n°22 unitn on-line

WORKSHOP ON ORGANISING AESTHETICS
12-14 maggio, Certosa di Pontignano (Siena)

di Antonio Strati

Tratto dalla pubblicazione Newsletter dell'Università di Siena

Il convegno "Organising Aesthetics" si svolge nell'ambito delle iniziative dello EIASM (European Institute for Advanced Studies in Management) ed è organizzato congiuntamente dal Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell'università di Siena, dall'università di Trento e da quella di Stoccolma. Vi prenderanno parte studiosi di organizzazione canadesi, europei e statunitensi, con presentazione di relazioni, performances ed una tavola rotonda sul tema 'estetica e managers'. Il convegno si svolgerà nella spendida cornice della Certosa di Pontignano (Siena), dal pomeriggio di venerdì 12 maggio alla mattina di domenica 14.
Si tratta del primo incontro internazionale che si tiene in Italia sulla dimensione estetica nelle organizzazioni ed i temi che verranno trattati dai relatori e nelle performances riguarderanno l'importanza dell'estetica per le decisioni organizzative, per i processi lavorativi, per l'architettura interna degli ambienti di lavoro, per i prodotti stessi - materiali e non - delle organizzazioni, per l'apprendimento organizzativo, per la formazione professionale e quella dei manager.
L'estetica, infatti, vi viene considerata sia in quanto capacità di giudizio estetico, che come facoltà percettive e sensoriali delle persone che operano nelle organizzazioni e/o in nome di esse. Ciò ha significati rilevanti per il dibattito su che cosa definisca l'organizzazione e sui metodi di studio nei contesti organizzativi. L'organizzazione non viene vista solo in termini di strumento per la realizzazione di scopi determinati, ma anche e soprattutto nei termini di contesto di relazioni sociali in cui i soggetti sono volitivi, negoziano i significati dell'agire organizzativo e lo fanno sulla base di processi conoscitivi che non sono esclusivamente mentali e razionali. Le abilità che distinguono coloro che hanno 'occhio', che hanno 'un buon naso', che hanno un 'fine udito', che sanno gustare e pregustare, che hanno una 'bella manualità' hanno valore nelle pratiche organizzative. Lo stesso vale per il provare piacere o disgusto per quello che avviene nelle organizzazioni e quello che si fa; per il lavorare con delle 'belle persone' ed in un bell'ambiente di lavoro; per il trovare, al contrario che l'organizzazione è brutta e ci rende, anche noi, ogni giorno più brutti; per il sentimento di sacralità che suscitano talune organizzazioni e taluni spazi di esse; per il rimanere attratti dalla bella fattura dei prodotti dell'organizzazione. Sono elementi importanti per la comprensione dei fenomeni organizzativi sui quali si dibatterà nelle giornate del convegno, considerando la questione delle conoscenze tacite, quelle per cui si sa di saper fare ma non si è capaci di darne una spiegazione analitica, il folklore organizzativo (dalle canzoni ai pranzi), il controllo organizzativo che passa attraverso il pathos degli artefatti con cui si opera, i sentimenti di identificazione nelle culture organizzative e la loro esposizione a processi manipolatori, il contributo delle arti e della poesia alla concettualizzazione della gestione organizzativa, i continui processi di negoziazione sulle estetiche organizzative e sulla loro pervasività nelle relazioni con le altre organizzazioni e la società più in generale.

[Per informazioni dettagliate consultare il sito: http://www.unisi.it/ammin/newsletter/eiasm/]