no34

   seminari   

Una ragione ospitale: i filosofi e la città
Leggere la storia attraverso le idee e l’interdisciplinarità


di Nestore Pirillo

Il ciclo di incontri I filosofi e la città ha mostrato che la filosofia non è una richiesta di discorsi edificanti ma di lavoro intellettuale professionalizzato! Con questa iniziativa abbiamo tentato di diffondere nella gente le possibilità legate all’apertura del nuovo corso di laurea in filosofia. Ed è un bilancio positivo. La laurea in filosofia insedia a Trento uno spazio istituzionale, dove è possibile ripercorrere la storia della libertà di coscienza della comunità, attraverso quegli occhiali propriamente filosofici che sono le "idee", la "storia del pensiero". Questo naturalmente non è proprietà di nessuna corporazione. Occorre al contrario avere il coraggio di un’apertura transdisciplinare che disarticoli ogni retorica tecnicistica.
Nella nostra iniziativa la "domanda" di filosofia ha avuto un grande seguito, non a caso, con Paolo Cristofolini, della Scuola Normale di Pisa, che ha parlato sul rapporto religione-nazione, e con Giuseppe Cantillo, presidente della consulta dei filosofi italiani, che è intervenuto con una lezione sul modello di comunità politica nella filosofia tedesca. I giornali hanno testimoniato l’apice di questa "domanda" con la lezione all’auditorium Santa Chiara di Massimo Cacciari sulle radici moderne della comunità, della religione e della "civile conversazione". Questa visione alta della filosofia e dello spirito della politica si è legata alla proposta, sostenuta con vigore da Remo Bodei, di una "ragione ospitale", in grado di accogliere con caratteri di eccellenza lo sviluppo tecnico-scientifico e la nuova complessità civile. In effetti è l’organizzazione delle scienze e delle professioni che richiede il lavoro del filosofo, particolarmente in un’epoca di mondializzazione. Per questo aspetto la filosofia oggi non può essere separata dai problemi della storia o dalle tecniche, dalle scienze della comunicazione o dalle scienze umane e sociali. Ricordo, tra i relatori che  hanno indicato la filosofia come elemento caratterizzante delle professioni, Giuseppe Cacciatore, autorità indiscussa dello storicismo critico, che ha posto il problema della mondializzazione della ragione, e il preside della Facoltà di Filosofia di Bologna, Walter Tega, che ha discusso con gli amministratori trentini il progetto di una città dal volto umano.
In sostanza il ciclo ha voluto proporre a Trento una filosofia per il mondo non una filosofia scolastica. In un mondo globalizzato, dove le tecniche hanno un ruolo eminente, la filosofia può far sì che la tecnica non diventi destino, religione di massa.

 

 

Nelle foto: sopra: Massimo Cacciari, da sinistra Micaela Bertoldi e Giuseppe Cacciatori, Remo Bodei

 


Si è concluso con grande partecipazione di pubblico il ciclo di incontri I filosofi e la città, tenutosi presso Palazzo Geremia sede della Municipalità di Trento. Il ciclo, rivolto in modo specifico alla cittadinanza, è stato promosso dall’assessore alla cultura del Comune di Trento, Micaela Bertoldi, dal Museo Storico e dal Centro universitario di ricerche su Antonio Rosmini e la storia del pensiero filosofico in Italia. Organizzato sotto la direzione scientifica di Nestore Pirillo, docente della Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, e con la segreteria scientifica del dottor Giuseppe Ferrandi del Dipartimento Scienze Umane e Sociali, l’iniziativa è stata aperta dal rettore Massimo Egidi. Come discussants degli incontri hanno partecipato i professori Giuseppe Beschin, Paola Giacomoni e Silvano Zucal, impegnati in prima persona nella costituzione a Trento del nuovo corso di laurea in filosofia.