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  formarsi all'estero  
Due mesi al Palazzo di Vetro
Una studentessa dell'Università di Trento
racconta la sua esperienza di studio e lavoro all'ONU

di Daniela Serafini

Una fredda mattina di gennaio, il riflesso del Chrysler splendente nell'azzurro del Palazzo di Vetro. È iniziata così la mia esperienza lavorativa presso il Segretariato Generale delle Nazioni Unite a New York. Insieme ad un centinaio di ragazzi provenienti da diverse parti del mondo ho trascorso due mesi immersa nella vita di un'istituzione dal ruolo tanto discusso quanto fondamentale nel mutevole scenario internazionale.
Non è possibile racchiudere in poche righe gli innumerevoli ricordi di un periodo breve ma intenso, sia sul piano professionale che umano. Tuttavia, devo confessare che l'emozione è stata a dir poco mozzafiato quando, in un giorno qualsiasi, mentre brontolavo per la lunga attesa davanti a un ascensore - districarsi nel labirinto degli ascensori è la prima prova da superare arrivati all'ONU! - ho visto entrare Kofi Annan; il fascino del suo viso sempre illuminato da un rassicurante sorriso e quell'eleganza mai arrogante mi hanno davvero stregato… ovviamente ho avuto appena il tempo di ricambiare il saluto con un timido sorriso prima di vederlo entrare nell'ascensore… per una volta è valsa la pena di aspettare!
E che dire, poi, dell'ambiente multiculturale che si respira nel Palazzo di Vetro? È qualcosa di incredibile vedere come le barriere di lingua e di razza si sciolgano nell'umanità e nella quotidianità che accomuna persone con storie, credenze, abitudini spesso tanto diverse. Non nascondo l'amarezza di aver assistito anche ad arrivismo ed esclusione tra il personale delle Nazioni Unite; la mia più cara collega, Philomena, una signora sessantenne dalla Tanzania professionalmente esperta ed umanamente deliziosa era di fatto esclusa da colleghe più giovani ed ambiziose.
Daniela Serafini, nata a Trento il 22 giugno 1976, ha conseguito l'International Baccalaureat (IB) presso l'Atlantic College, Galles, nel maggio 1995. Si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza a Trento nel luglio 1999 discutendo la tesi "La donna e il diritto nell'Africa moderna", basata sulla sua esperienza all'ONU, relatrice Elisabetta Grande. Daniela è appassionata di lingue straniere (ne parla cinque!), ama viaggiare, leggere narrativa contemporanea e ascoltare musica etnica.
Ma che facevo io, studentessa trentina della Facoltà di Giurisprudenza, in un'istituzione tanto prestigiosa? Praticamente di tutto!
Sono stata assegnata alla "Division for the Advancement of Women" e più precisamente alla "Women's Rights Unit" diretta da Jane Connors.
Ho avuto la "fortuna" di arrivare proprio nel momento più frenetico per il mio dipartimento, ovvero durante i lavori della XX sessione del Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione nei confronti della Donna prima e della 53ª sessione della Commissione sulla Condizione della Donna poi.
Il mio primo giorno all'ONU, dopo un esame in Italia, un volo di diverse ore e l'abitudine ad un fuso orario diverso, ho incontrato Jane Connors, una donna australiana, ferma ma gentile, che da parecchi anni si occupa di problemi giuridici legati alla posizione della donna. Mi ha sorriso correndo da un lato all'altro della Conference Room riservata ai lavori del Comitato e mi ha detto che ero giunta proprio nel periodo più duro, ma più stimolante dell'anno; poi, mi ha condotto sul podio, mi ha fatto sedere dietro di lei, tra ministri algerini che presentavano al Comitato la condizione delle donne nel loro Paese e mi ha detto: "Look serious!".
Da allora è nata e cresciuta una collaborazione umana e professionale basata su rispetto ed incoraggiamento reciproco. Ho portato messaggi, fatto ricerche d'archivio, scritto e riscritto bozze di documenti fino alle dieci di sera; ho preso appunti, chiesto, ascoltato; ho conosciuto le esperte, ne ho apprezzato la preparazione e la disponibilità, ho condiviso con loro e con lo staff dell'ONU momenti di frustrazione davanti a governi reticenti o al tempo che scorreva inesorabile facendo continuamente rimandare l'approvazione di documenti importanti e gioito con le 183 delegazioni della Commissione sulla Condizione della Donna dopo l'approvazione dell'"Optional Protocol" alla Convenzione per l'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione nei confronti della Donna (CEDAW), frutto di quattro anni di lavori e compromessi.
Sento di aver imparato molto nei miei due mesi all'ONU e di essere cresciuta non solo sul piano professionale, ma soprattutto umano.



Tutte le informazioni relative a tirocini presso il Segretariato Generale delle Nazioni Unite, New York possono essere ottenute scrivendo a: Richard Malikongwa, Internship Coordinator, UNITED NATIONS, Room S-2590, New York, NY 10017 USA o consultando il sito Internet: http://www.UN.org/Depts/OHRM

Nelle foto:
Daniela Serafini, il Palazzo di Vetro, sede dell'ONU a New York, Il Segretario dell'ONU Kofi Annan ,
Il "gruppo" di stagisti con Kofi Annan.