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  convegni  

Montagna, luogo di salute e benessere
Un convegno promosso da Università di Trento, CeBiSM e SAT
di Federico Schena

 

L’ateneo trentino è collocato in uno scenario tipicamente montano. Questa condizione costituisce non solo un fattore di qualità per la vita delle persone che qui studiano, insegnano e fanno ricerca, ma anche un’occasione di riflessione e d’impegno scientifico che può trovare spunti e stimoli in momenti concreti di lavoro comune tra il mondo accademico ed il mondo della montagna, in particolare quello alpinistico. Università e montagna, due mondi cui spesso si attribuiscono scelte basate sull’isolamento e sull’autoreferenzialità, si sono confrontati nel convegno Montagna, salute e benessere. Turismo e sviluppo compatibile, tenutosi lo scorso 28 gennaio a Rovereto, che ha trovato nel contesto della mostra ospitata al Mart il luogo fisico ideale per coniugare l’attenzione alla tradizione ed all’ambiente della montagna con l’innovazione e l’evoluzione derivanti dalla ricerca scientifica.
È significativo che l’idea sia partita da un gruppo di docenti dell’ateneo di aree molto diverse uniti intorno all’interesse comune di portare avanti un progetto complessivo “università della montagna”, sviluppando nuovi settori di ricerca e di didattica da affiancare a quelli già esistenti da tempo.
Altrettanto significativo che nella promozione ed organizzazione dell’iniziativa attuata dal Centro di Bioingegneria e Scienze Motorie - CeBiSM - si sia affiancata la SAT, espressione più concreta ed importante della tradizione alpinistica trentina.
Il tema centrale del convegno è stato la discussione della crisi dei modelli turistici tradizionali, basati prevalentemente sullo sfruttamento e la manipolazione del territorio, sulla intensificazione dei flussi e sulla rapidità della fruizione, privilegiando troppo spesso la quantità alla qualità, proponendo in alternativa un nuovo rapporto uomo-territorio incentrato sul benessere, la salute, lo sviluppo compatibile.
In questo contesto è stato evidenziato come l’università possa avere un ruolo importante, sia mettendo a punto procedure e modelli di valutazione economica, ambientale, territoriale, sia avviando programmi di ricerca sulla condizione dell’uomo in montagna. L’ateneo può inoltre dare, attraverso lo sviluppo e l’ampliamento di iniziative già avviate nel Polo di Rovereto, importanti contributi all’attività di formazione ed aggiornamento professionale specifico della montagna.
Il convegno si è articolato su 4 sessioni che hanno proposto, con il contributo importante anche di esperti esterni al mondo accademico, riflessioni di fondo e presentazione di iniziative già avviate a Trento ed in altre sedi, che possono costituire delle “buone pratiche” da far conoscere e diffondere.
In coda alle sessioni scientifiche si è svolta una tavola rotonda con la presenza di tutte le istituzioni, enti ed associazioni del territorio trentino che hanno un ruolo di rilievo per la progettazione e l’attuazione di iniziative di valorizzazione e sviluppo delle attività turistiche in montagna. I temi trattati hanno suscitato grande interesse non disgiunto da un certo timore nell’affrontare percorsi innovativi, di cui peraltro è emersa l’esigenza e per i quali si richiede lo sviluppo. Ma forse il dato più rilevante è stata la presenza, quasi inattesa, di oltre 150 persone per tutto l’arco della giornata, a testimoniare una sensibilità ed un’attenzione che meritano di non andare dissipate.

[Il programma dettagliato e le informazioni sugli atti e su sviluppi futuri dell’iniziativa si può trovare su www.unitn.it/events/montagna04/]

In basso a destra: le terme di Levico in una stampa d’epoca.
Le terme da sempre incontro di salute, benessere e turismo compatibile.