SEMPER, SEMINARIO PERMANENTE DI POESIA

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Al Dipartimento di Lettere e Filosofia una riflessione su testi poetici e incontri con gli autori
di Elsa Maria Paredes Bertagnolli

SEMPER, Seminario Permanente di poesia dell’Università di Trento, coordinato da Pietro Taravacci (a cui si deve l’ideazione) e da Francesco Zambon, compie il suo primo anno di vita. Avviato nel gennaio del 2013, SEMPER esprime il comune intento, di professori e dottorandi in Studi umanistici del Dipartimento di Lettere e Filosofia, di una costante riflessione sulla poesia di ogni tempo (ma particolarmente attenta alla realtà della poesia moderna e al divenire di quella contemporanea), che permetta di confrontarsi e di dibattere sui testi poetici e sull’essenza della poesia, sui suoi strumenti e sulle sue funzioni, sui molteplici approcci critici e gli orizzonti propri del genere poetico. Un seminario, insomma, per fare esperienza della poesia.

Con rigore scientifico e con sensibilità lungimirante sulle possibilità che le nuove discipline e i nuovi mezzi di comunicazione aprono al concetto di poesia e alla sua interazione con la realtà, SEMPER ha chiamato al dibattito studiosi di livello internazionale. Di seguito un breve cenno sulle iniziative proposte nell'anno 2013.

“Il linguaggio della crisi” analizzato da John Paul Russo, professore di English Literature e di Classics all’Università di Miami, ha posto in luce le dinamiche con cui il linguaggio poetico risponde alla contaminazione che media, politici, ambientalisti e l’industria hollywoodiana operano sui discorsi – economico, religioso, militare, culturale, ecc. – avvalendosi di immagini apocalittiche. “Poetry at the End of the World”.

“Poesia italiana dal novecento al duemila” è invece il titolo dell’intervento di Matteo Marchesini, scrittore e giornalista, che ha guidato un’approfondita riflessione su selezionati autori italiani, tra i quali Caproni, Roversi e Rosselli. A questa risponde la lezione di Andrea Comboni dell’Università di Trento su una scelta, questa volta, di poeti minori del Rinascimento italiano. Dopo la pausa estiva, Rajagopalan Radhakrishnan (Università di California a Irvine) sposta la riflessione sulle dinamiche di appropriazione-espropriazione della parola: quali conseguenze sociali comporta l’utilizzo di una parola in un contesto (culturale, di genere, economico, ecc…) diverso da quello originale? Chi può pronunciare quella parola e di quali diritti si avvale? Si può imporre la propria parola all’altro? “Returning language to sound”. Sono seguiti, quindi, due incontri con poeti contemporanei: Valerio Magrelli con un viaggio ricco di aneddoti dietro le quinte del laboratorio poetico, e Mary Dorcey con “Le nostre vite non sono luoghi comuni”, poesia compromessa che riflette sul ruolo femminile nella società e nella letteratura contemporanee. Giulio Ferroni e José María Micó hanno riportato l’attenzione sulla poesia alle radici della sua modernità con un complesso dibattito sull’Orlando Furioso e sulla sua ricezione e i suoi fertili echi nella letteratura spagnola; mentre Andrea Afribo ha chiuso l’anno con “Vittorio Sereni tra poesie giovanili e Stella variabile”.

La nuova stagione riprenderà con un fitto calendario d’interventi (a breve visibile su www.semperpoesia.wordpress.com) tra i quali primeggiano un seminario a più voci su Ezra Pound e il Medioevo (maggio 2014) e l’appuntamento congressuale previsto per la fine di settembre, che per due giorni consecutivi impegnerà studiosi italiani e stranieri sul dialogo tra pittura e poesia.