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  convegni  

Alpe Adria Conference of Psychology
Sesta edizione organizzata dal Laboratorio di Scienze Cognitive di Rovereto

di Remo Job

L’Università di Trento, con il Laboratorio di Scienze Cognitive e la Comunità di Lavoro Alpe Adria, hanno promosso la VI edizione della Alpe Adria Conference of Psychology che si è svolta a Rovereto presso il Trade Center, struttura che ospita il corso di laurea, di recente costituzione, in Scienze e tecniche di psicologia cognitiva applicata. I lavori della conferenza si sono aperti lo scorso 3 ottobre con i saluti del rettore dell’Università di Trento, Massimo Egidi, del sindaco di Rovereto, Roberto Maffei, del vicesindaco e assessore all’università, formazione ed educazione permanente, Donata Loss, e del coordinatore scientifico della conferenza, Remo Job. Durante la cerimonia di apertura dei lavori è stata assegnata la borsa di studio alla studentessa dell’Istituto d’Arte Depero, Chiara Bazzanella, vincitrice del concorso di idee lanciato in occasione della conferenza Alpe Adria tra gli studenti delle scuole superiori di Rovereto. La sua proposta di un nodo di fune è divenuta l’immagine della conferenza intendendo l’unità tra corpo e mente, l’unità tra popoli sul fondo dei colori dell’Alpe Adria.
La conferenza ha voluto creare un momento di attivo incontro e discussione tra i ricercatori dei Paesi che fanno parte della comunità di lavoro Alpe Adria, con il duplice scopo di fare il punto della situazione sulla ricerca nel campo della psicologia ed individuare i filoni di interesse comune, ma anche le nicchie specifiche che sembrano trovare riscontro in alcuni Paesi piuttosto che in altri. In questo senso è stato interessante ascoltare la presentazione di studi psicologici che prendono in considerazione le difficoltà delle popolazioni della ex-Jugoslavia - soprattutto bambini e adolescenti - a superare i traumi causati dalle recenti guerre, come pure l’approfondimento dell’indagine teorica ed empirica riguardante i modelli di convivenza attuabili in Alto Adige tra popolazioni di madrelingua tedesca e italiana. Ma è importante sottolineare che si è trattato di una variegata rappresentazione della psicologia moderna, che ha preso in considerazione campi di ricerca di base e filoni nuovi che potranno avere un notevole sviluppo anche grazie alle nuove tecnologie di indagine.
Particolarmente interessante si è dimostrata la varietà di argomenti che hanno costituito il tema delle letture magistrali.
What the dissociation between explicit and implicit knowledge can tell us about consciousness (Cosa apprendiamo sulla coscienza grazie alla dissociazione tra conoscenza implicita ed esplicita), di Carlo Umiltà dell’Università di Padova, ha trattato della possibilità che la struttura neurale che sottende alla coscienza sia composta da sistemi indipendenti.
Psychosocial programmes as a response to destabilization of communities (I programmi psicosociali quali risposta alla destabilizzazione delle comunità), di Dean Ajdukovic dell’Università di Zagabria, ha sottolineato il senso di frammentazione della vita sociale, disgusto, tradimento che sono alla base del vissuto di coloro che sono stati coinvolti in eventi bellici, e l’importanza di programmi creativi e motivanti che aiutino individui e comunità a superare questa situazione.
The psychobiology of human intelligence (La psicobiologia dell’intelligenza umana), di Aljoscha Neubauer dell’Università di Graz, ha trattato dell’attivazione del cervello in situazioni di apprendimento arrivando alla conclusione che gli individui più intelligenti riescono a concentrare lo sforzo in aree limitate del cervello ottenendo una prestazione migliore.
What narrative psychology owes to postmodern thinking and what distinguishes it from postmodernism? (Cosa deve la narrativa psicologica al pensiero postmoderno e cosa la distingue dal postmodernismo), di János László dell’Università di Pécs, ha messo in luce la funzione di descrizione e approfondimento della realtà che la narrativa psicologica svolge riferendo delle condizioni di vari e diversi gruppi sociali (per esempio la dipendenza dalla droga) e di gruppi generazionali a confronto.
Tra le sessioni di lavoro più interessanti segnalo quelle dedicate alla reasoning and decision making (ragionamento e presa di decisione) che considera gli studi psicologici su situazioni difficili di presa di decisione. Si tratta dello stesso progetto di indagine del professor Daniel Kahneman, premio Nobel 2002 per l’economia.
Inoltre, la sessione dedicata alla metodologia e quindi ai nuovi modelli e alle moderne tecnologie applicabili all’indagine psicologica; le sessioni dedicate alla percezione, particolarmente quella visiva, e alla psicologia cognitiva che hanno trattato dell’ergonomia, di web usability e web learning.
La riflessione ha coinvolto, oltre a docenti e ricercatori di vari atenei, anche personale che opera in ospedali, aziende sanitarie, centri di recupero, cliniche e istituti di ricerca della comunità di lavoro Alpe Adria.
L’Alpe Adria Conference of Psychology rappresenta ormai dal 1987 un appuntamento fisso per gli studiosi di psicologia. Le scorse edizioni si sono svolte in varie località della comunità di lavoro Alpe Adria (Klagenfurt, Trieste, Ljubljana, Zagreb, Pécs). La scelta di Rovereto come sede della sesta edizione conferma l’interesse internazionale suscitato dalle iniziative intraprese negli ultimi anni dal Laboratorio di Scienze Cognitive, centro di ricerca attivo anche nel campo della psicologia, che ha sede nel nuovo polo di Rovereto dell’Università di Trento.
Il Convegno ha proposto numerose iniziative culturali collaterali: in particolare la visita al Polo cultural-museale sotto la guida di uno dei progettisti, l’architetto Andreolli, e un aperitivo offerto dal Comune di Rovereto presso la nuova sede della Biblioteca Civica gentilmente messa a disposizione dal direttore, dottor Baldi. Questo momento di incontro è stato allietato dai canti del gradevolissimo gruppo “I Gaudeamus”. Riuscitissima la cena sociale che è stata un importante momento di aggregazione tra i diversi gruppi etnici.
Il supporto tecnico, organizzativo ed economico di: Università degli Studi di Trento, Comunità di Lavoro Alpe Adria, Conferenza dei Rettori delle Università dei Paesi dell’Alpe Adria, Regione Trentino Alto-Adige/Trentino Südtirol, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto, APT di Rovereto è stato essenziale, e pertanto ringrazio tutti questi enti che hanno sostenuto lo svolgimento della conferenza.
Arrivederci alla prossima edizione a Zagabria.

 

Al centro: il logo della conferenza Alpe Adria elaborato da Chiara Bazzanella.