Il
sogno di Alice
La matematica a teatro
Una ragazza, Alice, in una notte agitata
prima di un’interrogazione di matematica
intraprende un lungo viaggio
nel mondo delle superfici geometriche,
in cui bolle di sapone e altre
forme la guideranno alla scoperta
dell’universo affascinante e inaspettato
che questa disciplina sa svelare.
Alice, il cui nome si richiama alla protagonista
del romanzo di Lewis Carrol -
noto scrittore e matematico - vede il suo
incubo trasformarsi in un sogno in cui
la matematica si lega alla poesia.
È questo il filo conduttore di Bubbles... il sogno di Alice, uno spettacolo
di mimo corporeo che è stato
rappresentato al Teatro Auditorium
Santa Chiara di Trento dal 24 al 26 settembre.
Messo in scena dal Theatre Diagonale
di Lille, dopo il successo in Francia,
lo spettacolo è arrivato per la prima
volta in Italia, nella nuova versione
adattata per le scuole, per iniziativa
del Laboratorio LRM3D2
(Laboratorio
di Ricerca sui Materiali e i Metodi
per la Didattica e la Divulgazione
della Matematica) dell’Università di
Trento e dell’Associazione PiùMa, che
riunisce docenti e ricercatori
dell’ateneo, insegnanti e persone interessate a migliorare il rapporto tra i
bambini e la matematica. Ricordiamo
anche il Museo Tridentino di Scienze
Naturali, partner dell’ateneo nel
portare avanti questo e altri progetti
di divulgazione della matematica.
Il sogno di Alice propone un modo
nuovo e divertente per accostarsi ad
una disciplina complessa attraverso
una forma espressiva che coniuga
mimo, danza e recitazione e che si
presta a diversi livelli di lettura: i bambini
hanno potuto ammirare la bellezza
di forme quali elicoidi, bolle di
sapone, tensostrutture, scale a chiocciola,
mentre i ragazzi più grandi
sono stati spinti a riflettere sui problemi
fisici e matematici implicati
dalle superfici minime.
Lo spettacolo è stato scritto e diretto
da Esther Mollo, della scuola di Marcel Marceau, una delle più affermate
interpreti a livello europeo di
questo genere di teatro, che ha collaborato
col matematico Valerio Vassallo,
responsabile scientifico del progetto.
La scommessa di portare a Trento lo
spettacolo è stata vincente ed ha avuto
una risposta entusiastica da parte
delle scuole che hanno partecipato
con circa 3000 spettatori, tra alunni,
studenti e insegnanti. Anche lo spettacolo
aperto al pubblico ha avuto un
significativo successo, con oltre 250
spettatori.
Collegate allo spettacolo una serie
di attività formative proposte dal Laboratorio
LRM3D2 del Dipartimento
di Matematica di Trento. Nel foyer del teatro è stata allestita una mostra
fotografica sulle bolle di sapone;
laboratori-seminari sono stati
proposti agli insegnanti delle scuole
elementari per presentare percorsi
didattici da realizzare nelle classi,
mentre alle scuole superiori è stata
offerta la possibilità di chiedere l’allestimento
nelle proprie sedi della
mostra interattiva sulle superfici minime.
Un bilancio positivo, quindi, che ha
rinsaldato ed esteso la rete di collaborazione
già esistente tra università,
istituzioni e scuole.
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