Il fondo Bigiaretti all'Università di Trento
Le riviste di Libero Bigiaretti donate alla Facoltà di Lettere
di Corrado Donati
Ho conosciuto Libero Bigiaretti molti anni fa, nella sua
residenza di campagna a Vallerano, uno splendido casale
a un'ora di macchina da Roma che era già appartenuto
a Corrado Alvaro.
Io ero fresco vincitore di una borsa di studio all'Università di Urbino e
ricordo benissimo la timidezza con cui, per la prima volta, mi accostavo ad
uno scrittore in carne ed ossa, dopo averlo conosciuto attraverso i suoi
romanzi. Mi affascinava l'idea di entrare nel suo "laboratorio" e poterlo interrogare
sui processi creativi che portano alla scrittura narrativa. Guardavo le file di
libri ordinate sugli scaffali e mi colpiva il silenzio di quel luogo che
giudicavo ideale per chi deve mettere su carta le proprie fantasie artistiche. Bigiaretti
era allegro e cordiale con me, forse in virtù delle comuni radici marchigiane,
ma più che del suo lavoro aveva voglia di parlare della sua casa e di come lui
e Matilde, sua moglie, l'avevano ristrutturata e arredata a loro gusto.
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Corrado Donati con gli studenti;
sullo sfondo
le riviste di Libero Bigiaretti |
A quei tempi già collaboravo come redattore ad una prestigiosa collana
di "Indici ragionati dei periodici letterari europei" fondata da Mario
Petrucciani quando insegnava ad Urbino e diretta, in seguito, da Antonio Barbuto.
Desideravo trovare una rivista poco studiata, per curarne l'indice ragionato,
e colsi l'occasione per chiedere consiglio, tra una chiacchiera e l'altra, a
Libero che di riviste ne aveva tante nella sua biblioteca e certo le conosceva
a fondo. Il suggerimento mi arrivò quasi immediato, e riguardava un
periodico dei primi anni Trenta, Occidente,
che effettivamente, come ebbi poi modo di verificare, era stato quasi
dimenticato dalla critica, anche se aveva ospitato nelle sue pagine molti grossi nomi
di letterati italiani e stranieri.
Fu così che, attraverso il gusto delle scoperte che quella rivista mi
riservò, nacque il mio interesse per lo
studio dei periodici letterari, il quale dura tutt'oggi ed ha prodotto questa bella
avventura di CIRCE (Catalogo Informatico delle Riviste Culturali
Europee), condivisa con un gruppetto di allievi trentini.
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È di questi giorni la notizia che CIRCE ha ricevuto un
cospicuo finanziamento dal Murst per una ricerca, condotta
dall'Università di Catania, sulla traduzione letteraria in Italia nel Novecento.
CIRCE creerà una banca dati, in Internet, delle traduzioni nelle
riviste del XX secolo.Per saperne di più su CIRCE vedi gli articoli di Corrado
Donati pubblicati su unitn n. 16 dell'ago-sett. 1999 e n. 20 del
febbraio 2000. |
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Torno a Vallerano dopo tanti anni. Libero Bigiaretti non c'è più (ma vive
nel ricordo affettuoso di quanti lo hanno conosciuto e hanno letto le sue
opere) e Matilde ha deciso, con un nobile gesto, di donare alla biblioteca della
nostra Facoltà la collezione di riviste che appartenevano al marito. È come se
si chiudesse il cerchio, per me, di un interesse (direi di una passione) che
Libero ha alimentato sul nascere con i suoi consigli e che ora, attraverso
me, lo unisce direttamente a Trento, dove vi sarà per il futuro un fondo di
periodici intestato allo scrittore marchigiano.
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Lo scrittore Libero Bigiaretti
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Eppure mi par quasi una profanazione l'atto di togliere questi periodici,
a blocchi, dai loro scaffali per riporli negli scatoloni che dovranno portarli
fino a Trento. Mi capitano tra le mani Primo
tempo di Debenedetti, la prima (storica) serie di
Nuovi Argomenti diretta da Moravia e Carocci,
Officina di Pasolini; e penso che Libero ha vissuto in diretta la
storia di queste pubblicazioni e dei loro fondatori, che vi ha scritto
lui stesso. C'è anche la raccolta completa della rivista dell'Olivetti di Ivrea,
quando vi lavorava lui. Ma Matilde che è saggia mi rincuora dicendo che, lì
dove stavano, queste riviste non sarebbero servite a nessuno, mentre ogni
studente che le consulterà presso la nostra
biblioteca, o che ne ricaverà una tesi, si ricorderà anche di Bigiaretti e della
sua opera di scrittore. E aggiunge, per confortarmi: "Vedi? Ci sono tanti libri che
i vuoti che abbiamo fatto togliendo le riviste non si notano neppure". E
poi le ho promesso che in autunno ricorderemo Libero anche con un
incontro di studi, e lei verrà a Trento. Ma sì!
si chiude un cerchio; anche quello dei miei dieci anni di permanenza qui, e mi
è caro pensare che, con questo fondo, lascio una pur labile traccia della
mia presenza e del lavoro che ho cercato di svolgere in maniera
disinteressata. Nello stesso tempo, queste riviste
donate da Matilde rafforzano simbolicamente nel Dipartimento di
Scienze Filologiche e Storiche il senso di una scommessa per il futuro: CIRCE,
il progetto di ricerca sui periodici culturali
europei, sta diventando una cosa importante. Stanno
per uscire presso l'editore Aragno i primi CD-ROM realizzati da noi;
abbiamo stretto accordi di collaborazione con la
Biblioteca Nazionale di Roma e ora c'è
anche l'interessamento del Ministero dei Beni Culturali. Sono certo che i
ragazzi questa scommessa sapranno vincerla alla grande.
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