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Benvenuto Presidente Ciampi
Il sostegno del Capo dello Stato alle strategie dell'Università di Trento

Creare uno spazio europeo della cultura attraverso nuove forme di collaborazione e integrazione tra popoli e l’internazionalizzazione dell’alta formazione e della ricerca: questo il messaggio che emerge dalla visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi all’Università di Trento. Nel corso della sua visita ufficiale, lo scorso 9 luglio, il Presidente Ciampi ha incontrato il rettore Massimo Egidi, l’ambasciatore Enzo Perlot, presidente dell’Università, il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai, i rettori dell’Università di Bolzano Alfred Steinherr e dell’Università di Karlsruhe Sigmar Wittig, i presidenti dell’Istituto Trentino di Cultura e dell’Accademia Europea di Bolzano, Gianni Bonvicini e Werner Stuflesser, i presidi delle sei facoltà. Significativa la presenza del rettore di Karlsruhe, uno degli atenei tedeschi con cui l’Università di Trento ha attuato programmi di doppia laurea.
Il rettore Massimo Egidi, dopo aver dato il benvenuto al Presidente a nome dell’Università di Trento, ha subito messo in evidenza come i sistemi formativi nei diversi paesi europei siano ancora molto eterogenei e come la convergenza verso un modello integrato appaia ancora lontana, nonostante i governi europei abbiano convenuto di rinunciare all’ambizioso obiettivo di un unico sistema standardizzato di alta formazione impegnandosi invece a rendere compatibili le differenti strutture formative. La recente riforma universitaria introdotta in Italia riflette l’aspirazione di creare uno standard europeo delle procedure formative, ma l’aspetto più importante della riforma è piuttosto, secondo Egidi, l’introduzione di un alto grado di autonomia e decentramento decisionale e finanziario nel sistema dell’alta formazione. L’autonomia, tuttavia, comporta opportunità e pericoli. Se da un lato, infatti, consente alle università più attive e meglio capaci di disegnare le proprie strategie di promozione della formazione e della ricerca a livelli internazionali, può dall’altro portare le università a reagire al rischio di perdere studenti creando una grande varietà di progetti formativi spesso inconsistenti e non sorretti dalla necessaria qualità. Si può così innescare un processo di selezione avversa alla qualità che la competizione non può correggere nel breve periodo. Diventa perciò essenziale l’istituzione di un sistema di incentivi che orienti le università verso un sistema di qualità. Al rischio di abbassamento di qualità si può e si deve rispondere attraverso una progettazione di strategie credibili che attraggano attorno a sé i referenti nel territorio e nell’economia e che accrescano l’apertura alla dimensione internazionale della ricerca e della formazione, dialogando a livello europeo con le migliori istituzioni formative.
Nell’ambito della creazione di uno spazio comune per la formazione europea un problema, sollevato da Alfred Steinherr (nella foto sopra), rettore dell’Università di Bolzano, è rappresentato dalla mancanza di modelli e punti di riferimento - politici, manager, dirigenti di alto profilo - che stimolino negli studenti il desiderio di intraprendere con serietà, ma anche con entusiasmo, percorsi di studio qualificanti e carriere professionali impegnative, anche nel settore della pubblica amministrazione sia in Italia che in Europa. L’esperienza formativa e culturale che l’università offre - ha sottolineato Steinherr - deve aiutare i giovani a sviluppare quelle capacità che permettono di affrontare e di gestire ogni situazione nuova o problema in autonomia. Il rettore dell’Università di Karlsruhe, Sigmar Wittig (nella foto sotto), ha sottolineato l’importanza della capacità delle università europee di mettere in rete le proprie aree di eccellenza, contribuendo così a creare una “rete di eccellenze” a vantaggio delle singole università. In particolare Wittig ha descritto l’esempio dell’Università di Karlsruhe - che conta il 25% di studenti stranieri - ateneo attento ai rapporti internazionali e, grazie alla sua collocazione in un Land industrialmente avanzato come il Baden-Württemberg, ai rapporti con le imprese.
Su questo punto si è espresso anche il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, che ha ribadito la necessità di rafforzare i legami con le imprese, favorendo l’integrazione dell’università nel territorio e nella comunità. Accennando a una sua recente visita a Catania, Ciampi ha citato l’esempio della ST Microelectronics, azienda impegnata nel settore della fotonica e dell’optoelettronica, che è riuscita a creare interessanti sinergie con il territorio e con l’Università di Catania, integrandosi con successo nel tessuto economico e sociale della regione. La creazione di una stretta interazione con le realtà industriali risulta cruciale per lo sviluppo dell’università, che per anni non è stata in grado di rispondere alle problematiche e alle esigenze di un sistema diffuso di piccole e medie aziende. Ciampi ha poi osservato come invece, in Trentino, la collaborazione a livello regionale tra università, istituzioni e mondo economico, offra interessanti potenzialità di sviluppo. Le sinergie e i progetti di cooperazione che da tempo uniscono l’Università di Trento agli atenei limitrofi (Innsbruck, Bolzano, Verona) devono essere potenziati, sfruttando le opportunità della nuova riforma universitaria ed evitando sovrapposizioni e doppioni nell’offerta formativa.
La sensibilità dimostrata dal Presidente nei confronti delle tematiche che legano università, istituzioni scientifiche e territorio, ha trovato il pieno consenso anche da parte del presidente della Giunta Provinciale, Lorenzo Dellai, che ha sottolineato l’impegno e il supporto della Provincia Autonoma di Trento al sistema dell’alta formazione e della ricerca. Il presidente Dellai ha ricordato l’esistenza di un accordo preventivo tra Provincia e Governo Amato, per il sostegno finanziario alle iniziative legate alla nascita a Trento di un ateneo italo-tedesco e alla formazione di una rete per la ricerca tra Italia e Germania, che coinvolga istituti di alto livello (tra cui in particolare, il Max-Planck-Institut e la Fraunhofer Gesellschaft).
All’incontro hanno preso parte anche i presidenti dell’Istituto Trentino di Cultura, Gianni Bonvicini, e dell’Accademia Europea di Bolzano, Werner Stuflesser, che hanno colto l’occasione per illustrare al Presidente Ciampi i programmi e i punti di forza che caratterizzano l’attività dei rispettivi istituti.
Il Presidente Ciampi ha ascoltato con attenzione gli interventi dei rappresentanti di università e istituzioni presenti all’incontro e ha risposto puntualmente agli interrogativi in merito alla delicata gestione dell’autonomia universitaria e al rapporto, spesso difficile, tra culture diverse. Nel suo intervento, il Presidente ha ribadito l’importanza strategica dell’alta qualità nella formazione, sottolineando la necessità di creare un sistema di alleanze tra università, istituzioni e forze economiche, che ricalchi il modello europeo, fondato non soltanto sulle logiche del mercato - tipico del mondo anglosassone - ma sulla cosiddetta Social Market Economy, un sistema misto che coniuga la privatizzazione all’attenzione verso le politiche sociali. La qualità europea della formazione e della ricerca non ha per Ciampi nulla da invidiare al sistema americano dell’educazione e l’accordo sulla creazione di uno spazio comune per la formazione europea parte dunque da basi solide: quelle dell’alta qualità. In relazione alle questioni connesse con la riforma universitaria, il Presidente ha evidenziato la necessità di seguire un modello cosiddetto bottom-up, ossia di preventivo concerto fra università e territorio, poi eventualmente sostenuto dalle intese formali fra Stati. La creazione di una rete internazionale deve quindi nascere proprio sulla base di rapporti multilaterali consolidati fra i protagonisti del mondo della formazione e della ricerca.
Il Presidente Ciampi ha poi voluto trasmettere ai presenti alcune considerazioni sul futuro della nuova riforma universitaria, annunciando assicurazioni da parte del nuovo ministro, in merito al suo proseguimento, pur con probabili aggiustamenti. La flessibilità del nuovo sistema, strutturato in percorsi e cicli, favorirà il processo di armonizzazione in ambito europeo. La specializzazione è l’aspetto qualificante di questo processo. Attraverso i dottorati, i master e i corsi di perfezionamento, da istituire con il concorso e la sinergia tra facoltà, è infatti possibile stabilire un contatto strategico con il mondo economico, offrendo una risposta concreta e di qualità alle esigenze non solo degli studenti e delle famiglie, ma anche di un mercato sempre più attento e dinamico.
Per raggiungere questo obiettivo, ha però ribadito il Presidente, occorre puntare anche sulla riqualificazione e la valorizzazione del personale che opera nella pubblica amministrazione. Troppo spesso, infatti, la mancanza di formazione di alto livello penalizza i funzionari e i dirigenti italiani all’estero che dovrebbero essere in grado di muoversi con disinvoltura nel panorama europeo dei regolamenti e delle direttive comunitarie, utilizzando correntemente almeno una lingua straniera. Cruciale, nei prossimi anni, sarà l’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione: il potenziamento dell’informatica e della didattica a distanza aprono nuovi interessanti scenari alla formazione universitaria.
Concludendo gli interventi e riprendendo le argomentazioni affrontate dal rettore Egidi e dal presidente Dellai, l’ambasciatore Enzo Perlot si è fatto portavoce della ferma volontà dell’ateneo di proseguire nel progetto di Università italo-tedesca, un passo concreto verso lo spazio europeo dell’alta formazione.
Infine, il Presidente Ciampi ha concluso la discussione rispondendo alle sollecitazioni proposte dal rettore Egidi in apertura dell’incontro. La riforma universitaria impone una sfida agli atenei italiani: il modello di valutazione della didattica e della ricerca, il legame con il territorio e l’apertura all’internazionalizzazione sono le strategie vincenti per l’università del futuro.

 

Nelle foto: a destra il rettore con il Presidente Ciampi e Gianni Bonvicini; a sinistra il saluto di Ciampi all’ambasciatore Enzo Perlot, a lato un momento dell’incontro ufficiale con il Presidente Ciampi in rettorato.