Un Cus più autonomo e più efficiente
Il nuovo statuto assicura migliori servizi ai soci
intervista di Paolo Bari ad Andrea Tomasi
Il Centro Universitario Sportivo cambia volto. Per
offrire un servizio migliore, per diventare più autonomo, per garantire più
trasparenza, per rafforzare il rapporto con l’università. Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea generale dei soci che
hanno discusso e approvato il nuovo statuto e nel contempo rinnovato il consiglio direttivo. Si è trattato di un
atto non solo formale, ma di una decisione che inciderà in modo consistente sul futuro del Cus. L’importanza delle novità viene
spiegata in questa intervista con Andrea Tomasi, riconfermato presidente dell’associazione che ha il compito prioritario - ma non
unico - di promuovere l’attività motoria e sportiva degli universitari.
Come è cambiato il Cus?
Il cambiamento più importante sta proprio nella struttura dei Centri
Universitari: mentre prima ciascun Cus locale costituiva in sostanza la sezione territoriale del Cusi nazionale, adesso quest’ultimo
rappresenta di fatto una federazione di Cus locali divenuti autonomi.
Chi ha proposto le innovazioni?
Vi è stato un lungo percorso di revisione del vecchio statuto che ha coinvolto sia il Cusi sia la Crui, la conferenza dei rettori. Una
commissione mista formata da rappresentanti delle due istituzioni ha elaborato un nuovo testo poi proposto a ciascun
Cus. A Trento l’assemblea di ratifica si è tenuta nello scorso febbraio.
Quali saranno le principali conseguenze?
Il Cus sarà più autonomo perché assumerà personalità giuridica. Sarà pertanto possibile accendere mutui ed investire risorse per
l’acquisto di strutture sportive e per potenziare le attività a favore
dei soci. Una libertà di manovra che prima non esisteva. Adesso potremo per esempio reperire fondi utili per comperare una palestra
che rimarrà di proprietà del Cus (mentre prima sarebbe stata di proprietà del Cusi o dell’Università che l’avrebbero ceduta al
Cus soltanto in gestione). Sono convinto che in questo modo saremo in grado di lavorare meglio e di più per soddisfare le esigenze
degli studenti e degli altri tesserati.
Cambierà il rapporto con l’Università?
Sì, la collaborazione fra Cus e Università diventerà più solida perché
lo statuto prevede che il rettore nomini un suo delegato nel consiglio direttivo del Centro. In questa maniera gli organi dirigenti
dell’ateneo saranno sempre informati sulle iniziative del Cus e anzi ne diventeranno protagonisti attivi. Verrà garantita sia la
necessaria e doverosa trasparenza sia la condivisione dei progetti.
Quali novità potranno attendersi gli studenti?
Una forte spinta al miglioramento della politica sportiva universitaria per offrire più opportunità e più servizi agli utenti. Oggi manca
soprattutto una palestra di nostra proprietà: dipendiamo da strutture esterne che ci condizionano su orari e attrezzature. Ho in
mente uno spazio polivalente che si possa utilizzare sia per attività motorie
e sportive sia come punto di riferimento per iniziative teatrali, musicali, ricreative di cui gli studenti avvertono un bisogno
ineludibile. Un punto di aggregazione e di ritrovo capace di rivitalizzare
lo spirito goliardico e socializzante. Spero che questo obiettivo sia raggiungibile in tempi relativamente brevi.
Che ruolo hanno i servizi sportivi all’interno dell’università?
Un ruolo via via crescente. La qualità delle attività motorie e sportive
riveste un valore importante nella scelta di un ateneo anziché di un altro. Ecco perché un servizio efficiente contribuisce ad attirare
iscritti, una condizione fondamentale in una realtà fortemente competitiva come è ormai quella universitaria.
Il Cus si rivolge solo agli studenti universitari?
È un problema sempre al centro di discussione. La Crui ha condiviso l’esigenza di consentire agli ex-studenti di rimanere iscritti al
Cus per garantirne la continuità. In caso contrario si rischia di essere
limitati da un periodico ricambio di atleti e di persone proprio nel momento in cui essi raggiungono la maturità agonistica.
Se le attività non competitive sono infatti prioritarie, non dobbiamo tuttavia dimenticare che il Cus è pur sempre una società sportiva
che punta anche ad ottenere risultati di tipo agonistico, come peraltro si sta già verificando con nostra grande soddisfazione.
Sono previste novità a breve scadenza?
Stiamo progettando l’ampliamento del centro nautico di San Cristoforo sul lago di Caldonazzo. Le ultime facoltiadi hanno
definitivamente dimostrato l’interesse di manifestazioni di questo genere. Ogni anno le iniziative e i corsi che si tengono sul lago
attirano giovani da Trento e da tutta Italia.
L’Università e il Comune di Pergine sono d’accordo con il Cus nell’effettuazione
di lavori di allargamento della sede.
Quali programmi avete sul piano informativo?
Stiamo pensando ad un vademecum da distribuire al momento dell’iscrizione in maniera da fornire il quadro complessivo di tutte
le opportunità che il Cus offre agli studenti dell’ateneo trentino.
I campioni del Cus
I successi agonistici non rappresentano l’obiettivo
priopritario del Cus, ma i buoni risultati sono sempre accolti con
soddisfazione perché costituiscono motivo di orgoglio e nel contempo sintomo
di impegno.
Nell’ultima annata sportiva si segnalano in particolare gli atleti della sezione sci alpino. Claudia
Morandini nello slalom e Nicolas Bolner nel gigante hanno vinto due prestigiose medaglie d’argento
alle Universiadi. Daniela Vettorato nella categoria C2 ed Eugenio Traversa in quella A3 hanno
conquistato il primo posto nella Coppa del mondo di sci a livello di master. Nel
medesimo settore vanno inoltre ricordati i successi europei e italiani di Daniele Bernardi, Daniela
Vettorato, Eugenio Traversa e Gianluca Porta.
Di notevole rilevanza è inoltre la convocazione di Marialuisa Tavernini per i campionati europei
di triathlon.
Queste infine le squadre vincitrici dei tornei interfacoltà: Marlborini (calcio a 5 e calcio a 8),
Pro-secco (street basket).
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Nelle foto:il centro nautico del Cus di San Cristoforo sul lago di Caldonazzo;
Andrea Tomasi, presidente del Cus di Trento;
Daniela Vettorato.
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