Formazione
giuridica europea
Intervista di Laura Paternoster a Dorothee Bittscheidt
Dorothee
Bittscheidt è presidentessa della Hamburger Universität
für Wirtschaft und Politik dal 1999. Prima di questo incarico è
stata Segretario di stato del Land Schleswig-Holstein. In occasione
della firma dell’accordo di doppia laurea la abbiamo rivolto alcune
domande.
Presidentessa Bittscheidt, oggi è
stato firmato l’accordo di doppia laurea con la Sua università.
Potrebbe presentare la Hamburger Universität für Wirtschaft
und Politik?
La Hamburger Universität è stata fondata per iniziativa
dei sindacati e della città di Hamburg. Fin dall’inizio
ha voluto rivolgersi anche a studenti “particolari”, ad
esempio a coloro che hanno già esperienze di lavoro. Per accedervi
occorre superare un esame di ingresso; questo fatto - cioè, che
l’ateneo possa scegliere i propri studenti - viene visto in Germania
come qualcosa di molto moderno. Il profilo della Hamburger Universität
si è quindi evoluto nel senso di prendere in particolare considerazione
la formazione già acquisita da questa tipologia di studenti,
e per questo motivo l’università offre una didattica orientata
anche agli aspetti pratici, nonché una formazione interdisciplinare,
anzi direi transdisciplinare. Per quanto riguarda la ricerca, fra i
nostri punti di forza vi sono settori quali il diritto del lavoro, il
diritto sociale e la tutela dei consumatori.
Come Lei ha detto durante il Suo discorso, quello
di oggi è per la Sua università il decimo accordo di doppia
laurea. Cosa significa per Lei questo programma con l’Università
di Trento?
Per me ha una grande importanza. Quello con Trento è per noi
il primo accordo di doppia laurea che viene sottoscritto con un’università
italiana; fino ad oggi siamo stati orientati verso il mondo anglosassone,
mentre ora desideriamo molto allargare i nostri contatti. Da tempo nella
mia università è in atto un forte processo di internazionalizzazione;
il 20% degli studenti iscritti sono stranieri e in alcuni corsi di master
questi rappresentano la metà degli iscritti. Questo significa
che l’internazionalizzazione gioca un ruolo molto importante.
Stimoliamo e spingiamo i nostri studenti del corso di laurea perché
facciano un’esperienza di studio all’estero e riscontriamo
un certo successo anche perché da anni utilizziamo un sistema
di crediti. Infatti in questo modo i nostri studenti capiscono che l’esperienza
all’estero nell’ambito di accordi bilaterali non comporta
un allungamento della durata degli studi, ma anzi un arricchimento delle
loro conoscenze. Dall’altra parte, proprio grazie all’internazionalizzazione,
la Hamburger Universität è attenta agli studenti stranieri
ospiti.
Cosa può offrire la Sua università agli studenti provenienti
da Trento nell’ambito del programma di doppia laurea?
Vi è un’offerta specifica e di buon livello nel campo del
diritto del lavoro, della tutela dei consumatori, in quello dei
servizi finanziari, nonché nel diritto europeo. Si tratta quindi
di settori che penso possano completare
l’offerta formativa che gli studenti hanno a Trento. Credo inoltre
che possa risultare complementare anche la transdisciplinarità,
cui accennavo prima.
Come presidentessa di un’università che punta sull’internazionalizzazione,
quale messaggio darebbe agli studenti per invitarli a partecipare ad
un programma di scambio internazionale?
Io stessa durante la mia vita e nella mia carriera ho potuto appurare
quanto importante sia diventata l’Europa, nel campo culturale,
in quello economico, e in quello giuridico. Credo che per gli studenti
che intendono iniziare un’attività in questi settori sia
importante seguire questo processo europeo fin dal momento della loro
formazione universitaria. Non bisogna pensare che i profili professionali
non muteranno, in quanto cambieranno in senso europeo.Non si può
quindi se non “agganciarsi” a questo processo con molta
passione, tanto interesse e con un forte bagaglio di esperienze.
in basso a destra: Dorothee
Bittscheidt
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