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  diritto internazionale  

Mauro Politi, un giurista di Trento alla Corte Penale Internazionale
di Elisabetta Nones

La nomina a giudice della Corte Penale Internazionale: un importante riconoscimento per uno degli studiosi di diritto internazionale dell’ateneo trentino, il professor Mauro Politi, docente dal 1986 alla Facoltà di Giurisprudenza.
Ho incontrato il professor Politi nel suo studio presso la Scuola di Studi Internazionali di Trento, durante una sua sosta in città dopo il soggiorno di qualche giorno all’Aja per la cerimonia ufficiale di conferimento della carica di giudice della Corte Penale Internazionale. Questa istituzione è nata dallo Statuto adottato alla conferenza diplomatica di Roma nel 1998. È un organo giudiziario che avrà il compito di perseguire e punire crimini internazionali come i genocidi, i crimini di guerra e contro l’umanità. Ma non solo. Obiettivo della Corte è anche di agire da deterrente contro questo tipo di crimini. La CPI è un’istituzione che trae origine dalle vicende dell’inizio degli anni Novanta, quando gli orrori delle guerre civili in Jugoslavia e in Ruanda sollevarono l’opinione pubblica internazionale e rivelarono con forza la necessità di istituire un tribunale penale permanente per questo genere di crimini. Prima della istituzione della Corte Penale Internazionale esistevano tribunali ad hoc creati dal Consiglio di Sicurezza, che operavano su casi specifici e territorialmente delimitati. La nuova Corte è invece un organo permanente entrato in vigore il 1° luglio 2002 e il cui statuto è stato finora ratificato da circa novanta Paesi in tutto il mondo. Le prime indagini inizieranno nell’autunno di quest’anno, mentre la vera e propria attività giudiziaria verrà avviata all’inizio del prossimo anno. L’istituzione della Corte Penale Internazionale rappresenta il progresso istituzionale delle Nazioni Unite più importante dopo la Carta di San Francisco e sta a dimostrare come la comunità internazionale abbia sentito la necessità di reagire contro l’impunità per atrocità che si pensavano irripetibili dopo i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale.
I 18 giudici della Corte Penale Internazionale sono stati nominati lo scorso febbraio e ufficialmente proclamati l’11 marzo scorso all’Aja. Il sistema elettorale era molto complesso e tendeva a garantire una rappresentanza equa a vari livelli: la rappresentanza geografica - Politi è uno dei sei giudici europei -, la rappresentanza per esperienza passata come magistrato o docente di materie legate al diritto internazionale, e la rappresentanza di genere, per garantire un’adeguata presenza femminile nella Corte (il minimo era di 6 donne, ma ne sono state elette 7). Il Presidente della Corte è il canadese Philippe Kirsch e i vice-presidenti sono due donne: una giudice del Ghana e una giudice del Costa Rica. La Corte sarà divisa in varie sezioni, una delle quali dovrà controllare l’attività del procuratore ed emettere anche provvedimenti restrittivi della libertà personale.
L’Università di Trento ha giocato un ruolo importante come centro di studi che ha attirato non solo esperti di diritto internazionale ma anche gli stessi diplomatici che hanno partecipato ai lavori della Conferenza di Roma. La nomina del professor Politi è stato quindi un risultato prestigioso anche per l’Università di Trento. Politi ha tenuto a ringraziare sentitamente il preside della Facoltà di Giurisprudenza, Diego Quaglioni, e il collega Giuseppe Nesi per il supporto nel raggiungimento di questo importante obiettivo. Politi ha sottolineato come l’Università di Trento sia molto attiva nell’area degli studi internazionali: questo è dimostrato anche dalla recente istituzione della Scuola di Studi Internazionali e del relativo Master, del cui comitato direttivo fa parte lo stesso Politi. Sulle tematiche relative alla Corte Penale Internazionale, nel 1999 e nel 2001 sono stati organizzati a Trento due importanti convegni, il primo a proposito dello Statuto di Roma (gli atti di questo convegno sono già disponibili in libreria), e il secondo sul crimine di aggressione, i cui lavori sono in corso di pubblicazione. Si auspica che la presenza del professor Politi all’interno della Corte Penale Internazionale possa avere importanti ritorni per l’ateneo trentino, in particolare per il prosieguo della ricerca nel campo del diritto internazionale, la collaborazione con i giudici della Corte e l’organizzazione di altri importanti momenti di incontro di studiosi del settore. Il professor Politi ha confermato che l’Università di Trento sta assumendo un peso e un prestigio sempre maggiori all’interno del panorama internazionale, in particolare per l’impegno nel campo del diritto penale internazionale e l’attenzione su temi di attualità mondiale, come quelli legati alla creazione della Corte Penale Internazionale.

 


 

Mauro Politi

Mauro Politi è nato nel 1944 a Fabrica di Roma (VT), è stato giudice ordinario dal 1969 al 1983 nei tribunali di Oristano e Milano. Ha ricoperto la carica di docente di diritto internazionale nelle Università di Cagliari e Urbino, ed è ora professore ordinario presso l’ateneo trentino. Dal 1992 al 2001 è stato consigliere giuridico della Rappresentanza permanente d’Italia alle Nazioni Unite e nel 2001 è stato eletto giudice ad litem del Tribunale penale internazionale per la ex-Jugoslavia. È autore di numerosi testi e pubblicazioni nei vari settori del diritto internazionale, in particolare nel campo del diritto penale internazionale e del diritto umanitario.