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  la comunicazione nell’università  

Il Manuale di Identità Visiva
Un nuovo strumento per sviluppare la comunicazione d’ateneo
intervista di Marinella Daidone a Giancarla Masè

 

Veicolare verso l’esterno l’identità dell’ateneo e favorire una comunicazione d’ateneo efficace ed efficiente, nella gestione e nella produzione. Per soddisfare queste esigenze è stato redatto il Manuale di Identità Visiva. Per conoscere più approfonditamente questa nuova iniziativa curata dalla Direzione Servizi e Comunicazione - Divisione Comunicazione e Orientamento, abbiamo incontrato Giancarla Masè.

Dottoressa Masè, perché un Manuale di Identità Visiva?
Sin dal momento in cui l’ateneo ha deciso di approcciare alla comunicazione in modo strutturato e organizzato e ha creato una struttura ad hoc, ci siamo resi conto che sull’Identità Visiva c’era un grosso lavoro da fare. All’epoca - parlo di due anni fa - in ateneo venivano regolarmente usati non uno ma tre marchi, quello con il sigillo, quello con i quadratini, e quello ad U (un po’ meno noto) e di ognuno di questi vi erano infinite applicazioni; il Centro Stampa di ateneo lavorava con circa 60 modelli diversi di carta intestata e ogni nuovo ordine interno portava con sé una novità in termini di realizzazione. Tutto questo a discapito non solo di una razionalizzazione nella produzione dei materiali, ma soprattutto della forza dell’identità e dell’immagine che l’ateneo comunica all’interno e all’esterno.
Il lavoro che abbiamo fatto è stato in primo luogo quello di ridare dignità al marchio.

Il marchio dell’ateneo è davvero così importante?
Il marchio è la base dell’Identità Visiva, perché è attraverso esso che si riconosce l’Università e l’appartenenza delle sue strutture. La scelta che abbiamo fatto non è stata quella di realizzare un nuovo marchio e su quello veicolare l’identità dell’ateneo, quanto piuttosto di recuperare valorizzandolo il marchio storico dell’ateneo, quello rappresentato dal sigillo con la fenice e l’aquila di S. Venceslao e il logotipo “Università degli Studi di Trento”... ed abbiamo fissato che sigillo e logotipo non vanno usati separatamente, se non in pochi casi specifici. La forza, l’identità è infatti comunicata dai due insieme: il sigillo contiene in sé il peso e la grandezza dell’istituzione e la sua storia, mentre il logotipo (la scritta “Università degli Studi di Trento”, per intendersi) lo completa e rende immediatamente chiaro l’ateneo all’interlocutore.

A chi è destinato il Manuale e come è strutturato?
Il Manuale è uno strumento di uso generale, che va utilizzato da tutto il personale dell’ateneo, ma che è anche utile per i fornitori esterni (litografie, studi grafici) proprio perché indica le modalità corrette di applicazione del marchio. Riguardo alla strutturazione, partendo dalle indicazioni per il corretto uso del marchio, il Manuale individua gli strumenti per la comunicazione esterna (carte intestate ad uso esterno, buste, biglietti da visita ed altri materiali che possono essere ordinati presso il Centro Stampa di ateneo), nonché quelli per la comunicazione interna e su file (modelli per comunicazioni tra strutture, fax, e-mail, modelli per relazioni e buste ad uso interno). Vi è poi una parte dedicata alla comunicazione web che definisce linee guida, strumenti e risorse per la realizzazione del sito web dell’ateneo e di quelli ad esso collegati (Facoltà, Dipartimenti...).

... insomma è un insieme di regole?
Diciamo che contiene le indicazioni minimali, quelle che servono per trasmettere correttamente l’identità verso l’esterno. Indicazioni precise vengono date per gli strumenti come la carta intestata, le buste e i biglietti da visita che sono strumenti di comunicazione istituzionale in senso stretto, però per la realizzazione di strumenti come pieghevoli e locandine, a parte la corretta applicazione del marchio, spazio è lasciato alla creatività e alla personalizzazione di ognuno; il senso del Manuale non è infatti quello di creare appiattimento, ma quello di comunicare in modo corretto l’identità dell’ateneo.

Che iniziative pensate di prendere per favorire la conoscenza del Manuale all’interno dell’ateneo?
È chiaro che la diffusione e l’informazione all’uso di questo strumento sono essenziali per la sua efficacia. Qualche cosa abbiamo già fatto: innanzitutto lo abbiamo messo in intranet all’indirizzo www.unitn.it/manuale_idvisiva; abbiamo poi promosso alcuni incontri informativi per il personale lo scorso luglio e agosto, che continueranno nei prossimi mesi ed infine abbiamo aperto una mail dedicata: identitavisiva@unitn.it.

Quali sono le attese? Che cosa vi aspettate da questa attività di diffusione?
Ci aspettiamo una forte interazione con il personale per normalizzare altri strumenti: certificati, attestati e moduli, verbali... ma soprattutto per capire se abbiamo coperto tutte le esigenze. Ci resta poi da sviluppare il Manuale sulla parte della logistica e dei materiali di supporto (es. targhe uffici, cartelli direzionali, bacheche) attività questa che dovrà essere condotta in stretta collaborazione con la Direzione Patrimonio Immobiliare, Appalti e Approvvigionamenti.

 

In alto: una pagina del Manuale di Identità Visiva;
sopra, il gruppo di lavoro sull’Identità Visiva, da sinistra: Paola Fusi, Michela Monselesan, Tatiana Poletti, Luca Andreetti, Mauro Filippi.