Nuove
forme di didattica a Lettere
di Emanuele
Banfi
Dal
prossimo a.a. 1998/1999 la Facoltà di Lettere e Filosofia avvierà
una importante sperimentazione didattica. Lo ha deciso il Consiglio di Facoltà
in seguito ad un dibattito che è durato a lungo e che ha impegnato tutti,
docenti e ricercatori, a partire dalla (prima) Conferenza di Facoltà svoltasi
nel marzo del 1996. Quel momento ha trovato un forte elemento di stimolo, nel
corso di quest'ultimo anno accademico, nella discussione, svoltasi a livello nazionale,
intorno al grande tema della "autonomia universitaria". La decisione di innovare,
infine, è stata sollecitata sia dalla scelta del corso di laurea in Lettere
di attivare nuovi indirizzi (oltre ai due indirizzi tradizionali: Classico e Moderno,
saranno attivati anche gli indirizzi Archeologico, Filosofico, di Storia e critica
delle arti, di Scienze storiche e geografiche), sia dai suggerimenti proposti
dalla Commissione paritetica per la didattica e, infine, dal sistema di valutazione
dell'attività didattica da parte degli studenti.
Il progetto di innovazione didattica si basa su forme di "didattica integrata".
La Facoltà è stata suddivisa in macro-aree che raccolgono al proprio
interno tutti gli insegnamenti aventi contenuti omogenei: si ha, così,
l'area delle Scienze dell'Educazione (in cui confluiscono gli insegnamenti di
Pedagogia generale, di Didattica, di Psicopedagogia del linguaggio), l'area delle
Scienze del Linguaggio (che comprende gli insegnamenti di Glottologia, di Linguistica
generale, di Linguistica applicata, di Fonetica e fonologia), l'area delle Scienze
archeologiche (in cui confluiscono gli insegnamenti di Archeologia e storia dell'arte
greca e romana, Paletnologia, Tecnica dello scavo, Archeometria), l'area delle
Scienze filosofiche (cui fanno riferimento gli insegnamenti di Storia della filosofia,
di Storia della filosofia moderna, di Estetica, di Filosofia morale, di Filosofia
teoretica), l'area delle Scienze della musica e dello spettacolo (comprendente
le discipline di Storia della musica, di Etnomusicologia, di Storia del teatro
e dello spettacolo, di Storia e critica del cinema), l'area delle Scienze storiche
(comprendente tutti gli insegnamenti di Storia medievale, moderna e contemporanea,
di Storia dell'Europa orientale, di Storia del Trentino e del Tirolo e, infine,
di Archivistica), l'area delle Scienze geografiche e ambientali (comprendente
gli insegnamenti di Geografia), l'area delle Scienze Filologiche e letterarie
(comprendente tutti gli insegnamenti di Italianistica e di Filologia romanza),
l'area della Storia dell'arte e della museografia, l'area delle Lingue classiche
(cui fanno riferimento tutti gli insegnamenti di carattere filologico-linguistico
relativi alle tradizioni greca e latina), l'area delle Scienze dell'antichità
(cui afferiscono gli insegnamenti di contenuto storico-antiquario relativi agli
ambienti greco e romano), quattro aree relative alle grandi lingue di cultura
che si insegnano in Facoltà (inglese, tedesco, spagnolo, russo), l'area
della Filologia germanica e, infine, quella del Tardo antico e della latinità
medievale.
Ogni area ha un proprio coordinatore: questi ha il compito di armonizzare le proposte
didattiche disciplinari, di tenere i contatti con le altre aree e, infine, di
svolgere la funzione di tutor per gli studenti. Pur rimanendo stabili -
al momento necessariamente - le tradizionali partizioni (annualità di insegnamento),
queste sono state però organizzate al proprio interno mediante una articolazione
in "segmenti didattici" finalizzati, ciascuno, alla mediazione di precisi contenuti
tematici. Ogni area offrirà, così, segmenti destinati alla presentazione
di contenuti disciplinari preliminari (corsi propedeutici), di nozioni di carattere
generale (corsi istituzionali) e, infine, di contenuti più specifici e
specialistici (corrispondenti alle tradizionali parti monografiche e ai seminari
avanzati). Ogni area, inoltre, potrà prevedere l'attivazione di segmenti
didattici che interesseranno, in un'ottica interdisciplinare, anche altre aree,
non necessariamente affini (e che potranno variare di anno in anno secondo le
decisioni assunte dai singoli corsi di laurea e, quindi, dal Consiglio di Facoltà).
Gli studenti potranno, assistiti in ciò dal tutor, costruire percorsi
didattici secondo i loro interessi culturali: ad es., il prossimo anno, uno studente
biennalista del corso di Glottologia potrà "costruire" il proprio percorso
didattico, sommando ad un numero di ore destinate alla trattazione di contenuti
specialistici, una serie di opzioni, diverse secondo le scelte dei singoli profili
culturali: un classicista potrà seguire un corso di introduzione alla lingua
sanscrita, oppure un corso di lingua omerica; un romanista potrà seguire
un corso di Linguistica ladina; un germanista, potrà frequentare una serie
di lezioni finalizzate alla lettura e all'analisi di testi antico-germanici. D'altro
canto, uno studente di Storia della musica, il prossimo anno, potrà inserire
nel proprio percorso didattico, oltre a segmenti specifici propri della disciplina,
anche una serie di lezioni destinate ad approfondire le tematiche dell'organizzazione
del suono (un segmento di Fonetica articolatoria). Uno studente di Storia e critica
del cinema potrà inserire, nel proprio progetto formativo, segmenti didattici
mutuati da corsi delle aree delle Scienze filosofiche e di Scienze dell'educazione.
E´ impossibile in questa sede rendere conto di tutte le opportunità
offerte agli studenti: basti, semplicemente, averne indicate alcune e, in particolare,
avere messo in luce la filosofia generale che regge l'intera proposta innovativa.
Ciò che conta è che, per la prima volta nella storia della Facoltà,
si è deciso di dare spazio a forme di didattica che coinvolgano, in modo
formale (e non più lasciando l'iniziativa a singoli volonterosi), più
discipline.
Si tratta di una scelta importante che permetterà alla Facoltà di
raggiungere cinque principali obiettivi:
1. ampliare l'offerta didattica, mediante l'attivazione di nuove discipline, anche
grazie alla collaborazione di docenti e ricercatori di altre facoltà dell'ateneo
che impartiranno, intorno a precisi contenuti disciplinari, alcuni segmenti didattici;
ma, anche, grazie all'apporto di preziosi contributi esterni (operatori del MART
e di altri importanti musei, ad es.);
2. consentire agli studenti la possibilità di costruire il proprio percorso
formativo, attraverso le numerose opzioni che saranno loro offerte nello spazio
di singole aree disciplinari;
3. valorizzare al massimo la professionalità di tutti coloro che lavorano
in facoltà: docenti e ricercatori potranno, infatti, sulla base delle loro
competenze, alternasi nella didattica di segmenti sia iniziali che avanzati e,
più in particolare, fare conoscere il livello più avanzato delle
ricerca nei settori di loro competenza;
4. prevedere la base per un'articolazione (ormai prossima) della didattica in
crediti;
5. sperimentare, grazie alla disponibilità di alcune imprese, momenti formativi
(stages in azienda) che, riconosciuti come segmenti didattici all'interno
di alcune aree disciplinari, serviranno agli studenti (anche) quale banco di prova
per il loro eventuale orientamento professionale: sono in via di perfezionamento,
ad es., contatti tra la Facoltà e alcune redazioni di testate giornalistiche,
radiofoniche, televisive; nonché contatti con direzioni di musei e di altre
realtà culturali.