no19  unitn on-line

  speciale rovereto  
Insegnanti si diventa
È nata la Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario

di Remo Job, Carla Locatelli e Gabriele Anzellotti


dall'alto in basso:
Remo Job,
Carla Locatelli,
Gabriele Anzellotti

Il sistema educativo italiano deve confrontarsi con complesse richieste formative che vengono da un insieme sempre più ampio ed eterogeneo di utenti, che hanno esigenze, motivazioni, obiettivi e capacità assai diversificate. Per rispondere a tali richieste, le istituzioni formative devono avere una grande flessibilità ed una adeguata capacità di rinnovare l’organizzazione, i contenuti e i modi della relazione educativa. A questo fine appare cruciale avere la disponibilità di insegnanti colti, attenti alle esigenze formative, consapevoli dei processi di apprendimento e di crescita, capaci di porsi obiettivi, di operare e di valutare i risultati, disponibili alla ricerca e al cambiamento. Dopo decenni di attesa, anche in Italia è ora prevista una specifica formazione universitaria per gli insegnanti. In particolare, per l’insegnamento nella scuola media e nella scuola superiore, è prevista la Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario (SSIS), successiva alla laurea, che ha una durata standard di due anni, pari a 120 crediti formativi universitari. L’Università di Trento è nel gruppo delle prime università italiane che sono state in grado di attivare la Scuola di specializzazione e nel mese di novembre 1999, presso la sede di Rovereto, hanno avuto inizio le attività didattiche.
La SSIS conferisce il titolo di Diploma di Specializzazione all’insegnamento secondario, in una o più classi di concorso. L’esame per il conseguimento del Diploma di Specializzazione ha valore di esame di stato e abilita all’insegnamento delle discipline comprese nella classe, o nelle classi, di concorso alle quali si riferisce la specializzazione. Il Diploma di Specializzazione costituisce titolo di ammissione ai concorsi a posti di insegnamento nelle scuole secondarie. Per accedere alla Scuola di Specializzazione occorre possedere una laurea coerente con la classe di abilitazione scelta. Il numero degli studenti ammessi alla scuola è programmato e quindi in generale è prevista una prova di ammissione.

Le abilitazioni attivate a Rovereto nel 1999/2000

La Scuola si articola in indirizzi, ciascuno dei quali comprende diverse classi di abilitazione. Per l’anno accademico 1999/2000, a Rovereto, sono previsti i seguenti due indirizzi:

indirizzo scientifico-matematico-fisico-informatico (50 posti disponibili).

Classi di abilitazione:
A038 Fisica;
A047 Matematica;
A049 Matematica e Fisica;
A059 Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali per la Scuola Media;

indirizzo linguistico-letterario e delle lingue straniere (62 posti disponibili).

Classi di abilitazione:
A043 Italiano Storia e Geografia per la Scuola Media;
A045 Lingua straniera (inglese);
A046 Lingua e civiltà straniera (inglese);
A045 Lingua straniera (tedesco);
A046 Lingua e civiltà straniera (tedesco).

A quest’ultimo indirizzo è stata aggiunta la classe A050 "Materie letterarie negli Istituti di Istruzione secondaria di secondo grado" vista la sua sostanziale equivalenza con la classe A043, e per uniformità con il contesto scolastico nazionale. Le domande di iscrizione alla Scuola sono state complessivamente 186 e i tests di ammissione si sono svolti nei giorni 15, 18 e 19 ottobre 1999.

Gli obiettivi formativi

Obiettivo della Scuola di Specializzazione è la formazione professionale degli insegnanti della Scuola Secondaria. Tale obiettivo è perseguito nel contesto dell’attività didattica e di ricerca dell’Università di Trento e in particolare in modo coordinato con le ricerche sull’apprendimento e l’educazione che si svolgono nel Laboratorio di Scienze Cognitive di Rovereto e con le attività di formazione permanente e ricorrente degli insegnanti.

Nello specifico, la Scuola di Specializzazione ha l’obiettivo di formare insegnanti che abbiano acquisito saperi e capacità operative relative:

  • alle scienze dell’educazione e ad altri aspetti trasversali della funzione docente;
  • alle metodologie didattiche delle discipline che corrispondono alle diverse classi di abilitazione;
  • alla struttura interna, alla genesi, allo sviluppo storico, alle implicazioni epistemologiche, al significato pratico e alla funzione sociale di ciascun sapere.

In particolare, la Scuola intende sviluppare negli specializzandi le capacità di:

  • ascoltare, osservare, comprendere gli allievi, con una particolare consapevolezza delle problematiche dell’interculturalità e dell’integrazione scolastica;
  • promuovere, utilizzando le specifiche possibilità offerte dai saperi disciplinari: lo sviluppo dell’identità personale, l’autorientamento, le competenze metacognitive, la fiducia e il piacere di apprendere;
  • rendere significative, sistematiche e motivanti le attività didattiche, anche attraverso un approfondimento continuo delle proprie conoscenze in una prospettiva interdisciplinare;
  • organizzare il tempo, lo spazio, i materiali, le tecnologie didattiche per fare della scuola un ambiente favorevole per l’apprendimento;
  • promuovere l’innovazione e assumere il proprio ruolo sociale nel quadro dell’autonomia della scuola;
  • verificare e valutare le attività di insegnamento-apprendimento e l’attività complessiva della scuola.

Poiché per accedere alla Scuola di Specializzazione occorre possedere una laurea specifica, la Scuola presuppone che gli allievi abbiano un’adeguata conoscenza dei saperi che sono oggetto dell’insegnamento. Comunque, per ciascuno degli specializzandi viene formulato un piano di studio individuale, che può prevedere attività didattiche aggiuntive oppure abbreviazioni degli studi, a seconda del curricolo precedente.

Le attività didattiche e il tirocinio

Le attività didattiche della SSIS si compongono di insegnamenti, di laboratori e di tirocinio pratico. A Rovereto, per ciascun anno di corso, sono previste circa 320 ore di insegnamenti e laboratori e circa 160 ore di tirocinio. Per conseguire l’abilitazione è necessario frequentare almeno i 2/3 delle ore di ciascun insegnamento e laboratorio e occorre svolgere tutto il tirocinio.
Parte degli insegnamenti e dei laboratori sono comuni a entrambi gli indirizzi, altri sono comuni a tutte le classi di uno stesso indirizzo, altri infine sono specifici di ciascuna classe di abilitazione. Nel primo anno di corso saranno attivati gli insegnamenti comuni "Saperi e Identità personale", " La mente", e i laboratori di "Comunicazione efficace" e di "Informatica e Formazione a distanza". Per gli iscritti all’indirizzo scientifico vi saranno "Epistemologia della Scienza" e "Metodologia e Didattica delle Scienze", comuni a tutti, nonché insegnamenti e laboratori specifici per la matematica, per la fisica e per le scienze naturali. Per l’indirizzo linguistico letterario sono invece previsti gli insegnamenti di "Etno-psico-socio-linguistica" e "Ermeneutica e Interpretazione del testo", nonché insegnamenti e laboratori per la didattica dell’inglese, del tedesco e di italiano, storia e geografia. Parte dei laboratori si svolgeranno in strutture decentrate sul territorio. La strutturazione sopra descritta è il frutto della rilevanza che si attribuisce da un lato alla interdisciplinarità e alla condivisione e costruzione comune del sapere e dall’altro lato alla specificità della pratica educativa e della riflessione epistemologica proprie di ciascun ambito di sapere.
Una particolare importanza viene attribuita al tirocinio, sia come momento formativo personale, sia come "luogo" di interazione fra scuola e università. Per la realizzazione del tirocinio occorre il coinvolgimento di due figure, che acquistano un ruolo essenziale: l’insegnante-animatore di tirocinio e il supervisore-coordinatore di tirocinio.
L’insegnante-animatore di tirocinio è un insegnante in servizio, che accoglie i tirocinanti nelle proprie classi, nell’orario scolastico, all’interno di un progetto didattico tale da consentire ai tirocinanti una funzione attiva. È impegnato, oltre il proprio orario scolastico, per circa 100 ore in un anno in attività di progettazione, discussione e valutazione del tirocinio, con gli specializzandi e con supervisori-coordinatori (per queste attività è previsto un compenso aggiuntivo). Oltre a questo, partecipa di norma ad attività ad attività formative della Scuola di Specializzazione, che lo vedono coinvolto, nella duplice veste di formatore e di formando, assieme agli specializzandi. Tali attività gli consentono di conseguire dei crediti formativi riconoscibili ai fini della sua stessa formazione-specializzazione, e in particolare un attestato di perfezionamento, ai sensi della legge 341/80, rilasciato dall’Università..
Il supervisore-coordinatore ha funzione di collegamento fra l’esperienza del tirocinio e la SSIS. Si occupa dell’assegnazione degli specializzandi agli insegnanti-animatori e della definizione dei progetti didattici, in coerenza con gli obiettivi formativi della Scuola. Ha inoltre compiti di coordinamento e monitoraggio delle esperienze di tirocinio, delle quali deve garantire la coerenza con il progetto approvato. È responsabile del controllo delle presenze e partecipa ai momenti di verifica e valutazione connessi con l’esperienza di tirocinio. Ha infine il compito di partecipare ad attività formative interne alla Scuola, e in particolare al laboratorio, nonché, nelle forme previste, al Consiglio della Scuola.

La ricerca scientifica

Come si comprende dalla descrizione che ne abbiamo dato, il compito della formazione degli insegnanti richiede la costruzione di un sapere, di un impianto didattico e di una cultura di tipo nuovo, che attualmente non sono presenti in modo adeguato nell’università italiana. Questo nuovo sapere si deve costruire attraverso un’impresa comune che deve coinvolgere docenti universitari delle discipline, psicologi, sociologi, pedagogisti, esperti di comunicazione, esperti di diverse tecnologie, insegnanti e dirigenti scolastici. Senza un adeguato sviluppo della ricerca, non sarà semplicemente possibile realizzare una seria attività di formazione degli insegnanti. Di particolare interesse è la collaborazione della SSIS con il Laboratorio di Scienze Cognitive, che ha anch’esso sede a Rovereto a Palazzo Todeschi.

Conclusioni

La Scuola di Specializzazione è quindi un luogo naturale di incontro fra l’Università, con le sue Facoltà e Dipartimenti, e le altre componenti del sistema educativo. Da questo incontro dovrebbero nascere un nuovo sapere relativo alla formazione e nuove generazioni di insegnanti per un nuovo sistema educativo. Si tratta di questioni cruciali per lo sviluppo culturale, sociale ed economico e l’avvio della Scuola è circondato da molta attenzione. In particolare la SSIS è riconoscente per le risorse messe a disposizione da parte della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Rovereto e della Fondazione CARITRO, senza le quali un avvio così rapido di questa importante esperienza non sarebbe stato possibile.
La Scuola di Specializzazione è consapevole della difficoltà del compito che l’attende, ed è tuttavia fiduciosa che saprà rispondere adeguatamente alle alte aspettative della comunità nazionale e locale.

Nelle foto:
15 ottobre 1999, prove di ammissione alla Scuola;
interno della Scuola