SIR, incontro con Tiziano Scarpa, foto Cristiano Zanetti, Archivio Università di

L’ARTE DEL ROMANZO E LA MUSICA

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Un ciclo di incontri con scrittori e compositori promosso dall’Ateneo in collaborazione con i Licei “Prati” e “Da Vinci”
di Walter Nardon, con un articolo di approfondimento di Marco Uvietta

Nel significato umile e concreto che poteva assumere sulla copertina dei quaderni scolastici destinati ai temi in classe, il termine “composizione” continua ad avere molto a che fare con i rituali della scrittura e con quelli della letteratura d’invenzione. Così il ragazzo che si gratta la testa pensando a come trattare un tema di argomento libero forse, senza saperlo, è già sulla buona strada. Il quinto Seminario Internazionale sul Romanzo (SIR) ha appunto affrontato il modo in cui si compongono le finzioni narrative, il modo in cui un racconto e un romanzo prendono forma, parola per parola. La narrazione si presenta come un discorso alternativo a quello che cerca una risposta istantanea, un discorso articolato, in grado di abbracciare un gran numero di elementi e destinato a un possibile riuso. L’aneddoto, il fatto memorabile, la leggenda, crescono nella continua rievocazione. Del resto, l’esperienza può facilmente insegnare il modo in cui si diffondono i racconti orali, evidenziando l’importanza dei dettagli: nell’arte narrativa le pause, le esitazioni, le ripetizioni, le variazioni, i parallelismi, i ritardi con cui si comunicano o meno alcune informazioni all’ascoltatore o al lettore, non sono sempre difetti da eliminare, ma elementi formali che rendono identificabili e talvolta memorabili una voce e una storia.

Proprio sotto questo aspetto è possibile riscontrare alcune analogie fra il modo in cui si svolge una narrazione e quello in cui si sviluppa un tema musicale, anche se, a differenza della melodia, il racconto si regge su un significato che il lettore o l’ascoltatore cercano di cogliere. Così ogni storia possiede un tempo, un ritmo e una durata propri. Se poi dall’oralità si passa al racconto e quindi al romanzo – ossia a un genere che nasce scritto – questi elementi devono essere colti sulla pagina e dunque in modo ancor più mediato, ma spesso decisivo per comprendere il senso del testo.

L’edizione 2012-2013 del SIR è stata organizzata dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento in collaborazione con due istituti della città di Trento, il Liceo classico “Giovanni Prati” e il Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” (responsabili Massimo Rizzante e Walter Nardon, che fanno parte anche del comitato scientifico insieme a Simona Carretta, Michele Ruele e Alberto Tomasi). 

La quinta edizione del Seminario, intitolata “Comporre, l’arte del romanzo e la musica”, ha cercato di approfondire questo tema, prendendo in esame il rapporto fra oralità e scrittura con Andrea Inglese e le influenze delle forme musicali sul romanzo con Simona Carretta, mentre Gabriele Frasca si è dedicato alle peculiarità di testi narrativi scritti per essere pronunciati ad alta voce. 

Dopo l’incontro con lo scrittore spagnolo Javier Cercas a fine febbraio, il 14 marzo scorso è intervenuto Tiziano Scarpa, autore italiano tra i più affermati, tradotto in numerose lingue straniere e vincitore nel 2009 del Premio Strega. La suggestione musicale nell’opera di Scarpa si presenta in vari aspetti: nel romanzo Stabat mater (la vicenda di un’orfana e musicista nell’Ospedale della Pietà di Venezia che di notte scrive alla madre mai conosciuta e che segue le lezioni di Vivaldi), ma anche in nuove soluzioni compositive – come quelle presenti nel suo primo romanzo, Occhi sulla graticola – oppure con opere singolari come Groppi d’amore nella scuraglia, un testo che si pone fra il monologo teatrale e il racconto in versi, scritto in un dialetto inventato fra l’abruzzese e il napoletano e portato fra l’altro con successo sulla scena (nel corso degli ultimi anni Scarpa ha scritto il libretto di un’opera lirica e si è dedicato con sempre maggior interesse al teatro). 

Nell’incontro del 20 marzo lo scrittore e critico parigino Guy Scarpetta ha sottolineato le tappe principali e le diverse declinazioni dell’attenzione al ritmo nella prosa contemporanea da Flaubert a Proust, a Céline, a Beckett, fino a Thomas Bernhard, autore dal fraseggio largo e iterativo. L’attenzione per questi elementi si fa più sensibile negli autori che tentano di superare il modello drammatico del romanzo, costruito per successione di scene, a favore di un romanzo “raccontato”.  Più il materiale narrativo è eterogeneo, maggiore deve essere l’attenzione all’aspetto compositivo, all’organizzazione delle forme e all’alternanza dei registri, che non è risolta solo nello stile, ma proprio nell’accostamento di parti diverse. L’aspetto compositivo risulta quindi quello nel quale, in modo più evidente, il romanzo esprime la propria misura. 

Le ultime sessioni (30 aprile, 16 maggio 2013) hanno visto la partecipazione di due esponenti di rilievo del mondo della musica: il maestro Azio Corghi, che ha composto tre opere liriche in collaborazione con il Premio Nobel José Saramago e che ha parlato appunto del lavoro con lo scrittore portoghese e dello sviluppo drammaturgico di un’opera a partire dal romanzo [vedi articolo di in “approfondimenti”, ndr], e infine Mario Bortolotto, insigne musicologo, che si è soffermato sul rapporto fra la musica di Giuseppe Verdi e la letteratura spagnola, concentrandosi soprattutto su La forza del destino. Conversatore brillante, Bortolotto ha ricordato che in una breve visita alla casa e alla biblioteca del compositore si può facilmente comprendere come l’ ”uomo di teatro” Verdi – che amava mentire, dicendo di non conoscere le composizioni altrui – avesse studiato e annotato quasi ogni opera musicale tedesca e francese dell’epoca.

Alla sezione principale, il Seminario Internazionale sul Romanzo ha affiancato quest’anno la sezione collaterale, intitolata Un certo sguardo (sul Secondo Novecento) dedicata ad un periodo storico spesso forzatamente in ombra nell’insegnamento della scuola secondaria, una sezione rivolta ad insegnanti, studenti universitari e medi superiori. In questa serie parallela nel corso dell’anno sono intervenuti Andrea Inglese, Giancarlo Alfano, Michele Sisto ed Eraldo Affinati.