foto Agf Bernardinatti, archivio Università di Trento

BUONI POSIZIONAMENTI PER L’ATENEO

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La classifica Censis-Repubblica le assegna l’oro. Migliora anche nei ranking internazionali
a cura dell’Ufficio Stampa dell’Università di Trento

Ottimi piazzamenti per l’Università di Trento nelle classifiche degli atenei più accreditate: prima tra tutti gli atenei italiani nella classifica realizzata da Censis Servizi, mentre migliora il proprio posizionamento nelle due classifiche internazionali stilate da QS - Quacquarelli Symonds e dal Times Higher Education.

La classifica Censis pubblicata nella Grande Guida dell’Università di Repubblica, giunta ormai alla sua 11esima edizione, vede tornare al vertice l’ateneo trentino. L’Università di Trento, con il suoi 102,6 punti, primeggia infatti tra gli atenei italiani davanti a Siena (100,3) e Pavia (99,6) nella media ponderata di tutti gli indicatori presi in considerazione: servizi, borse di studio, strutture, web e internazionalizzazione. Un risultato ancora più lusinghiero se confrontato con quello dello scorso anno: nella classifica 2009-2010 Trento era infatti al quarto posto assoluto con il punteggio di 92,8.
Naturalmente Trento conquista il podio anche nella categoria per dimensioni, piazzandosi al primo posto tra gli atenei di medie dimensioni (10-20 mila iscritti).
Novità di quest’anno, l’introduzione di un nuovo parametro nella valutazione complessiva degli atenei: quello relativo all’internazionalizzazione (fino allo scorso anno questo aspetto si valutava solo per singola facoltà). Proprio il parametro dell’apertura internazionale ha fatto guadagnare all’ateneo trentino il vertice, insieme al Politecnico di Torino, degli “atenei più globali” del Paese.

Ma l’Università di Trento registra un ottimo piazzamento anche rispetto agli altri parametri, in particolare nei servizi agli studenti (102 punti contro gli 85 dello scorso anno), nelle borse di studio (110 punti contro i 95 dello scorso anno) e nel web (110 punti, 104 lo scorso anno).
Ottimo anche quest’anno il piazzamento delle facoltà trentine che confermano prestazioni ai vertici delle classifiche per area. La Facoltà di Economia conferma il secondo posto con 97,8. Giurisprudenza conquista per il nono anno consecutivo il vertice con 99,8. Ingegneria si classifica al secondo posto con 98,8. Lettere e Filosofia raggiunge il sesto posto con 94,8. Scienze matematiche fisiche e naturali è prima con 106,8, così come prima è anche Sociologia con 106,5 a pari merito con Milano-Bicocca. Come nelle precedenti edizioni, non compare in classifica Scienze cognitive perché, essendo l’unica facoltà di questo tipo in Italia, non è stata valutata.

L’Università di Trento rafforza la propria presenza anche nella classifica delle prime 500 università al mondo stilata da QS - Quacquarelli Symonds. Passa dalla fascia 451-500 alla fascia 401-450 e migliora una serie di aspetti a cominciare dalla reputazione internazionale e dalla qualità del lavoro dei ricercatori.
Ben Sowter, responsabile della QS Intelligence Unit, spiega: “L'Università di Trento ha migliorato la propria posizione nei QS World University Rankings 2010, soprattutto nell'Academic Reputation score (che considera il giudizio espresso da 15.050 accademici e senior university administrators di tutto il mondo rispetto alle aree di eccellenza delle università raccolto attraverso un’indagine svolta da QS). È aumentato anche il numero di ‘citations per faculty’ (10 posizioni guadagnate secondo il criterio delle citazioni per docente). Trento è un’università di eccellenza ma di piccole dimensioni e, in un global ranking, compete con dei giganti. Quindi il risultato di quest'anno è ancora più apprezzabile perché il miglioramento è stato determinato dalla qualità del lavoro dei ricercatori dell’Università di Trento (più papers citati) e dall'opinione che altri accademici e senior university administrators internazionali hanno dell’Università di Trento”.
Nel 2009 l'Università di Trento si collocava al 380° posto nella graduatoria per l’indice “Academic Reputation”, mentre quest’anno è avanzata alla 301a posizione.

Ancora una conferma internazionale viene dalla classifica delle 400 migliori università al mondo stilata dal Times Higher Education, dove l’Università di Trento si colloca al 252° posto.
La prima delle università italiane è Trieste (217° posto), seguono Milano Statale (235°), Padova (243°), Ferrara (250°) e, appunto, Trento.
In classifica si trovano, inoltre, il Politecnico di Torino (281°), Bologna (287°), Pisa (310°), Modena e Reggio Emilia (311°), Bari (313°), La Sapienza di Roma (325°) e Politecnico di Milano (334°).
La classifica vede ai primi posti tre atenei degli Stati Uniti: Harvard al primo posto, l'Istituto di tecnologia della California al secondo e il Massachusetts Institute of Technology (Mit) al terzo.
Anche se la classifica esiste da anni, per il Times Higher Education questo può essere considerato l'anno zero di una nuova stagione nella quale vengono adottati criteri più selettivi.
La valutazione si basa su cinque parametri generali che vengono pesati in modo diverso: didattica - l'ambiente universitario (peso del 30%); ricerca - il volume, il reddito e la reputazione (30%); citazioni - l'influenza della ricerca (32,5%); innovazione - costi del trasferimento di conoscenze in tecnologia e ricerca (2,5%) e internazionalizzazione - di tutto il personale docente e amministrativo e degli studenti (5%). La didattica, la ricerca e le citazioni nelle riviste scientifiche, insieme raggiungono il 92,5% dei criteri di valutazione.

“Al di là delle differenze tra classifiche, dovute all’utilizzo di criteri e parametri diversi, è significativo - commenta il rettore Davide Bassi - che l’ateneo trentino, malgrado le sue dimensioni limitate, riesca comunque a distinguersi nelle classifiche internazionali. Non è facile, anche perché operiamo in un contesto in cui c’è una competizione crescente e dove molti Paesi perseguono agguerrite politiche di investimento per garantire ai loro migliori atenei posizioni di rilievo internazionale. Il risultato ottenuto premia il lavoro di tante persone che hanno sostenuto il nostro ateneo e si sono dedicate con impegno e dedizione allo sviluppo delle nostre attività di alta formazione e ricerca. Crediamo che questo risultato sia molto importante e dimostri, ancora una volta, come la combinazione di scelte strategiche precise, investimenti adeguati ed il pieno coinvolgimento della comunità accademica siano essenziali per ottenere risultati di qualità. Sappiamo che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, ma siamo convinti che, con il pieno supporto della comunità trentina, sapremo portare avanti i nostri progetti a vantaggio del Trentino e dell’intero Paese”.