L’ACQUA E IL DIRITTO

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Un seminario di studi organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche
di Fulvio Cortese e Anna Simonati

Il 2 febbraio scorso la Facoltà di Giurisprudenza ha ospitato il seminario di studi “L’acqua e il diritto”, organizzato nell’ambito del Dipartimento di Scienze giuridiche.
La tematica scelta si contraddistingue per la sua estrema attualità: recentemente, infatti, è stata approvata una controversa riforma, che sarà a breve sottoposta a referendum abrogativo, il cui obiettivo è la modificazione nel senso della possibile e diffusa privatizzazione dei gestori e delle modalità con cui il servizio idrico sarà erogato.
È noto come questa iniziativa legislativa abbia suscitato ampi e accesi dibattiti nell’opinione pubblica, ma è anche quanto mai evidente come la discussione si sia spesso svolta prevalentemente sul piano ideologico. Da questa constatazione è nata l’idea di promuovere un evento che costituisse la sede per una serena discussione di stampo in primo luogo scientifico.

Il seminario, che ha riscosso notevole interesse fra addetti ai lavori, professionisti e cittadini, ha permesso, grazie al contributo specialistico dei numerosi relatori, di delineare con compiutezza lo statuto giuridico dell’acqua e la sua estrema complessità.
L’introduzione generale è stata affidata al professor Pietro Nervi, che si è soffermato sul modo con il quale la considerazione delle origini fisiche di questa risorsa dovrebbe guidare ogni possibile riflessione sulla sua tutela e sul suo utilizzo a fini economici, e al professor Diego Quaglioni, che ha illustrato quanto il regime delle acque sia stato storicamente al centro dell’attenzione della migliore e più autorevole dottrina di diritto comune, obbligata dallo studio di questa materia così tecnica ad integrare i propri tradizionali metodi esplicativi, rigorosamente fondati sul diritto romano, con il ricorso alla geometria.

Molte suggestioni, poi, sono state offerte ai presenti con riferimento all’indicazione di alcuni degli aspetti maggiormente significativi della disciplina giuridica e della sua evoluzione.
Ci si è confrontati, in particolare, sull’analisi dell’acqua come ‘bene’ (sia nell’ambito della tradizione romanistica - dottor Alvise Schiavon - sia nel contesto del dibattito gius-economico attuale - dottor Andrea Pradi), ma anche sulla valutazione della difficoltà di definire l’esistenza di un diritto all’acqua e sulla considerazione delle molteplicità di questioni, teoriche ed istituzionali, che una simile pretesa pone per la collettività organizzata che voglia darvi soddisfazione concreta (dottor Fulvio Cortese, professor Nicola Lugaresi) e, conseguentemente, predisporre adeguati mezzi di tutela giurisdizionale degli interessi pubblici e privati variamente coinvolti (professoressa Barbara Marchetti, dottor Sergio Bonini).

Sono stati, quindi, oggetto di discussione i delicati profili della protezione e della gestione della risorsa idrica, soprattutto per quanto concerne l’importanza del diritto dell’Unione Europea (professor Antonino Alì), oltre che dello sfruttamento della stessa a fini energetici con l’espressa analisi delle possibilità che l’autonomia regionale può percorrere su questo punto (professor Damiano Florenzano).
Non sono, infine, mancati un quadro generale dell’assetto delle numerose competenze esistenti in tema di disciplina e di pianificazione della risorsa (dottor Antonio Cassatella, dottoressa Silvia Pellizzari) e una trasversale rassegna di carattere comparatistico sul modo con il quale alcuni significativi ordinamenti diversi da quello italiano disciplinano le acque pubbliche e le questioni connesse alla gestione del servizio idrico (dottoressa Anna Simonati).

A conclusione dei lavori, è stato possibile apprezzare la piena riuscita dell’obiettivo primario del seminario: sottolineare la pluralità di aspetti che la disciplina, la pianificazione, la gestione e la tutela del bene idrico coinvolgono, valorizzando l’importanza del dialogo fra i diversi settori giuridici e il contributo pubblico che il Dipartimento di Scienze giuridiche può offrire per la migliore comprensione di argomenti di così forte e generale interesse. Perché la formazione di un’autentica coscienza civile presuppone la conoscenza delle problematiche e delle possibili soluzioni: e il ruolo dei giuristi, oggi come un tempo, appare, in questa prospettiva, fondamentale e imprescindibile.

La registrazione integrale dei lavori del seminario è disponibile sul sito dell’evento