IL ROMANZO COME SCUOLA DEL MONDO

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La quarta edizione del Seminario Internazionale sul Romanzo con incontri fino a febbraio 2012
di Walter Nardon

Fra le molte sorprese che riserva la conversazione quotidiana, una riguarda certamente la scarsa consapevolezza del tempo impiegato nella pratica narrativa, vale a dire del tempo che si dedica al racconto delle più varie vicende dell’esperienza. In termini generali, questa attività svolta in forma orale, quasi irriflessa, viene considerata poco consapevole e poco seria, troppo lontana dall’arte narrativa dei grandi scrittori, come se la letteratura fosse fatta solo di competenze che si acquistano con i livelli più alti dell’istruzione e quindi meritasse di essere compresa solo da chi vi si dedica a tempo pieno. Questo atteggiamento di finta deferenza e di sostanziale disinteresse nei confronti della letteratura confina appunto quotidianamente la narrazione in un campo ben delimitato, destinandola a diventare oggetto di studio (per chi la capisce) e di divertimento (per chi ci si diverte, per chi ha “la passione di leggere”).
Se è vero che le finalità di divertire ed educare accompagnano la letteratura fin dalle sue origini, è tuttavia ugualmente indiscutibile che oggi la narrativa rischia di presentarsi per pochi come un impegno a tempo pieno e per gli altri, al massimo, come una delle tante opzioni di quello che fino a pochi anni fa si sarebbe definito il “tempo libero”. Eppure, ciò che è in gioco in questa pratica incide in misura rilevante sulla nostra comprensione delle cose. Ricordiamo che si tratta di un fenomeno esclusivamente verbale, come verbale è buona parte della nostra comunicazione quotidiana, nonostante le innumerevoli risorse dei dispositivi tecnologici.

Non c’è dubbio che lo studio dei fenomeni letterari debba essere svolto con disciplina e rigore, come avviene e dovrebbe sempre avvenire nelle istituzioni formative, tuttavia, se questi aspetti vengono in genere assunti a pretesto dal grande pubblico per disinteressarsene, qualcosa probabilmente va chiarito. E se la forma narrativa della modernità continua ad essere il romanzo, è su questa che la nostra attenzione deve fermarsi.
Da tali considerazioni ha preso il via la quarta edizione del Seminario Internazionale sul Romanzo “La scuola del mondo. Romanzo e formazione”, titolo che riecheggia un passo della “Vita” di Benvenuto Cellini in cui si ricorda come a Firenze gli aspiranti pittori si recassero a Palazzo Vecchio per studiare e copiare i disegni preparatori dei grandi affreschi che Michelangelo e Leonardo andavano componendo per la Sala del Maggior Consiglio (affreschi che come è noto non sarebbero mai stati conclusi, né conservati se non nelle copie dei giovani allievi).

Il Seminario ha proposto ad autori, critici, filologi e docenti le seguenti tre domande: in che modo il romanzo è parte integrante della nostra percezione del mondo? Il romanzo è ancora patrimonio della formazione culturale delle giovani generazioni? È possibile restituire al romanzo la dignità conoscitiva che gli compete? A rispondere sono stati invitati Michele Mari, Andrea Comboni, Pia Petersen, Helena Janeczek, Alessandro Raveggi, Giancarlo Alfano e Javier Cercas che in sette incontri, a partire dallo scorso 7 ottobre fino al 22 febbraio 2012 hanno esposto e esporranno in modo personale il loro punto di vista su questi temi. Nei vari appuntamenti sono previsti gli interventi di docenti, ricercatori, dottori di ricerca e dottorandi dell’Università di Trento, in dialogo con un pubblico composto a sua volta di docenti delle scuole medie superiori, dottorandi, studenti universitari e appassionati.

Si tratta dunque di incontri aperti a tutti, nel corso dei quali si è cercato e si cercherà di riprendere in mano un fenomeno la cui radice antropologica, apparentemente familiare, arriva invece quasi a nasconderne l’evidenza. L’intento di questa edizione è quello di creare un collegamento fra le varie istituzioni formative del territorio, portando il dibattito che anima la letteratura contemporanea anche dentro la scuola.
Il Seminario Internazionale sul Romanzo, progetto nato nel 2006 sotto la direzione del professor Massimo Rizzante, quest’anno è organizzato in collaborazione tra Dipartimento di Studi letterari, linguistici e filologici dell’Università di Trento e il Liceo Scientifico con indirizzo Linguistico “Leonardo Da Vinci” di Trento, in collegamento con il progetto “Scuola d’Autore” dell’IPRASE.