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   convegni   

Materiali avanzati, funzionali e intelligenti
Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali ha ospitato il Terzo Convegno Nazionale sulla Scienza e Tecnologia dei Materiali

di Claudio Migliaresi

Promosso dall’INSTM (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali), il Terzo Convegno Nazionale sulla Scienza e Tecnologia dei Materiali, svoltosi a Trento dal 18 al 20 luglio, ha raccolto la presenza di circa 250 ricercatori provenienti da università ed enti di ricerca pubblici e privati.
L’ampia e qualificata partecipazione ha confermato il ruolo attivo che i consorzi universitari, ed in questo caso l’INSTM, rivestono nel raccordare e coordinare proposte in settori di rilevanza scientifica e strategica e nel favorire la collaborazione tra ricercatori di diversa estrazione disciplinare.
L’INSTM, al quale afferiscono 42 atenei e circa 1200 ricercatori, ha deciso di affidare l’organizzazione di questo convegno a docenti dell’ateneo di Trento riconoscendo così la qualificata e importante presenza del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali di Trento in questo settore di ricerca.
La scienza e la tecnologia dei materiali, la conoscenza di come progettarli e trasformarli, l’abilità nell’individuarne applicazioni vantaggiose, sono elementi che distinguono e caratterizzano il livello scientifico e tecnologico di una nazione. Oggi prodotti o funzioni sono possibili grazie a materiali innovativi e tecnologie avanzate; in un prevedibile futuro, la conquista dello spazio o la salvaguardia dell’ambiente saranno legati anche alla capacità di disporre di materiali superleggeri e super-resistenti.
L’evoluzione della ricerca vede oggi "materialisti" operare, con competenze soprattutto chimiche, fisiche ed ngegneristiche, in settori applicativi diversi, più o meno "tradizionali". Tra le applicazioni innovative si possono individuare quelle funzionali, in cui i materiali non hanno soltanto la funzione di essere parti di una struttura, ma esercitano un ruolo attivo ed intelligente rispondendo essi stessi a stimoli esterni con segnali meccanici, chimici, elettrici ed anche biologici; si chiamano smart materials, o materiali intelligenti, o materiali avanzati, o materiali funzionali, tutte definizioni che esaltano la capacità di progettare un materiale affinché esso interpreti compiti attivi e voluti.
Tutti questi campi hanno trovato spazio nelle 210 comunicazioni presentate al convegno, in un programma guidato da relazioni plenarie di ricercatori italiani e stranieri selezionati tra i più rappresentativi dei diversi settori di interesse. Tra questi Thomas Hartwig (Fraunhofer Institut di Brema, Germania, Near-net-shape manufacturing), Daniel Cohn (Hebrew University of Jerusalem, Israele, Novel polymeric injectables for non-invasive surgery), Rishi Raj (University of Colorado, USA, The science and technology of polymer derived ceramics), Gaetano Guerra (Università di Salerno, Thermoplastic molecular sieves based on syndiotactic polystyrene), David Avnir (The Hebrew University of Jerusalem, Israele, Organically and bio-organically doped sol-gel matrices), e due ricercatori dell’ateneo trentino, Alessandro Pegoretti e Vincenzo Sglavo, con due relazioni, la prima sui materiali compositi e sul miglioramento delle loro proprietà, l’altra su vetri con migliorato comportamento meccanico.
Il confronto e la discussione hanno evidenziato la buona produttività scientifica nazionale in questo campo ed hanno identificato i settori strategici nei quali il Consorzio INSTM intenderà promuovere la ricerca: le tecnologie biomediche, i nanomateriali, le nanotecnologie e l’ingegneria delle superfici. Inoltre, è anche apparsa chiaramente la maggiore attenzione, da parte dei ricercatori e degli enti di appartenenza, al tema dello sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale sulle ricerche svolte, ed a questo argomento il programma del convegno ha dedicato due specifiche comunicazioni.
L’importanza di un consorzio quale spazio di raccordo tra competenze ed interessi di gruppi diversi e quale elemento di proposizione di programmi nazionali ed internazionali di ricerca è evidente, ed è certamente questo il maggior vantaggio che può venire agli atenei che ad esso aderiscono. La scelta del National Science Foundation degli USA di chiedere al Consorzio di svolgere, in collaborazione con altri, il ruolo di interfaccia tra i numerosissimi e qualificati centri di ricerca USA del settore della scienza e tecnologia dei materiali ed i meno numerosi (e ricchi), ma ugualmente qualificati, centri di ricerca italiani è un esempio che testimonia l’importanza di far parte di un consorzio. L’ateneo trentino, attraverso il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali, ha mostrato capacità di competere ed abilità nel coordinare, e questo non potrà che portare dei vantaggi.

Nelle foto: la mostra organizzata dal Dipartimento di Ingegneria dei Materiali.