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Il messaggio del Presidente Ciampi

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in occasione dell’avvio dell’Ateneo Italo-Tedesco, ha inviato al rettore dell’Università di Trento, Massimo Egidi, il messaggio che riportiamo per esteso. 

La cerimonia di oggi con la firma dell’ultimo documento che sancirà l’avvio dell’attività dell’Ateneo Italo-Tedesco, si svolge in un momento importante per l’Unione Europea, all’inizio del Semestre di Presidenza italiana, a pochi mesi di distanza dall’importante vertice di Berlino sullo spazio europeo dell’istruzione superiore. 
Durante la mia visita in Trentino, nel luglio di due anni fa, mi apparve subito evidente come il progetto di Università bi-nazionale, sull’esempio di quelle già esistenti fra Italia e Francia, fra Germania e Francia, rappresentasse un’iniziativa importante per stabilire sempre più solidi legami fra le culture affini e le economie complementari. I problemi iniziali, legati alle peculiarità dei due ordinamenti, sono stati affrontati e risolti dall’impegno convinto e appassionato delle istituzioni politiche e universitarie.
Grazie a questo impegno in occasione della Visita di Stato del Presidente della Repubblica Federale di Germania, nell’aprile dell’anno scorso, è stata posta la prima pietra dell’Ateneo Italo-Tedesco che oggi, con la prima riunione del Comitato Scientifico e la firma dell’accordo fra i due governi, è divenuto una realtà. L’Italia, come la Germania, è da oltre cinquant’anni all’avanguardia del processo unitario europeo: in questi  anni di intenso dialogo, i nostri rapporti sono cresciuti attraverso il consolidamento del partenariato  italo-tedesco e l’impegno comune per la Costituzione Europea. 
Il progetto che trova oggi il suo coronamento attesta la fermezza dei nostri propositi e l’autenticità delle nostre motivazioni nell’affermazione di una cittadinanza europea. All’Ateneo Italo-Tedesco, ai nostri giovani che vivranno un’esperienza formativa unica e d’avanguardia in Europa, a coloro che questo progetto hanno reso possibile, invio il mio augurio e il mio saluto.

Roma, 10 luglio 2003