Comunicare la scienza:
Università di Trento e Museo di Scienze Naturali
Allo studio la possibilità di realizzare un Centro o una Città della Scienza a Trento, dove scienza e tecnologia si fondono con la vita quotidiana e i visitatori entrano in contatto con tematiche di grande attualità in modo interattivo e divertente.
di Renzo Antolini e Michele Lanzinger
La tavola rotonda "I Centri della Scienza:
una nuova formula per la comunicazione
scientifica, una nuova proposta per la Città di Trento", tenutasi presso il
Museo Tridentino di Scienze Naturali lo scorso 4 aprile, è stata fortemente
voluta dal Museo e dal Dipartimento di Fisica dell'Università di Trento
affinché la collettività, informata sulle
migliori esperienze contemporanee, possa disporre di elementi di
giudizio sull'opportunità di realizzare un Centro della Scienza a Trento.
Le recenti iniziative del Museo e del Dipartimento di Fisica hanno già
ampiamente dimostrato la vocazione per la comunicazione scientifica di
queste due istituzioni, ricevendo un consenso da parte del pubblico superiore
ad ogni aspettativa.
L'esperienza del Dipartimento di Fisica risale all'inizio degli anni '80 ed
è ampia ed articolata. Le iniziative hanno riguardato l'allestimento di
mostre di divulgazione scientifica e la collaborazione didattica con le scuole,
in particolare per la visita del Planetario.
Queste sono solo alcune delle tante iniziative di successo che hanno
trovato un riferimento solido e duraturo nel Laboratorio di Didattica della Fisica, il
cui principale referente, il professor Vittorio Zanetti, ha saputo creare una
"scuola trentina" di comunicazione e di
didattica della scienza nota ed apprezzata a livello nazionale.
Poi, come in molte belle storie, c'è stato un incontro fatale che ha fatto
fare un ulteriore salto di qualità alle
iniziative del Dipartimento. Si tratta del Museo Tridentino di Scienze Naturali,
che negli stessi anni stava progressivamente mettendo a fuoco una nuova
missione comunicativa legata al mondo della scienza e delle tecnologie.
Nascono così le prime esperienze comuni con le Mostre interattive "I giocattoli
e la Scienza" - con 80 edizioni in Italia e all'estero e oltre 200.000 visitatori -
e "Sperimentiamo" nel 1998, poi si realizzano insieme, presso il
Museo Caproni di Mattarello, i laboratori didattici "La scienza per gioco", tutte
iniziative caratterizzate da un grande apprezzamento del pubblico in
generale e di quello della scuola in particolare.
Oggi infine possiamo già commentare l'indubbio successo della
mostra temporanea "Energia 2001: sperimentiamo il
presente per progettare il futuro", che mette assieme le
conoscenze scientifiche di base e le loro
applicazioni per favorire un uso razionalmente più
consapevole delle risorse energetiche del pianeta.
Si tratta di manifestazioni che hanno riscosso un grande interesse da
parte dei visitatori per i temi della scienza, della tutela dell'ambiente, del
divenire della tecnologia, e per la moltitudine di quesiti, di problemi, di
timori e di speranze che la complessa società contemporanea basata sulla
scienza e sulla tecnologia ci pone quotidianamente. Pensando al futuro,
vi sono tutti gli elementi per ritenere che queste iniziative abbiano creato
una ragionevole base di conoscenze e di consenso per permettere ai due
principali attori, l'Università di Trento e
il Museo, di proporsi quali strutture in grado di progettare una struttura
permanente in forma di Centro o di Città della Scienza.
Si tratta ora di immaginare i temi e le discipline che questo centro
potrebbe trattare. Sicuramente i vari argomenti della scienza di base, sulla traccia
delle esperienze fin qui maturate, ma potrebbe esserci anche una forte
relazione con le eccellenze scientifico-tecnologiche che esprime questo
territorio. Ne citiamo alcune: area elettronica, microelettronica, materiali, fisica
della materia, telecomunicazioni, ingegneria ambientale, climatologia,
discipline biomediche e biofisiche. Questo permette di pensare che, una volta
realizzato il Science Center, non mancheranno i temi da affrontare, che
verranno proposti all'attenzione pubblica secondo un criterio di dinamismo nel
tempo. E infine, non sarà solo un luogo per la "scienza dura". Se per
realizzare questo centro verrà messa a
disposizione un'area sufficientemente grande da consentire di progettare anche
spazi all'aperto, si realizzeranno programmi di intrattenimento pomeridiano
per i week end, soprattutto indirizzati alle famiglie, il caffè concerto, il teatro
all'aperto, un centro cinematografico del tipo IMAX o una multisala.
La presenza di un parco, che dovrebbe costituire uno degli elementi forti della
progettazione urbanistica dell'area, oltre a permettere di realizzare
importanti installazioni in open air, dovrebbe intessere rapporti virtuosi con il
previsto parco fluviale.
Questa struttura potrebbe inoltre diventare occasione di sviluppo e di
un indotto locale se pensiamo alla realizzazione di servizi accessori
come: caffetteria e Internet Café,
ristorazione, bookshop e un piccolo centro commerciale di nicchia, l'esempio
dell'Acquario di Genova insegna.
Sicuramente vi sarà una sala congressi e pertanto potrebbe essere presa in
considerazione la realizzazione di una struttura di ristorazione e alberghiera,
ovviamente gestita dal settore privato, se questo riterrà opportuno investire
in questa particolare iniziativa di sviluppo urbano.
Naturalmente di tutto questo è presto per parlare. Il dibattito
su quest'area è molto acceso: le volumetrie per l'edificato possono essere
troppe o troppo poche, molto dipende dalle convinzioni di ciascuno.
Se la realizzazione di un Centro della Scienza a Trento diventerà un'idea
condivisa, siamo sicuri che competenza ed entusiasmo non mancheranno per
procedere alla sua realizzazione.
La Città della Scienza di Trento:
la sua missione in 5 passaggi
- un luogo in cui tutti i cittadini possano interagire con la
scienza e l'innovazione in modo interessante, divertente e
coinvolgente
- un luogo dove l'apprendere divertendosi e l'interattività
costituiscano un naturale complemento all'educazione formale
- un luogo che sia espressione del divenire del pensiero
scientifico e delle sue applicazioni, con la partecipazione attiva
dei settori dell'innovazione scientifico-tecnologica
- un luogo da usare in tutte le stagioni, in tutti gli orari, da
parte dei pubblici più diversi, in cui l'edificato sia parte di un
sistema all'aria aperta e in armonia con la natura
- un luogo che valorizzi il rapporto pubblico-privato, che
sia attento alla gestione economica e che sia disposto ad
essere volano dell'economia locale, a partire dal turismo di qualità
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Nelle foto, in alto: proposte di esperimenti alla mostra " Energia duemilauno" svoltasi presso il Museo di Scienze Naturali di Trento;
nelle foto piccole: a sinistra Michele Lanzinger, a destra Renzo Antolini; sotto: la locandina della mostra
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