BIOMATEMATICA: L’APPLICAZIONE DI MODELLI MATEMATICI A FENOMENI BIOLOGICI

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Un workshop internazionale per il 65° compleanno del professor Mimmo Iannelli
di Andrea Pugliese

Dal 19 al 21 dicembre si è tenuto presso la nostra università il workshop, organizzato dal Dipartimento di Matematica, "Mathematical Innovative Methods and Models of Biosciences”. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di ricercatori provenienti da università e centri di ricerca di una decina di nazioni europee ed extraeuropee, faceva seguito a due workshop “Wanpe08” (a Udine) e “WWMB09” (a Trento), che nello stesso periodo degli anni precedenti avevano coinvolto ricercatori nell’area della biomatematica che si occupa di applicazione di modelli matematici a fenomeni biologici. Inoltre, esso coincideva con il 65esimo compleanno del professor Mimmo Iannelli, cui il workshop è stato dedicato, uno dei pionieri della biomatematica in Italia che, nel corso della sua carriera, ha avviato numerose collaborazioni proficue in Italia e all’estero.

Fra i partecipanti ricordiamo Karl Hadeler (Università di Tübingen), fondatore del “Journal of Mathematical Biology”, la rivista di riferimento del settore, e Odo Diekmann (Università di Utrecht), successore alla direzione della stessa rivista, che hanno mostrato due diverse aree in cui problemi della modellizzazione biologica hanno portato allo sviluppo di nuovi problemi matematici: da una parte, la formalizzazione degli effetti di ritardo nella biologia di popolazione dovuti per esempio ai tempi di gestazione o alla struttura di età; dall’altra, l’analisi della struttura dei contatti per fasce d’età.

Molto numerosi sono stati gli interventi in cui si è usata la matematica per affrontare problemi di interesse biologico in campi diversi, dalla crescita tumorale alla dinamica delle popolazioni di corallo, dalle reti metaboliche al controllo della trasmissione dell’HIV/AIDS tramite microbicidi.

Il workshop è stato quindi un’occasione per avere una panoramica sull’uso di metodi matematici in molti ambiti della biologia e anche sugli sviluppi matematici sollecitati da problemi biologici. Alcune delle presentazioni avevano uno scopo di tipo strategico, cioè di comprendere, tramite modelli matematici relativamente semplici, fenomeni generali: ad esempio comprendere come l’interazione dinamica fra farmaci chemioterapici e farmaci anti-angiogenici nelle terapie anti-tumorali possa spiegare i fenomeni in cui i miglioramenti sono seguiti da ricadute.

In altre presentazioni si puntava invece ad un confronto quantitativo dei modelli matematici con i dati disponibili: ad esempio, è stata analizzata, con un modello molto dettagliato dei contatti individuali, la dinamica spaziotemporale della pandemia influenzale H1N1 del 2009 in Europa, ottenendo un ottimo accordo quantitativo e mostrando fino a che punto alcune caratteristiche dell’epidemia, come il momento di picco, potevano essere prevedibili. 

In definitiva, si è visto come le ricerche in biomatematica hanno portato a nuovi sviluppi in matematica e soprattutto a una migliore comprensione di molti fenomeni biomedici. Si tratta di attività di ricerca portate avanti nei migliori centri del mondo tramite la collaborazione di figure dal background molto diverso come matematici, biologi sperimentali, medici, statistici, informatici.

Il workshop è stato introdotto dai saluti del preside della Facoltà di Scienze, Andrea Caranti, del direttore del Dipartimento di Matematica, Raul Serapioni, e (per lettera) del presidente della Società Italiana di Matematica Applicata, Nicola Bellomo, che si sono soffermati sull’impegno costante di Mimmo Iannelli per sviluppare la collaborazione fra matematica e biologia e per far sì che anche in Italia venisse assicurato il giusto spazio a questo tipo di ricerche che esulano dai confini di una singola area o settore disciplinare.