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Il mercoledì sintonizzati su Rai Radio 2
Università 2000: le tradizioni, il cambiamento, l'Europa nell'ateneo trentino

di Marinella Daidone

Il 5 gennaio scorso è stata trasmessa da Rai Radio 2 la prima trasmissione di un programma dedicato all'Università di Trento a cura di Tiziana Raffaelli, della Rai, e di Enzo Rutigliano, docente della Facoltà di Sociologia di questo ateneo, mentre la parte tecnica è curata da Giuliano Gatti. Sono previste 13 puntate che andranno in onda ogni mercoledì dalle ore 15.15 alle ore 15.30 sempre su Radio 2 (frequenza 90.7) nel periodo gennaio-marzo 2000.
Come si può intuire già dal titolo Università 2000: le tradizioni, il cambiamento, l'Europa nell'ateneo trentino, all'ascoltatore viene proposto un viaggio all'interno dell'Università di Trento, a partire dalla sua storia (la nascita della prima Facoltà di Sociologia in Italia) per approdare rapidamente alla fase attuale, alle iniziative in corso, all'apertura europea.
Come dice il rettore, Massimo Egidi, nella prima puntata: "È questo un momento di grande cambiamento - e anche molto esaltante da un certo punto di vista - perché tutte le università italiane devono affrontare una competizione sempre maggiore e questo stimola la crescita, l'innovazione, l'esplorazione di nuove possibilità e soprattutto pone sempre di più al centro dell'attenzione lo studente stesso: l'importanza della formazione e dell'elaborazione culturale da parte dello studente".
Si tratta quindi non di subire il cambiamento, ma di "governarlo" a partire dalla diversificazione dell'offerta formativa, utilizzando al meglio la crescente autonomia di cui godono gli atenei.
Molte le tematiche affrontate nel corso del programma, tra le quali: l'apertura internazionale, le nuove modalità didattiche con l'arrivo dei crediti formativi, il rapporto con la scuola nell'ambito della formazione, i servizi e le opportunità per gli studenti (studiare all'estero, svolgere stage, ottenere la "doppia laurea"), l'abbattimento delle barriere per i disabili, le nuove tecnologie e la formazione a distanza, la Biblioteca che diventa centro di cultura per la città, il rapporto con le imprese e, non ultima, l'attività di ricerca, vero motore dell'università.
Un ateneo dunque che si presenta alla città, radicato sul territorio e proiettato sempre più verso una dimensione internazionale.