La protezione
del patrimonio culturale
Nuove opportunità per la ricerca
e per le imprese europee
di Laura Martuscelli
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La prima conferenza europea su La ricerca
per la protezione del patrimonio culturale si è svolta a Roma, presso la
sede centrale del CNR, lo scorso dicembre, nei giorni 18 e 19. Alla conferenza,
organizzata dal CNR italiano con il sostegno del programma di ricerca comunitario
Ambiente e Clima, hanno partecipato più di duecento persone provenienti
da tutta Europa, sia da ambiti universitari ed accademici che da musei ed altre
istituzioni culturali che dal mondo industriale medio e piccolo. Infatti, uno
degli scopi principali di questo incontro era proprio quello di mettere in contatto
coloro che fanno ricerca, coloro che la richiedono e quelli che, infine, la applicano
(il CNR sta già preparando un database con i dati di tutti gli operatori
di questo settore in Italia, e si augura di poterlo ampliare ad una dimensione
europea), il tutto finalizzato a creare una nuova sinergia tra questi attori e
conseguire risultati sempre più validi ed in linea con i principi programmatici
dell'Unione Europea. Nel quinto programma quadro comunitario per la ricerca e
lo sviluppo tecnologico è prevista un'azione specifica per il patrimonio
culturale che dovrà essere non solo protetto e consolidato, ma anche reso
meglio accessibile e vivibile. E parlare di patrimonio culturale vuol dire anche
parlare dell'ambiente che lo ospita e delle persone che ne fruiscono. L'80% della
popolazione europea vive in contesti che hanno un patrimonio culturale che corrisponde
alla loro identità culturale: proteggerlo significa dunque conservare questa
identità e valorizzare le diversità. Inoltre creerà posti
di lavoro e stimoli turistici nuovi, in vista di un turismo che sta cambiando
modalità in seguito al modificarsi degli stili di vita moderni e che richiederà
strutture apposite. Tutti questi argomenti sono stati affrontati dai relatori
della sessione introduttiva, mentre le successive quattro sessioni si sono occupate
dei seguenti argomenti specifici:
1) protezione degli oggetti del patrimonio culturale all'interno di musei, gallerie,
chiese e biblioteche (microclima, illuminazione, ecc.);
2) materiali per la diagnostica e la conservazione degli oggetti del patrimonio
culturale (in particolare per i metalli e la carta);
3) materiali (valutazione del danno e trattamenti di superfici) e
4) strutture (in muratura e legno) per la diagnostica e la conservazione dei monumenti
e degli edifici storici.
Per ciascuno di questi settori sono stati illustrati lo stato attuale delle ricerche,
cosa offre il mercato e quali sono i problemi che devono essere ancora risolti.
La conferenza è dunque risultata assai proficua e stimolante, tanto da
convincere la Commissione Europea ad organizzarne un'altra già per l'anno
nuovo, da tenersi in luogo da decidere.
Mi piace concludere con una riflessione di C. Price (University College of London)
che ha voluto ricordare come non sia possibile valutare "monetariamente" il patrimonio
culturale ma, di certo, sarebbe comunque incalcolabile la sua perdita.
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