Emit Flesti mette in scena
Jacques e il suo padrone
Il “Sipario d’oro” ad una compagnia di studenti universitari
Milan Kundera non è protagonista solo della
scena accademica trentina, ma anche della scena artistica teatrale. La Compagnia Emit
Flesti, infatti, ha messo in scena la scorsa stagione lo spettacolo di Milan
Kundera Jacques e il suo padrone.
La Compagnia Teatrale Emit Flesti viene fondata nella primavera del 1996 da Rocco
Sestito, regista, autore di testi e musiche per spettacoli teatrali e dall’attore Gabriele
Penner.
Cinque anni dopo Emit Flesti diventa associazione culturale e raccoglie al suo
interno giovani attori prevalentemente provenienti dall’Università di Trento.
L’ultimo lavoro in ordine cronologico porta appunto la firma di Milan Kundera
ed ha avuto l’onore, questa primavera, di essere premiato come miglior spettacolo
alla sezione regionale del “Sipario d’oro” di Rovereto e - per la prima
volta nella storia della manifestazione - l’invito ad honorem alla sezione nazionale
della medesima rassegna per il prossimo 2004. Jacques e il suo
padrone, scritto a Praga nel 1971, pochi anni dopo l’invasione della Cecoslovacchia da
parte dell’esercito sovietico, nasce dalla profonda ammirazione di Kundera nei confronti
del filosofo francese Denis Diderot; il testo è infatti una rielaborazione in chiave teatra
le del romanzo Jacques il fatalista e il suo padrone scritto da Diderot tra il 1765 ed il
1777.
In un momento in cui nel suo paese ogni forma di libertà sembra essere completamente
soppressa da parte dei nuovi occupanti, Kundera sente il bisogno di rifugiarsi
nel positivismo occidentale, nella razionalità illuministica ed ecco che la sua scelta cade
su di un testo che, contravvenendo alle più classiche regole della narrazione può essere
considerato un vero e proprio inno alla libertà: la trama di Jacques il fatalista infatti
è pressoché inesistente.
Il testo di Kundera vive su una apparente contraddizione tra il fatalismo ereditato
da Diderot, riassumibile nella frase di Jacques “Nessuno sa dove va”, e la consapevolezza
che Jacques ed il padrone hanno di rivivere una storia, che li ha già visti protagonisti in passato, che li porta
quindi a trovarsi nella condizione di sapere già che cosa li aspetta. Infatti nonostante
ciò che accade sulla scena venga vissuto al presente da parte dei personaggi,
le loro vicende in realtà risalgono a 200 anni prima e gli eventi sono la
ripetizione di fatti già accaduti, quindi coloro che vi sono coinvolti sono costretti,
loro malgrado, a ripercorrere pedissequamente le loro esperienze trascorse.
Il regista di Emit Flesti, Rocco Sestito, ha meritato il premio alla miglior regia per
l’allestimento di questo spettacolo, di cui la giuria ha segnalato la qualità della
messinscena e la maestria con cui ha seguito le interpretazioni di tutti gli attori.
Per saperne di più su Emit Flesti: www.emitflesti.it
Alessio Dalla Costa e Gabriele Penner, attori dello spettacolo Jacques e il suo padrone.
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