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  l’intervista  

A lezione con i Nobel
La collaborazione di Cornell e Ketterle con un gruppo di ricerca di Fisica
Intervista di Francesca Menna a Eric Cornell e Wolfgang Ketterle

All’interno del BEC Summer Programme si è tenuto, dal 15 al 18 luglio, presso il Dipartimento di Fisica dell’ateneo a Povo, il workshop “Recent developments in the physics of cold atomic gases”. L’evento ha visto la partecipazione di molti esperti internazionali della materia, tra cui i due Premi Nobel per la fisica 2001 Eric Cornell e Wolfgang Ketterle che hanno anche incontrato una sessantina di studenti dell’ultimo anno delle superiori del Triveneto per spiegare loro come i problemi complessi della fisica possano essere affrontati in maniera semplice e divertente.
Com’è nata la collaborazione con l’Università di Trento?
Cornell: Sono stato a Trento in varie occasioni per incontrare l’eccellente gruppo di ricerca guidato da Sandro Stringari e da Lev Pitaevskii con cui sono in contatto da diversi anni. Tra le collaborazioni vorrei ricordare un articolo che ho pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, un articolo che ha avuto come co-autori il professor Stringari e alcuni dei suoi collab
oratori.
Ketterle: Negli scorsi sei anni ho avuto frequenti interazioni con il gruppo di ricerca teorica con
dotto da Sandro Stringari e Lev Pitaevskii. Il loro lavoro teorico ha stimolato il nostro lavoro sperimentale e viceversa. Ho incontrato molte persone di Trento in occasione di diverse conferenze e sono stato molto contento di rincontrarle a Trento in questi giorni.
Qual è stato il percorso che vi ha portato a ottenere il Premio Nobel?
Ketterle: Raggiungere la Condensazione Bose-Einstein è stato per lungo tempo il sogno di molti ricercatori, ma all’inizio degli anni ’90 ci siamo resi conto che c’era un nuovo modo per farlo, e ha funzionato!
Perché gli studi sulla Condensazione Bose-Einstein sono così importanti?
Quali sviluppi e quali applicazioni ci potranno essere?
Ketterle: Questi studi forniscono nuove intuizioni sulle proprietà della materia atomica coerente e portano di conseguenza a un progresso nel campo della teoria dei sistemi a molti corpi. I nostri studi possono trovare applicazioni nel settore delle misurazioni di precisione. Con atomi e condensati ultrafreddi dovrebbe essere possibile migliorare la precisione dei sensori per la gravità e la rotazione.
Qualche impressione sull’esperienza di questi giorni del BEC Summer Programme all’Università  di Trento?
Cornell: La conferenza è stata un grande successo: ci sono stati numerosi interventi estremamente interessanti e discussioni molto utili. Il Dipartimento di Fisica, che ha ospitato il meeting internazionale, ha rappresentato un’eccellente sede per l’evento.
Ketterle: È stata una bellissima settimana. Una conferenza perfetta con un’atmosfera intima e discussioni altamente stimolanti.
“Physics is fun” è il titolo dell’incontro che avete avuto con gli studenti delle scuole superiori. Che cosa avete cercato di comunicare agli studenti e quali sono state le loro reazioni?
Ketterle: Nel mio intervento ho cercato di comunicare l’entusiasmo per la fisica moderna e di dimostrare che fare il fisico può essere divertente. La mia impressione è che gli studenti abbiano apprezzato molto l’incontro e che si siano potuti fare un’idea di quello che sta succedendo in una delle aree di ricerca della fisica.

 

Foto al centro (da sinistra): Wolfgang Ketterle ed Eric Cornell;
Foto sotto (da sinistra): Wolfgang Ketterle, Sandro Stringari ed Eric
Cornell.

Intervista in lingua originale inglese