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Telematica per i trasporti
Ricerca e sviluppo nel Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni
di Francesco De Natale e Fabrizio Granelli

All’interno del Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni, il Laboratorio di Comunicazioni Multimediali e Reti ha da tempo avviato importanti attività di ricerca e sviluppo sul tema della telematica nei trasporti. Si tratta di un settore estremamente attuale, con forti ricadute applicative e uso intensivo di tecnologie allo stato dell’arte. Tale attività è nata anche grazie alle determinanti sinergie con il Centro Ricerche FIAT (CRF), che ha da poco stabilito una sua sede operativa a Trento e collabora attivamente con l’Ateneo trentino.
I principali progetti di ricerca attivati in quest’area hanno in comune l’idea di sviluppare un insieme di tecnologie avanzate che permettano di realizzare servizi innovativi nel campo dei trasporti.

Il Laboratorio di Telematica nei Trasporti (TT-Lab) è un progetto finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso l’Università di Trento ed è stato attivato in collaborazione con il Centro Ricerche FIAT. L’obiettivo è la realizzazione di un laboratorio didattico e di ricerca principalmente rivolto agli studenti del corso di laurea specialistica in Ingegneria delle telecomunicazioni e del dottorato internazionale in Information and Communication Technologies. Dal punto di vista tecnico, la caratteristica peculiare del TTLab consiste nella duplice natura di laboratorio fisso e mobile. La parte fissa sarà costituita da un prototipo di centrale di controllo, dotata di elaboratori ad alte prestazioni, periferiche di acquisizione dati e supporti di telecomunicazione. La parte mobile sarà invece rappresentata inizialmente da due veicoli telematici (si prevede una successiva estensione ad intere flotte di veicoli, anche operanti sul territorio), collegati alla centrale tramite reti mobili. I veicoli saranno dotati di unità di localizzazione (GPS e sue evoluzioni), di sensori per acquisizione dati e di apparati per trasmissione digitale in rete mobile. Particolare risalto sarà dato anche alle interfacce verso l’utente, che dovranno consentire una fruizione agevole ed ergonomica dei servizi avanzati forniti dal sistema. L’integrazione delle strutture fisse e mobili fornirà uno strumento unico in campo universitario per l’analisi, la sperimentazione e la dimostrazione di strumenti tecnologici e soluzioni allo stato dell’arte nel settore. Tra le applicazioni sperimentali cui si pensa per le prime esperienze didattiche rientrano:

  • il tracciamento della rotta e la pianificazione dinamica delle missioni di un veicolo in ambiente noto (Telematica per le flotte);
  • la realizzazione di servizi di chiamata di emergenza (Telematica per la sicurezza);
  • il monitoraggio di parametri funzionali del veicolo e/o l’attuazione remota di alcune parti del veicolo come ad esempio l’apertura/chiusura delle portiere (Telematica per la diagnostica);
  • la distribuzione di informazioni sul traffico per le arterie principali relative alla zona di studio (Telematica per la gestione del traffico).

Il progetto AIDER (Accident Information Driven Emergency Rescue), finanziato dalla Commissione della UE, mira a sviluppare un sistema evoluto per la gestione dei soccorsi in situazione di emergenza (incidenti stradali). L’obiettivo è aumentare l’efficienza e ottimizzare l’uso delle risorse (mezzi di soccorso, personale) per ridurre la mortalità in caso di incidente automobilistico.
Il concetto che sta alla base di AIDER è quello di fare interagire, tramite una rete telematica, i sistemi installati a bordo veicolo ed i centri di controllo responsabili dello smistamento delle chiamate di emergenza verso i Rescue Centers. Il sistema di bordo acquisisce una serie di informazioni riguardanti le condizioni del conducente e degli eventuali passeggeri, lo stato del veicolo, eventuali ulteriori entità coinvolte (altri veicoli, persone o cose), la collocazione geografica della zona e la situazione ambientale (presenza di nebbia, pioggia o altri dati significativi). Si prevede che questo porti ad una migliore scelta delle strategie e dei mezzi di intervento, ad una sensibile riduzione dei tempi di soccorso nei casi gravi, ad una scelta appropriata delle prime terapie (ad es. utilizzando tecniche di tele-consulto).

Dal punto di vista tecnico, il sistema a bordo veicolo dovrà avere particolari caratteristiche di robustezza e pertanto utilizzerà tecnologie proprie del settore aeronautico (scatole nere). Inoltre grosso risalto sarà dato all’uso di tecniche trasmissive tali da garantire la migliore copertura e qualità di servizio (reti mobili digitali di ultima generazione).
Il consorzio coinvolto nel progetto AIDER, oltre ad Università di Trento e CRF, annovera anche prestigiose aziende ed enti di ricerca operanti nei settori delle telecomunicazioni, quali Elbit System e Tardiran Spectralink, e dei trasporti, quali Daimler Chrysler. Compito dell’unità di ricerca dell’Università di Trento sarà lo studio e la realizzazione di parte del sistema telematico di bordo, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione, compressione e trasmissione di dati audiovisivi raccolti dalle telecamere installate sul veicolo.

Il progetto DIPLODOC (Distributed Processing of Local Data for OnLine Car Services), finanziato dal Fondo Unico per la Ricerca (ente finanziatore, la Provincia Autonoma di Trento) e proposto in collaborazione con IRST e CRF, ha per oggetto la prototipazione di un sistema di elaborazione distribuita di dati multimediali. Il sistema dovrà fornire sia servizi interattivi a bordo veicolo che un aggiornamento automatico continuo di basi di dati relative a sistemi di navigazione. L’architettura proposta prevede l’utilizzo di una piattaforma di sensori montata su autoveicoli connessi ad un centro di controllo remoto. Tale sistema permetterà la sperimentazione di tecniche di trattamento integrato di sorgenti audio (comandi vocali estesi) e video (acquisizione tramite telecamere montate a bordo). Caratteristica peculiare del sistema è che sarà in grado di svolgere l’elaborazione in parte direttamente sul veicolo ed in parte (per le funzioni più complesse) presso una centrale di controllo remota. Questo consentirà all’utente (guidatore o passeggero) di accedere in modo rapido ed interattivo alle funzioni di bordo tramite comandi vocali, e di poter disporre di funzioni più evolute tramite servizi remotizzati.
Possibili scenari applicativi considerati nel progetto sono:

  • individuazione automatica di situazioni di pericolo;
  • prelievo e trasmissione di dati al centro di controllo.

Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni
Il primo gennaio 2002 è stato costituito presso l’Università di Trento il Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni (DIT), che rappresenta il polo di aggregazione delle competenze nell’ambito del settore dell’informazione, e si propone di fornire una risposta qualificata alla sempre crescente domanda in tali ambiti da parte della realtà produttiva locale, nazionale ed internazionale.
Il DIT è una struttura particolarmente innovativa e promettente nel panorama nazionale: esso infatti nasce come integrazione sinergica tra diverse discipline, informatica, telecomunicazioni ed elettronica, tradizionalmente legate a differenti comunità scientifiche. L’obiettivo è quello di sfruttare la complementarietà delle esperienze presenti nel dipartimento per proporre metodiche e tecnologie innovative, nonché applicazioni e servizi avanzati.
In dettaglio, le quattro macroaree di ricerca attualmente individuate sono: Tecnologie del software, Tecnologie delle telecomunicazioni, Network computing e Servizi telematici ed Elettronica per l’informatica e le telecomunicazioni. In tali aree tematiche confluiscono le esperienze scientifiche e professionali di oltre 20 tra docenti e ricercatori afferenti a varie Facoltà dell’ateneo trentino.

Direttore: Fausto Giunchiglia
Sede: Povo, Via Sommarive 14, I - 38100 Trento
e-mail: dit@ict.unitn.it