INVESTIGARE IL FUNZIONAMENTO CELLULARE

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Il Progetto Biotecnologie dell’Università di Trento: un bilancio dei primi tre anni di attività e le prospettive future
di Michela Alessandra Denti

Il 24 e 25 giugno scorsi il Centro Interdipartimentale per la Biologia Integrata (CIBIO) ha organizzato il convegno “The Biotechnology Program”, ospitato nei locali della Facoltà di Economia.
Negli auspici degli organizzatori l’evento aveva la doppia ambizione di offrire un panorama del lavoro che nel campo delle biotecnologie si sta conducendo nell’Università di Trento e di rappresentare un’occasione di confronto e di scambio tra la cittadinanza e i ricercatori. La due giorni trentina, a cui erano presenti più di 200 persone, si è rivelata un vero successo.
La prima giornata ha visto l’apertura dei lavori da parte del rettore, Davide Bassi, e del preside della Facoltà di Scienze, Andrea Caranti. Nel suo intervento il governatore Lorenzo Dellai ha sottolineato il costante appoggio della Provincia autonoma di Trento al progetto. I presidenti della Fondazione Edmund Mach (FEM), Francesco Salamini e della Fondazione Bruno Kessler (FBK), Massimo Egidi, dal canto loro hanno espresso l’adesione scientifica delle due fondazioni di ricerca.

Alessandro Quattrone, direttore del CIBIO, ha poi illustrato come il Progetto Biotecnologie, di cui fanno parte il CIBIO, il corso di laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari e la scuola internazionale di dottorato in Scienze biomolecolari, abbia risposto all’esigenza dell’Università di Trento di dotarsi di un qualificato gruppo di ricercatori e docenti attivi nell’investigazione del funzionamento cellulare con finalità di applicazione biomedica.
Avviato nel 2008, come ricordato anche dall’allora preside della Facoltà di Scienze, Marco Andreatta, in un triennio il progetto ha posto le fondamenta culturali ed infrastrutturali delle biotecnologie biomediche in Trentino, con il duplice obiettivo di promuovere un’attività di ricerca competitiva in ambito internazionale e di realizzare una filiera completa di alta formazione. Obiettivi, risultati e prospettive delle attività di ricerca sono stati raccontati dai responsabili di quattro dei tredici laboratori che attualmente compongono il CIBIO, in rappresentanza delle quattro aree scientifiche del centro: Microbiologia e Virologia, Biologia dei tumori, Biologia sintetica e Neurobiologia.

Lucia Monaco, direttrice dell’Ufficio Scientifico di Telethon, ha poi annunciato il conferimento di una “Carriera Dulbecco" alla ricercatrice giapponese Shimako Kawauchi, la quale si trasferirà a Trento dalla California dove attualmente lavora, per guidare un laboratorio di ricerca del CIBIO, con l’obiettivo di studiare il coinvolgimento di crisi epilettiche ed altri aspetti neurologici in una patologia genetica complessa, la sindrome di Cornelia de Lange.
Positivo il bilancio per il corso di laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari, nelle parole del suo coordinatore, Olivier Jousson: “Giunto alla fine del suo terzo anno, il corso ha visto ad oggi 185 studenti iscritti e 10 laureati” (a cui a settembre sono andati ad aggiungersi altri 16 laureati e 75 iscritti, n.d.r.).
Il programma di insegnamento avanzato delle biotecnologie è stato illustrato da Paolo Macchi, coordinatore della scuola di dottorato, che, nel suo secondo anno di esistenza, conta già 29 dottorandi.

Nella tavola rotonda conclusiva della prima giornata, i numerosi interventi hanno evidenziato che il progetto ben si è integrato nel sistema trentino della ricerca, ponendo anche particolare attenzione all’interazione con la cittadinanza circa il ruolo sociale dell’investigazione biologica e biomedica.
Nella seconda giornata i lavori sono stati condotti in lingua inglese. Cinque relatori, provenienti da altrettanti prestigiosi istituti di ricerca, si sono alternati a sei ricercatori del CIBIO. Si è parlato di biologia molecolare dei tumori (Alberto Inga, CIBIO), di nuovi approcci terapeutici per i tumori (Juergen Borlak, Hannover ed Alessio Nencioni, Genova), della possibilità di capire gli eventi alla base dei tumori grazie alla Biologia computazionale (Francesca Demichelis, CIBIO).
Dei meccanismi molecolari alla base di epilessia ed autismo hanno trattato Fabio Benfenati (Genova) e Yuri Bozzi (CIBIO e CNR). Guido Grandi (Siena) ha parlato dello sviluppo dei vaccini di ultima generazione, mentre Anna Cereseto (CIBIO) ha spiegato le sue ricerche volte a comprendere come il virus HIV interagisce con la cellula. Sono stati illustrati studi che aprono la via a terapie cellulari per le malattie cardiovascolari (Mauro Giacca, Trieste) e che gettano le basi per una possibile terapia genica di alcune malattie neurodegenerative (Michela Denti, CIBIO).
Infine, Sheref Mansy (CIBIO) ha spiegato la sua visione della biologia sintetica ed i risultati finora raggiunti nella costruzione di una cellula artificiale a partire da singoli componenti.
Nel corso delle due giornate risultati inediti di ricerche recenti sono stati presentati mediante una trentina di poster da dottorandi ed assegnisti di ricerca del CIBIO.