Inventato a Trento
Un nuovo procedimento di integrazione del legno e dell’acciaio
Intervista di Katia Ruaben a Maurizio Piazza Claudio
Cattich, Luca Gottardi, entrambi laureati alla Facoltà di Ingegneria e Maurizio Piazza,
docente di Tecnica delle costruzioni nella medesima Facoltà, hanno vinto il premio Focus
2002 grazie al loro progetto su una nuova tecnologia che permette di armare
il legno lamellare, la tecnologia Armalam.
Il premio Focus nasce con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico
gli scienziati, i ricercatori ed i progettisti italiani che si cimentano in diversi
settori (energia e trasporti, elettronica e telecomunicazioni, salute, tecnologia
di uso quotidiano, meccanica e tecnologia industriale) e per premiare la loro creatività. Il popolo degli inventori
moderni ha risposto con entusiasmo e sono state presentate 804 invenzioni,
le cui caratteristiche devono corrispondere a dei criteri rigorosi quali
l’utilità, la novità e la realizzabilità, almeno allo stadio di prototipo.
Per capire meglio la portata dell’invenzione trentina e la sue caratteristiche
abbiamo rivolto qualche domanda al professor Piazza.
Professor Piazza, ci può spiegare che cos’è esattamente Armalam e qual è la novità che
lo caratterizza?
La tecnologia Armalam prevede la produzione e l’utilizzo di un elemento di
legno lamellare rinforzato con armature costituite da tondini di acciaio o in
fibra di carbonio. Ciò che rappresenta la novità non è tanto l’idea di armare il
legno, ci sono infatti esperienze precedenti in questo senso sia italiane che
estere, ma la possibilità di produrlo industrialmente all’interno del ciclo di
produzione del legno lamellare tradizionale: è questa la fase che il nostro
gruppo ha ideato e perfezionato. La lamella in legno viene prodotta con barre
di acciaio, oppure in carbonio, inserite al suo interno con adesivi specifici,
che incidono però pochissimo sulla sua sezione; essa viene poi reinserita
nel ciclo produttivo tradizionale del legno lamellare.
Quali sono i vantaggi e gli utilizzi di questo particolare legno lamellare?
Uno dei primi vantaggi riguarda il notevole guadagno in termini di prestazione
(fino ad oltre il 100%): Armalam rimane esteticamente un comune elemento
di legno lamellare, la differenza fondamentale, dal punto di vista meccanico, è data dagli incrementi di
resistenza e rigidezza che consentono di ampliare le luci di utilizzo dello stesso
elemento (lunghezza delle campate) oppure di ridurre le dimensioni di sezione trasversale a parità di lunghezza.
L’altro grande punto a favore della nuova tecnologia riguarda le modalità
di rottura. Nel settore delle costruzioni civili è prevista, infatti, l’esecuzione
di calcoli per verificare il comportamento dell’elemento strutturale in esercizio
e, soprattutto, in fase di rottura. Una rottura di tipo fragile è chiaramente
molto più pericolosa di una non fragile, perché con quest’ultima la struttura
è in grado di segnalare l’approssimarsi di situazioni pericolose con stati
evidenti di fessurazione o con deformazioni notevoli. Armalam, a differenza
del legno normale, giungerà a rottura con notevole preavviso, con deformazioni importanti, e con buona
dissipazione di energia.
Questo lo rende particolarmente adatto all’impiego in zone sismiche dove
mantiene - tra l’altro - invariato uno dei fattori di forza del legno, la sua leggerezza
in rapporto alle prestazioni meccaniche: il legno armato offre garanzie importanti di sopravvivenza della
struttura, anche se a prezzo di notevoli deformazioni. Sempre a questo riguardo,
uno degli svantaggi che si possono attribuire al legno massiccio ed al tradizionale lamellare è una certa
difficoltà di aggancio alle murature nella costruzione di solai e coperture:
il lamellare armato risponde naturalmente a questa richiesta, potendo presentare
le armature fuoriuscenti dalle estremità dell’elemento che vengono agganciate ai cordoli in cemento armato
sulle murature.
Il premio Focus è stato il riconoscimento di un lavoro e di un progetto portato avanti
negli anni. Come è nata e come si è sviluppata l’idea di Armalam?
L’idea e la volontà di realizzare Armalam sono partite alcuni anni fa
dagli ingegneri Luca Gottardi e Claudio Cattich in tempi e luoghi diversi.
Gottardi ha poi studiato teoricamente le prestazioni di questo materiale composto,
in sede di tesi, Cattich ha invece sviluppato, sempre in tesi, le tematiche dell’accoppiamento
legno-acciaio
con riferimento a problemi di unioni; entrambi poi, in azienda, hanno approfondito lo sviluppo della tecnologia
vera e propria di produzione di Armalam. Nel gruppo, ho portato la mia esperienza nei collegamenti legnoacciaio
e nell’utilizzo di adesivi epossidici in questo specifico settore. La partecipazione al premio Focus è
stata poi un caso fortuito e non pensavamo di vincere. Il nostro progetto (sul
quale è stato anche realizzato il sito internet www.armalam.it) è, comunque,
un contributo per riuscire a superare alcuni limiti nell’utilizzo del legno nel settore
delle costruzioni in cui esso potrebbe essere sempre più diffusamente impiegato
vista la sua ottima compatibilità ambientale ed ecologica.
Al centro: alcuni
modelli di travi realizzati con tecnologia Armalam;
al centro sotto: un solaio con travi in Armalam;
sotto, da sinistra: Luca Gottardi, Claudio Cattich e Maurizio Piazza.
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