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  ricerca e formazione nell’UE  

Lo spazio europeo della ricerca
Al via il Sesto Programma Quadro
di Laura Martuscelli, Simona Sorrentino e Stephen Trueman

La conferenza di lancio
Per il lancio del Sesto Programma Quadro, che con i suoi 17.500 milioni di Euro di budget è uno tra i più ambiziosi programmi di ricerca a livello mondiale, si è tenuta a Bruxelles la più grande conferenza mai organizzata dalla Commissione Europea. Più di 8.500 partecipanti, provenienti per una metà dai Paesi membri dell’UE e per il resto dai Paesi candidati e da nazioni di altri continenti, si sono incontrati lo scorso novembre al Centro Congressi dell’Heysel per tre giorni ricchi di conferenze, tavole rotonde, presentazioni e visite agli stand degli espositori . “Nel corso di questi tre giorni, sono stati stabiliti nuovi contatti, sono emerse nuove idee e hanno preso l’avvio nuovi progetti - ha detto Hugh Richardson, vice direttore generale della Commissione, alla conclusione dei lavori - Abbiamo visto lo Spazio Europeo della Ricerca in azione”.

Lo Spazio Europeo della Ricerca (SER)
Proprio la effettiva realizzazione del SER è stata alla base dell’impostazione del Sesto Programma Quadro che prevede l’assegnazione di fondi su specifiche linee prioritarie di ricerca che vedranno impegnate le nostre realtà scientifiche e imprenditoriali fino al 2006. Il SER, la cui nascita è stata approvata all’unanimità al vertice di Lisbona nel marzo 2000, rappresenta una visione per il futuro dell’Europa della ricerca che vuole incentivare l’eccellenza scientifica, la competitività e l’innovazione attraverso una cooperazione e un coordinamento migliori tra tutti gli operatori interessati e a tutti i livelli. Il SER comprende però una visione più ampia della società europea, una società basata sulla conoscenza, che si potrà costruire soltanto con un diretto coinvolgimento di tutte le persone e una riflessione comune e condivisa sulla cultura scientifica, l’etica, e un dialogo aperto tra scienziati, politici e cittadini. Il SER vuole portare la scienza e la società a camminare insieme.

Gli strumenti
I nuovi strumenti - Networks of Excellence (NoE) e Integrated Projects (IP) -, la semplificazione della gestione dei progetti e la concentrazione delle priorità rappresentano le principali novità del Sesto Programma Quadro. Le sette priorità (scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute; società dell’informazione; nanotecnologie e nanoscienze; aeronautica e spazio; qualità e sicurezza alimentare; sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi; cittadini e governance nella società europea della conoscenza) sono già state oggetto delle circa 13.000 Expressions of Interest (EoI) che costituiscono un’importante indicazione sugli orientamenti futuri della ricerca europea.
Con le NoE la Commissione intende combattere la frammentazione della ricerca: si chiede, dunque, il coinvolgimento della massa critica necessaria all’acquisizione, in determinati settori, di una posizione di leadership a livello europeo e mondiale. Il finanziamento sarà calcolato in base al numero dei ricercatori della rete.
Gli IP sono, invece, finalizzati alla produzione di nuova conoscenza attraverso consorzi di altissimo livello che riuniscano i migliori attori e le migliori risorse del settore prescelto. La ricerca integrata dovrà essere inserita in un programma di attività coerente e strutturato e coinvolgere tutti i soggetti (ad esempio PMI e utilizzatori finali) necessari al raggiungimento di risultati ambiziosi e fondamentali per la società europea.
Il Sesto Programma Quadro finanzierà, inoltre, anche i cosiddetti Specific Targeted Research Projects (STRP) che mantengono le caratteristiche dei progetti di ricerca del vecchio programma quadro.

La scelta dello strumento
In molti casi la scelta risulterà difficile. Un consorzio che sa già quale risultato vuole ottenere attraverso l’integrazione di diverse competenze di ricerca e sviluppo, presenterà un IP. Al contrario, un progetto che riunisce le competenze eccellenti necessarie per compiere ben definiti sforzi di ricerca, ma per il quale non sono chiari i risultati che potranno essere raggiunti, sarà una NoE.
Si tratta però di una regola generale e molti progetti si troveranno a metà tra le due opzioni. Inoltre, l’interpretazione degli strumenti cambia al variare delle priorità del programma ed è quindi indispensabile conoscere, per ciascuna priorità, le EoI presentate e la relativa analisi pubblicata dalla Commissione. Solo così sarà possibile capire che tipo di strumento usare, quali obiettivi proporre e con quale tempistica, e quanti partner coinvolgere.

Le prospettive per le università
Senza dubbio, si è avuto un paradigm shift e la parola lobbying, esclusa quasi del tutto dal Quarto e Quinto, è rientrata con forza nel Sesto Programma Quadro. Tanto che l’influenza dell’industria nei corridoi di Bruxelles sta mettendo in crisi la partecipazione delle università. Si teme che gli IP siano già stati assegnati grazie alla capacità dell’industria di promettere risultati concreti, nuovi o vecchi che siano. In questo modo rimarrebbero soltanto le NoE e gli STRP come briciole da spartire tra tutti, compresi i Paesi “candidati” e, ancora una volta, l’industria, vista l’intenzione dell’UE, dichiarata più volte, di dedicare alle PMI il 15% dei fondi (il doppio rispetto al Quinto Programma Quadro). Davanti a questo nuovo scenario, è indubbio che convenga muoversi con tempestività per stabilire i contatti giusti: l’idea e il progetto sono importanti sempre di più ma non bastano.

Prossimi passi
Le scadenze dei primi bandi cadranno tra fine marzo e metà aprile 2003. In molti casi l’UE ha già contattato i coordinatori dei progetti ritenuti più promettenti, per stimolarli a presentarli, ma difficilmente farà sapere quali sono. Non è chiaro se ciò inciderà sulla valutazione finale ma sicuramente potrebbe essere vantaggioso fare parte di uno di questi progetti.
È necessario, dunque, iniziare subito una serie di attività: studiare le EoI e la relativa analisi; prendere contatto con i progetti più interessanti e coinvolgerli, o farsi coinvolgere, per fare squadra, si spera, con quelli vincenti. Poi si dovranno studiare i bandi approfonditamente, creare i progetti con attenzione e mettere per iscritto le proposte.
Riguardo ai fondi, i programmi quadro hanno sempre assegnato più risorse nella fase iniziale e sembra che il Sesto non sarà diverso, almeno da questo punto di vista. Bisogna, pertanto, presentare progetti per le prime scadenze ... e non manca molto.

 


 
Glossario  Link utili
VIPQ: Sesto Programma Quadro http://www.cordis.lu/fp6/
SER: Spazio Europeo della Ricerca
(ERA: European Research Area)
http://www.cordis.lu/rtd2002/
NoE: Networks of Excellence http://europa.eu.int/comm/research/fp6/networks-ip.html
IP:Integrated Projects  http://europa.eu.int/comm/research/fp6/networks-ip.html
EoI: Expressions of Interest http://eoi.cordis.lu/search_form.cfm
Analisi delle EoI http://www.cordis.lu/fp6/eoi-analysis.htm

 


 

Finanziamenti europei
Risultati ottenuti dall’Università di Trento (1998-2002)

Progetti presentati: 96
Progetti accettati: 47
Progetti rifiutati: 48
Progetti in attesa di valutazione: 1
Finanziamento complessivo dei progetti accettati (in Euro): 27.228.549
Finanziamento per l’Università di Trento (in Euro): 4.548.715
Dati forniti dalla Divisione Supporto alla Ricerca e Finanziamento, Ufficio Ricerca Internazionale:
http://www.unitn.it/internazionale/ricerca.htm

 

Sopra: L’intervento di Philippe Busquin, Commissario europeo per la ricerca, al convegno sul Sesto Programma Quadro UE, Bruxelles, 11-13 novembre 2002;
sotto: il logo del convegno.
Copyright European Communities 1995-2002

 

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Sesto Programma Quadro: budget