La cerimonia di inaugurazione - Comunicato stampa

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Comunicato stampa
 
Polo scientifico e tecnologico “Ferrari”, inaugurato il primo blocco
Destinato a dare respiro alla didattica e alla ricerca delle Facoltà di Scienze matematiche,  fisiche  e  naturali  e  di  Ingegneria  e  a  ospitare  alcuni  servizi generali quali la mensa-ristorante e la biblioteca, il complesso ha la peculiarità di poter essere adattato a nuovi possibili bisogni 

 

Trento, 23 giugno 2010 – Il nuovo polo scientifico e tecnologico di Povo ha aperto oggi nel ricordo di Fabio Ferrari. L’ex rettore, insigne fisico e figura centrale nella storia dello sviluppo dell’Ateneo di Trento, è infatti stato ricordato più volte negli indirizzi di saluto delle autorità che questa mattina hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione per la sua lungimiranza e capacità di visione che, passo dopo passo, hanno accompagnato lo sviluppo dell’Ateneo. Un ateneo in continua trasformazione e crescita che oggi, con l’apertura di questo nuovo polo – primo lotto di un più ampio progetto che terminerà con l’apertura del secondo lotto entro i primi mesi del 2012 – potrà rispondere alla necessità di spazi e servizi nell’area universitaria. Il nuovo Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” risponde infatti alle esigenze, attuali e che a tutt’oggi possono essere previste per il prossimo futuro, di spazi da destinare alla didattica e alla ricerca di competenza delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze. In previsione dei diversi cambiamenti a cui andranno incontro gli insegnamenti universitari, si è ritenuto opportuno condurre la progettazione e soprattutto la realizzazione dell’opera, in maniera tale da garantire, per quanto possibile, la massima adattabilità dell'organismo edilizio attraverso soluzioni costruttive e di layout che consentano un facile ampliamento o riorganizzazione degli spazi, così come una facile integrazione, modifica o manutenzione dei sistemi tecnologici.

«Questo edificio – ha affermato il rettore Davide Bassi nel suo benvenuto ufficiale – è il primo a essere stato ideato e costruito ex novo appositamente per ospitare l’università. Questo ci ha permesso di raggiungere risultati importanti sia sotto il profilo della razionalità, sia per quanto riguarda l’efficacia nell’organizzazione degli spazi. L’altra caratteristica di questo edificio è il fatto di essere il primo dedicato a una persona: Fabio Ferrari, che è stato uno dei padri fondatori dell’area universitaria di Povo. Un edificio che siamo riusciti a realizzare nei tempi previsti, con un’ottima performance anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro. Un particolare ringraziamento, oltre a tutte le maestranze e al personale dell’Università coinvolto nelle varie fasi del progetto, va senz’altro anche alla Provincia autonoma di Trento per l’apporto finanziario e per il suo sostegno forte e costante, al Comune di Trento e e alla Circoscrizione con cui abbiamo avuto confronti interessanti e costruttivi».

«L’inaugurazione di oggi – ha sottolineato il presidente Innocenzo Cipolletta – è per noi motivo di orgoglio. L’intitolazione a Ferrari ci ricorda il ruolo che egli ebbe nel transitare l’Ateneo da Libera università a Università statale, proprio oggi che siamo in procinto di affrontare una nuova fase nel segno della continuità. La delega provinciale sull’università, nel rispetto delle regole e della trasparenza, sta cercando di liberare l’Ateneo dai vincoli eccessivi per rendere l’Ateneo ancora più competitivo a livello europeo».

«Questa inaugurazione – ha aggiunto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai – deve ispirarci motivo di fiducia nel futuro. Oggi condividiamo un sogno e assistiamo alla sua realizzazione anno dopo anno tra i muri, i cervelli e i cuori che stanno dando vita al sistema trentino dell’alta formazione e ricerca. Questo, accanto alla lapide in memoria di Ferrari, è un luogo simbolico perché ci troviamo a pochi metri di distanza dalla Fondazione dedicata a Bruno Kessler. È come essere sulle spalle di due giganti: questo deve ricordarci la responsabilità di avere lungimiranza e coraggio per continuare a coltivare la cultura dell’innovazione. Significa tenere alto il profilo raggiunto e voler diventare uno dei principali poli europei dell’università, della ricerca e dell’innovazione. Ciò che è importante è saper stare insieme tra istituzioni, nel pieno rispetto dei ruoli».

«Quello di oggi – ha commentato il sindaco Alessandro Andreatta - è un nuovo tassello nel mosaico degli insediamenti dell’università nella città di Trento che nei prossimi anni attende anche altre opere importanti come la nuova sede della Facoltà di Lettere e Filosofia e la Biblioteca. L’aspetto fondamentale è quello di condividere la stessa idea di sviluppo lavorando insieme per dare risposte alle esigenze sia dell’università, sia della città. Credo che la comunità di Povo oggi abbia compreso e condiviso questo, perché si tratta di uno sviluppo integrato».

«Integrare scienza e tecnologia è il futuro – ha aggiunto il preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Sandro Stringari – e il nuovo complesso favorirà questo connubio, garantendo anche un rafforzamento della collaborazione con la vicina Fondazione Bruno Kessler».

«Vivere gomito a gomito per tanti anni ci ha permesso di maturare un approccio multidisciplinare e una forte integrazione – ha aggiunto il preside della Facoltà di Ingegneria, Marco Tubino. Oggi grazie a questo nuovo polo possiamo risolvere il problema annoso degli spazi e dare corso efficacemente all’integrazione di scienza e tecnologia in cui crediamo fermamente. Spero che la capacità di Ferrari di buttare il cuore oltre l’ostacolo sia di stimolo per tutti».

A chiudere la cerimonia di inaugurazione con la presentazione della targa in memoria di Ferrari e il tradizionale taglio del nastro, anche la benedizione dell’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan.

 

Il Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” (blocchi funzionali 1 e 2)

Il progetto del Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” dell’Università di Trento è stato redatto dal raggruppamento costituito da Ishimoto Architectural & Engineering
Firm, Inc. con sede a Tokio (capogruppo) e da Ishimoto Europe Srl, Tekne Spa, Corbellini Srl, tutti e tre con sede a Milano. Si tratta di un’opera prevista dall’accordo di programma con la Provincia di Trento. Il Polo è articolato in due blocchi funzionali in considerazione della morfologia del terreno, che si estende a valle di via Sommarive e che è diviso in due parti da via dei Valoni. I due blocchi funzionali sono stati ideati per assicurare al complesso universitario un’immagine unitaria mantenendo però visibili le diverse caratteristiche dei due blocchi.

In particolare, il “Blocco funzionale 1”, che è stato realizzato per primo sul lotto a sud di via dei Valoni, è dedicato all’attività didattica e ai servizi (dalla biblioteca alla mensa-ristorante). I lavori per la realizzazione del “Blocco funzionale 1” erano stati consegnati il 12 giugno 2007 e sono stati ultimati a fine maggio 2010.

Il “Blocco funzionale 2”, i cui lavori sono stati consegnati alla fine del mese di giugno 2009 e si concluderanno a fine 2011 - inizio 2012, è destinato, invece, principalmente all’attività di ricerca e vi saranno realizzati laboratori informatici, chimici e meccanici.

Blocco funzionale 1: alcuni dati

All’interno del “Blocco funzionale 1” sono stati realizzati spazi per la didattica (aule e laboratori didattici), per i servizi di Ateneo (mensa-ristorante, bar, segreteria studenti, portineria, spazi per le associazioni studentesche e altro), per lo studio (sale lettura), per le attività di supporto alla didattica (studi docenti), per attività di documentazione (biblioteca), per attività gestionali e tecnico-amministrative (uffici, sale riunioni, locali tecnici e altro). Nel piano interrato è stata, inoltre, ricavata un’autorimessa per circa
270 posti.

Nel dettaglio, sono state realizzate 30 aule didattiche per complessivi 2.400 posti, tre aule informatiche per 140 posti e un laboratorio didattico da circa 80 utenti: tali spazi saranno utilizzati per gli insegnamenti relativi a:
a. corsi di laurea triennale in Matematica, Scienze e Tecnologie biomolecolari, Fisica e Informatica (Facoltà di Scienze), Ingegneria elettronica e delle Telecomunicazioni, Ingegneria Industriale, Ingegneria dell’Informazione e Organizzazione d’Impresa (Facoltà di Ingegneria);
b. corsi di laurea magistrale in Informatica (Facoltà di Scienze) e Ingegneria dei materiali, Ingegneria meccatronica, Ingegneria delle Telecomunicazioni (Facoltà di Ingegneria);
c. corso di laurea triennale in Ingegneria delle Industrie alimentari (Facoltà di
Ingegneria).

Tutte le aule sono attrezzate con impianto audio–video e possibilità di interconnessione multimediale da regia centrale, copertura wireless (estesa a tutto l’edificio e agli spazi di pertinenza esterni) e cattedre dotate di pannelli di controllo touchscreen per tutte le funzioni impiantistiche e domotiche. Ogni posto aula è dotato di presa di alimentazione elettrica per pc portatile.

Sono stati, inoltre, realizzati spazi per lo studio per circa 150 posti.

All’ultimo piano dell’edificio sono stati realizzati studi, uffici e sale riunioni per circa
200 postazioni e 150 posti in sale riunioni e polifunzionali.

La mensa, completa di cucina per la preparazione dei pasti, è dotata di tre linee di distribuzione e di due sale ristorazione per circa 200 posti a sedere.

Nella nuova biblioteca sono stati realizzati circa 260 posti lettura per la maggior parte attrezzati con prese di alimentazione per pc.

La divisione Sviluppo edilizio dell’Università si è occupata della direzione e del coordinamento dei lavori e delle relative forniture di arredi e attrezzature con l’ing. Massimo Lazzaro (direttore dei lavori), l’ing. Mattia Zomer (coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione) e il geom. Alberto Moser (contabilità dei lavori).

Appaltatore l’Associazione temporanea di imprese composta da Codelfa SpA (capogruppo) – Energy Service Srl – ETS Srl – ATA Group SpA – Manens – TiFs SPA – Arteco Architecture Engineering Consulting Srl – Studio arch. Mar.

Il costo complessivo del “Blocco funzionale 1” è di circa 30.000.000 di euro comprensivo di lavori, arredi, attrezzature (informatiche, multimediali, di rete, da cucina), spese progettuali, spese tecniche, oneri fiscali.

E, infine, alcuni dati dimensionali:

Volumetria fuori terra 53.500 mc; Volumetria complessiva105.000 mc; Superficie totale netta 20.800 mq;
Superficie totale lorda 23.700 mq di cui 9.000 mq al piano interrato (autorimessa), 5.300 mq al piano semi-interrato, 4.800 mq al piano terra e 4.600 mq al primo;
Calcestruzzo utilizzato per le strutture 12.650 mc; Ferro di armatura 1.620.000 kg;
Carpenterie metalliche 170.000 kg;
1.000 ml di cavi media tensione;
350.000 ml cavi di alimentazione elettrica;
60.000 ml cavi impianti speciali;
2.000 ml cavi fibra ottica;
100.000 ml cavi dati.

Intitolazione al professor Fabio Ferrari

Il Polo scientifico e tecnologico è dedicato alla memoria del professor Fabio Ferrari, insigne fisico e figura centrale nella storia dello sviluppo dell’Ateneo di Trento. E si inserisce in una zona da anni dedicata alla didattica e alla ricerca scientifica, in buona parte proprio grazie alla sua intuizione. La decisione di intitolare l’opera al professor Ferrari, scomparso il 27 luglio 2007, è stata presa sulla base di una proposta delle Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e di Ingegneria approvata poi all’unanimità dal Senato accademico riconoscendo nella figura del professor Ferrari un uomo di altissimo valore sia scientifico sia politico-organizzativo, che ha avuto un ruolo centrale per la nascita e lo sviluppo prima della Facoltà di Scienze, della quale è stato primo preside, quindi della Facoltà di Ingegneria, della quale è stato professore emerito e, infine, dell’Ateneo intero come rettore.