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  convegni  

Informatica e società: il costo dell’ignoranza
A Trento il congresso AICA 2003
Maurizio Dapor e Alessandro Zorat*

Il ritmo di sviluppo delle tecnologie è in continuo aumento. In questo poderoso processo di crescita sono coinvolte, oltre alle tecnologie dell’informazione, le scienze della vita, la genomica, le biotecnologie per la salute, le nanotecnologie e i nuovi materiali. Si tratta di una sfida che i ricercatori, i docenti, la società nel suo complesso, i singoli cittadini, debbono saper raccogliere, affrontare e vincere. Per questo le parole chiave del nuovo secolo sono formazione e ricerca.
La diffusione della conoscenza è requisito fondamentale perché i benefici dello sviluppo tecnologico siano disponibili ad un numero sempre più ampio di persone. Se è vero, infatti, che la tecnologia sta crescendo con ritmi  esponenziali, i processi con cui l’uomo apprende e si adegua alle novità sono assai più lenti. A nessuno sono sfuggite le analogie (sia nel bene che nel male) dei processi di sviluppo odierni con quelli della rivoluzione industriale.
Oggi le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tanto pervasive e onnipresenti, stanno letteralmente sconvolgendo il mondo del lavoro, quello della scuola e quello della formazione, ma anche quello del divertimento, dell’intrattenimento e del tempo libero.
È responsabilità non solo dei decisori, ma anche e soprattutto dei ricercatori e dei docenti, degli operatori della formazione nel senso più ampio del termine (che, oltre alla scuola e all’università, comprende il mondo dei musei interattivi, quello della carta stampata, quello dei giornali elettronici, quello della televisione) di individuare nuovi percorsi formativi che sappiano ad un tempo essere più attraenti ma  anche più attenti alle novità e alle sfide dello sviluppo scientifico e tecnologico. Si devono inventare nuovi modelli e percorsi formativi favoriti anche dalla tecnologia avanzata.
L’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico (AICA) ha tenuto il proprio congresso nazionale a Trento, presso la Facoltà di Economia, ponendo come tema del congresso i costi dell’ignoranza ed i vantaggi della conoscenza nella società dell’informazione. Una recente analisi patrocinata da AICA riporta che la perdita di produttività dovuta ad incompleta formazione nell’ambito informatico ha un costo dell’ordine di 2000 euro/anno per ciascun utente generico di strumenti informatici. Dato che nel nostro paese ci sono circa 7 milioni di utenti che per il loro lavoro utilizzano un computer, si arriva ad una perdita annuale di circa 15 miliardi di euro! Il congresso AICA 2003 si è posto l’obiettivo di esaminare come si possano ridurre rapidamente tali costi attribuibili all’ignoranza. Si è iniziato da un’analisi del nostro sistema formativo, distinguendo tra la formazione necessaria per “l’uso degli strumenti informatici” e la formazione necessaria per “creare nuovi strumenti informatici”, hardware e software. Si è poi preso in esame come avvenga il trasferimento di tali competenze tra il sistema formativo ed il sistema produttivo, ovvero le aziende, mostrando come il nostro paese sia penalizzato da una ridotta mobilità tra università ed industria rispetto ad altri paesi europei ed agli Stati Uniti. Infine, nella giornata conclusiva del congresso una tavola rotonda di esperti ha messo a fuoco risposte concrete per ridurre i costi dell’ignoranza, con interventi sia a livello nazionale (legislazione, Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e Ricerca, Ministero dell’Innovazione Tecnologica), sia a livello regionale, prendendo in considerazione le esigenze e le possibilità offerte dalla grande e piccola industria, che quelle dell’università.
Oltre alle sessioni di discussione e dibattito, durante il congresso AICA 2003 sono stati presentati circa 50 lavori tecnici in aree legate al tema del congresso e sono state allestite aree dimostrative per l’industria che opera in tale settore.

*Maurizio Dapor (ITC-irst) e Alessandro Zorat (Università di Trento)