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L'università,
la musica e la città

L'Opera Universitaria si fa promotrice di cultura musicale e mecenate di giovani talenti
Fulvio Zuelli intervistato da Katia Ruaben, studentessa di Lettere

Il mese di dicembre è stato occasione di due importanti appuntamenti musicali organizzati dall'Opera Universitaria in collaborazione con l'Università di Trento. Venerdì 1° dicembre nel Duomo della città il coro Pratum Musicum, diretto da Stefano Kircher, e il Coro e l'Orchestra dell'Università, diretti da Stefano Chicco, hanno proposto il Requiem KV 626 di W. A. Mozart, concerto ad ingresso libero. Al Teatro Sociale di Trento il 4 dicembre l'orchestra Haydn ha aperto ufficialmente l'anno accademico con il concerto inaugurale, con grande afflusso di pubblico; i biglietti sono stati messi a disposizione dall'Opera Universitaria su prenotazione.
Abbiamo scambiato qualche battuta sul tema della cultura, della musica e delle proposte artistiche aperte alla città con il presidente dell'Opera Universitaria di Trento, Fulvio Zuelli.


L'attività dell'Opera è sempre più attenta alla cultura, in particolare alle proposte musicali: quali sono gli orientamenti e gli obiettivi che si pone in questo ambito?


L'attenzione all'aspetto culturale è uno degli obiettivi presenti da sempre nell'attività dell'Opera Universitaria che cerca di costruire e trovare luoghi adatti alle varie rappresentazioni: non a caso ha voluto la costruzione del Polifunzionale, struttura che è stata messa a disposizione degli studenti e della città, così come lo spazio ex Michelin, utilizzabile non solo come luogo di riunione e di incontro ma anche per le prove.
Le iniziative culturali dell'Opera spaziano in tutti i settori artistici con appuntamenti dedicati alla danza, al teatro e soprattutto alla musica.
Una proposta interessante è rappresentata dai concerti aperitivo che sono stati organizzati presso le sedi della varie Facoltà e che hanno avuto un buon successo tra gli studenti, orari delle lezioni permettendo. Sono concerti di breve durata, tra i 15 e 25 minuti circa, che presentano vari generi musicali: sicuramente un modo simpatico e divertente di avvicinare gli studenti alla musica.
Per alcuni anni abbiamo organizzato una settimana dedicata al jazz che è stata molto apprezzata, ma che non sarà ripetuta per permettere un'offerta varia e sempre più ricca; senza alcuna presunzione, l'Opera tenta di assumere un ruolo didattico e pedagogico, alternando le proposte e gli stili musicali, puntando sulla varietà, ampliando il panorama delle proprie offerte che diventano così un momento di arricchimento e approfondimento: i giovani possono avvicinarsi di anno in anno al jazz, alla musica classica e ad altri ritmi di vario genere.
Le nostre scelte cercano di combinare e di unire due obiettivi per noi fondamentali: far conoscere complessi e autori di successo, italiani e non, organizzando spettacoli e concerti e contemporaneamente dare spazio e voce alle presenze locali più o meno note.

L'Opera si fa anche promotrice di nuovi talenti?


Noi ci proponiamo, nel limite delle possibilità, di coinvolgere gli studenti che hanno voglia di fare e idee da proporre, che hanno bisogno di essere aiutati nel manifestare il proprio talento; il messaggio che inviamo quotidianamente è quindi la nostra apertura verso tutte le proposte artistiche e la disponibilità ad aprire le nostre strutture a chi ne faccia richiesta.
Un esempio per tutti e molto positivo è rappresentato dal finanziamento e dall'aiuto dato per la nascita dell'Orchestra Universitaria, grazie alla collaborazione tra Opera e Università e all'entusiasmo del maestro Stefano Chicco. Importante e di grande suggestione, la bella serata del 1° dicembre quando nel Duomo è stato eseguito il Requiem di Mozart. Lo spettacolo era aperto a tutti e, dato il grande afflusso di pubblico, ritengo che il gradimento sia stato pieno.

L'Opera si rivolge quindi, con proposte estremamente prestigiose, non solo agli studenti, ma ai giovani e a tutta la città.


È motivo di orgoglio per noi che l'orchestra Haydn riservi uno spettacolo all'Università e all'Opera, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, aperto non solo agli studenti ma a tutta la città ad ingresso gratuito.
Da una proposta del collega Piergiorgio Rauzi è nata l'idea di commissionare un'opera prima per quest'occasione, novità di grande valore dato che questo è un settore in cui i giovani fanno fatica ad emergere.
Si scelgono dei compositori locali: l'anno scorso Nicola Strafellini e quest'anno Carlo Galante hanno composto un'opera per l'Università, eseguita al Teatro Sociale ed inserita nel programma della Haydn per tutta la durata della stagione, un'occasione molto importante per farsi conoscere nel panorama musicale internazionale. In futuro vorremmo raccogliere spartiti ed esecuzioni in un cd-rom e forse anche una pubblicazione. Il nostro messaggio culturale, di promozione dell'arte e in particolare della musica, è diretto non solo agli studenti, ma allarga i propri orizzonti aprendosi a tutti i giovani in generale e alla cittadinanza di Trento. Trovo estremamente positivo che agli spettacoli ci sia un pubblico vario per età e provenienza culturale, sempre abbastanza numeroso e attento: una conferma che la filosofia portata avanti dall'Opera è capita e accolta positivamente, soprattutto, insisto nella continua apertura alla città, nell'originalità delle proposte, nel tentativo di stimolare, forse anche provocando, in modo da dare attività e ricchezza culturale al nostro messaggio. L'Opera mette a disposizione degli studenti una serie di abbonamenti, disponibili su prenotazione al Polifunzionale, per la stagione concertistica dell'Haydn e per il ciclo teatrale.


Nelle foto, dall'alto in basso: l'Orchestra Haydn al Teatro Sociale; l'Orchestra dell'Università nel Duomo di Trento; il coro Pratum Musicum e il coro dell'Università di Trento

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