibilità di frequenza al più ampio numero di
studenti possibile e a rafforzare gli strumenti di orientamento e di tutoraggio, così da indirizzare
gli studenti verso i percorsi che più corrispondono ai loro interessi culturali e professionali e garantire, in una seconda
fase, un contributo alla correzione di atteggiamenti errati o comunque non efficaci nei confronti
del metodo di studio. L’utile esperienza ed i preziosi risultati ottenuti hanno convinto,
infine, il Nucleo di Valutazione a ripetere l’esperienza anche nei prossimi anni, allargandola
a tutti gli iscritti alle lauree triennali. È, infatti, convinzione del Nucleo che se da
una parte una valutazione completa si potrà avere solo al termine del triennio, dall’altra continuare a monitorare il processo
nella sua evoluzione permetterà di apportare correttivi e migliorie nei processi di reclutamento degli studenti e nella organizzazione
didattica, senza dover aspettare gli esiti finali.
In conclusione, affinché questa esperienza divenga una consuetudine, così come lo sono le valutazioni dei
singoli corsi attivati in ateneo, vi è la necessità della collaborazione di tutti, ma soprattutto
degli studenti.
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