no57

Il sogno di Alice
La matematica a teatro

Una ragazza, Alice, in una notte agitata prima di un’interrogazione di matematica intraprende un lungo viaggio nel mondo delle superfici geometriche, in cui bolle di sapone e altre forme la guideranno alla scoperta dell’universo affascinante e inaspettato  che questa disciplina sa svelare. Alice, il cui nome si richiama alla protagonista del romanzo di Lewis Carrol - noto scrittore e matematico - vede il suo incubo trasformarsi in un sogno in cui la matematica si lega alla poesia.
È questo il filo conduttore di Bubbles... il sogno di Alice, uno spettacolo di mimo corporeo che è stato rappresentato al Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento dal 24 al 26 settembre.
Messo in scena dal Theatre Diagonale di Lille, dopo il successo in Francia, lo spettacolo è arrivato per la prima volta in Italia, nella nuova versione adattata per le scuole, per iniziativa del Laboratorio LRM3D2 (Laboratorio di Ricerca sui Materiali e i Metodi per la Didattica e la Divulgazione della Matematica) dell’Università di Trento e dell’Associazione PiùMa, che riunisce docenti e ricercatori dell’ateneo, insegnanti e persone interessate a migliorare il rapporto tra i bambini e la matematica. Ricordiamo anche il Museo Tridentino di Scienze Naturali, partner dell’ateneo nel portare avanti questo e altri progetti di divulgazione della matematica.
Il sogno di Alice propone un modo nuovo e divertente per accostarsi ad una disciplina complessa attraverso una forma espressiva che coniuga mimo, danza e recitazione e che si presta a diversi livelli di lettura: i bambini hanno potuto ammirare la bellezza di forme quali elicoidi, bolle di sapone, tensostrutture, scale a chiocciola, mentre i ragazzi più grandi sono stati spinti a riflettere sui problemi fisici e matematici implicati dalle superfici minime.
Lo spettacolo è stato scritto e diretto da Esther Mollo, della scuola di Marcel Marceau, una delle più affermate interpreti a livello europeo di questo genere di teatro, che ha collaborato col matematico Valerio Vassallo, responsabile scientifico del progetto.
La scommessa di portare a Trento lo spettacolo è stata vincente ed ha avuto una risposta entusiastica da parte delle scuole che hanno partecipato con circa 3000 spettatori, tra alunni, studenti e insegnanti. Anche lo spettacolo  aperto al pubblico ha avuto un significativo successo, con oltre 250 spettatori.
Collegate allo spettacolo una serie di attività formative proposte dal Laboratorio LRM3D2 del Dipartimento di Matematica di Trento. Nel foyer del teatro è stata allestita una mostra fotografica sulle bolle di sapone; laboratori-seminari sono stati proposti agli insegnanti delle scuole elementari per presentare percorsi didattici da realizzare nelle classi,  mentre alle scuole superiori è stata offerta la possibilità di chiedere l’allestimento nelle proprie sedi della mostra interattiva sulle superfici minime.
Un bilancio positivo, quindi, che ha rinsaldato ed esteso la rete di collaborazione già esistente tra università, istituzioni e scuole.