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  università, cultura e territorio  
La costruzione di una biblioteca universitaria è un'occasione
cruciale per il rapporto con la città. Partendo da quali bisogni?

La biblioteca: porta dell'università sulla città
di Salvatore Rizzello

Dopo il Convegno "Costruire una Biblioteca Universitaria. Sinergie per il progetto", organizzato dall'Università di Trento con il patrocinio dell'Associazione Italiana Biblioteche, prosegue la discussione.

Può una biblioteca universitaria essere occasione di crescita culturale per la città, oltre che per l'università? Una biblioteca di questo tipo ha certo il compito di servire il pubblico universitario ed essere adeguata alle esigenze della ricerca. Deve quindi possedere una struttura organizzativa sufficientemente plastica, consona allo sviluppo delle tecnologie per la ricerca. Dev'essere quindi anche mediateca, un luogo che consenta di usufruire del sapere codificato non solo in libri e riviste, ma anche in microfilm, nastri e CD-ROM. Tuttavia oggi una biblioteca universitaria dev'essere molto di più. Innanzitutto, se adeguatamente attrezzata, può essere una finestra sul mondo che permetta ai fruitori di trovare ciò che manca e si trova altrove, diventando luogo di dialogo e incontro, non solo fra chi la frequenta direttamente, ma anche con studiosi lontani.
Salvatore Rizzello, diplomato in pianoforte e laureato in filosofia, si è successivamente specializzato in economia politica. Attualmente è docente di Economia d'Impresa e Storia del Pensiero Economico presso la Facoltà di Giurisprudenza II dell'Università di Torino. Nella stessa Università è inoltre, da circa un anno, consulente del rettore per l'organizzazione delle attività culturali.  
Per queste funzioni, oltre ai tradizionali spazi per la lettura e lo studio, occorre predisporre strutture per la ricerca multimediale, luoghi per l'ascolto e la visione, sia per singoli sia per piccoli gruppi. L'aspetto della comunicazione e dell'incontro ci introduce alla tematica del rapporto tra università e territorio. L'università è il luogo di produzione della conoscenza, dell'avanguardia, della ricerca e della sperimentazione. Ma l'università dev'essere luogo di divulgazione dell'informazione anche nei luoghi di appartenenza. Proprio per questo l'università deve consolidare il rapporto con il territorio, andando oltre l'accademia, aprendosi ai cittadini.
La costruzione di una biblioteca universitaria diventa in questo senso un'occasione cruciale: far diventare la biblioteca la porta dell'università sulla città. Ma cosa si deve offrire? E perché utilizzando proprio gli spazi della biblioteca?
Qui non abbiamo lo spazio per affrontare le complesse tematiche, anche economiche, legate all'aumento dell'offerta culturale, tuttavia si può affermare che occorre potenziare i settori della cultura e dell'arte d'avanguardia. Il tutto in un luogo che ha già un pubblico molto particolare (quello universitario) e dovrebbe richiamarne altro, non immediatamente coinvolto. Ma quale può essere considerata cultura e arte d'avanguardia ai nostri tempi? Penso che la risposta sia relativamente semplice: quella multimediale. Nel campo artistico - visivo da alcuni anni ormai si stanno diffondendo in campo le videoinstallazioni multimediali, dove immagini, musica, luci e coreografie propongono nuove forme di espressione di grande interesse, proposte soprattutto dalla generazione degli artisti più giovani, accanto a personaggi già affermati. Nell'ambito della musica colta, inoltre, la computer- music, dopo anni di sperimentazione e ricerca di nuovi strumenti, è ormai una realtà esteticamente sempre più rilevante. Perfino in campo teatrale queste nuove forme si stanno diffondendo, mentre in ambito cinematografico lo sono già da tempo.
Gli spazi di una biblioteca-mediateca possono inoltre fornire l'opportunità di puntare alla diffusione dei linguaggi delle avanguardie artistiche, non sempre immediatamente coglibili, attraverso conferenze e stages paralleli agli eventi. A tal proposito, gli strumenti multimediali consentono di trasformare le tradizionali conferenze in una forma nuova di divulgazione del sapere, con l'uso di software adeguato, videoproiettori e hardware che consenta la realizzazione di video-conferenze. Una biblioteca universitaria, quindi, con questo ruolo per la città, deve anche contenere una sala per grandi eventi e sale meno spaziose per video-conferenze di piccoli gruppi.
 


R. Piano, IRCAM, Parigi 1975

Occorre inoltre prevedere la presenza di laboratori artistici, che consentano l'installazione in loco di opere multimediali, oltre che spazi adeguati, quali gallerie, per ospitare esposizioni momentanee o permanenti.
C'è bisogno infine di luoghi per il teatro, per le proiezioni e una vera e propria sala concerti, del tutto assente in Italia, attrezzata con strumenti acustici molto sofisticati, per la realizzazione di concerti di musica d'avanguardia, quale quella che si realizza nei centri di ricerca europei più prestigiosi (Parigi, Friburgo e Berlino). Un accenno infine alla progettazione degli spazi. Per fortuna, non mancano all'estero esempi adeguati. I visitatori della splendida piazza Strawinsky di Parigi, posta accanto al Beaubourg, normalmente rimangono colpiti dalla fontana di Tinguely. Pochi si accorgono che sotto quella piazza c'è una delle migliori mediateche al mondo, quella dell'IRCAM di Parigi (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musicale). Si tratta di un esempio straordinario di intervento architettonico, dove funzionalità, arte e offerta di servizi per la ricerca trovano una perfetta commistione.
Ma se da Parigi ci spostiamo a Londra, al Barbican Centre, sede della prestigiosa London Simphony Orchestra, troviamo un altro splendido esempio cui ispirarci. Biblioteca e mediateca convivono armoniosamente con spazi espositivi, cinema, teatri e il conservatorio di musica. Il tutto ruota intorno ad una delle più prestigiose sale da concerti al mondo e ad una serra che è un vero e proprio giardino tropicale. Di nuovo un bell'esempio di equilibrata convivenza di funzionalità, architettura e avanguardia artistica.
Tutto ciò che l'università dovrebbe offrire al territorio in cui opera.
 

R.Piano, IRCAM, Parigi 1975
Sezione di Piazza Strawinsky

Dai bisogni definire gli obiettivi