Informatica
e biologia dei sistemi
Le nuove frontiere nella lotta alle malattie
di Corrado Priami Al termine delle tre
giornate di studio, organizzate dall’Università di Trento in collaborazione
con il Comune di Rovereto, il bilancio del convegno sulla biologia dei sistemi e sull’informatica come risorsa
per la cura e la prevenzione delle malattie è estremamente positivo. Oltre 90
informatici, matematici e biologi da tutto il mondo sono intervenuti per la prima
volta per discutere le nuove frontiere della ricerca nel campo della lotta
alle grandi malattie, come il cancro, l’AIDS, la sclerosi multipla e altre gravi
patologie infettive.
I lavori del convegno hanno visto una partecipazione attiva da parte di numerosi
esperti del settore e molte sono le iniziative congiunte che nasceranno proprio da questo incontro, soprattutto
a livello europeo, nel settore della ricerca. Il convegno ha rappresentato
un’opportunità unica per incontrarsi e confrontarsi e per dar vita ad una vera
e propria comunità scientifica dedicata alla realizzazione dei metodi computazionali per la
biologia dei sistemi. Si sono ulteriormente rafforzati anche i rapporti di collaborazione con i
medici italiani che si impegneranno insieme agli informatici nella ricerca di
modelli per il comportamento dinamico delle cellule e dei loro componenti.
La biologia dei sistemi mira infatti a definire un modello dettagliato e comprensibile
per l’analisi e la simulazione del comportamento delle cellule umane. La sfida del ventunesimo secolo
sarà, infatti, quella di comprendere come componenti biologiche individuali
si integrano in sistemi complessi, e come le patologie dovute a variazioni
genetiche e stimoli ambientali agiscono e si evolvono. Un primo passo per
studiare l’interazione dei farmaci con questi processi. I biologi e i medici intervenuti
al convegno hanno riconosciuto la necessità di procedere nella sperimentazione ricorrendo proprio alle
tecnologie informatiche per gestire l’enorme quantità di informazioni raccolte.
Il progetto è chiaramente molto ambizioso e richiederà sicuramente molti
passi intermedi e progetti pilota, ma i presupposti per avere risultati ragionevoli
ci sono.
Attraverso il lavoro del computer è possibile simulare il meccanismo di trasmissione
che genera le malattie, ricreando e valutando adeguatamente anche ogni reazione intermedia.Uno studio che finora
è stato possibile soltanto, in tempi lunghi, attraverso l’impiego di cavie animali
o effettuando esperimenti con il sangue delle persone malate, trattato con sostanze chimiche per accelerare
le reazioni patologiche. Le tecnologie informatiche, applicate alla biologia e
alla medicina, permetteranno, dunque, di risparmiare tempo e risorse economiche,
oltre a garantire un minor utilizzo di cavie o prelievi. I sistemi informatici
di nuova concezione che saranno elaborati consentiranno, infatti, di aiutare
il lavoro dei biologi, offrendo loro modelli di previsione ragionevoli da
sottoporre a verifica e eventualmente validare, attraverso esperimenti con le
tecniche ”tradizionali”.
Al convegno è stata inoltre data la notizia, nell’intervento del professor Ehud
Shapiro del Weizmann Institute of Science (Israele), della costruzione del
più piccolo computer biologico (sistemi molecolari che si possono utilizzare
per calcolare funzioni normalmente eseguite su computer elettronici). Il prototipo
di calcolatore biologico (della dimensione di un microlitro di sostanza)
è stato realizzato dall’equipe di Shapiro, che ha annunciato durante il convegno
la pubblicazione nel “Guinness dei primati 2003” dell’avvenuta realizzazione
di questo prototipo, la più piccola macchina calcolatrice biologica mai costruita.
Il grande successo del convegno ha portato i ricercatori intervenuti a pianificare
una nuova edizione dello stesso per il prossimo anno a Parigi e di una scuola
internazionale per formare esperti del settore la cui prima edizione si terrà forse
a Trento nel prossimo autunno. La riuscita del convegno è stata inoltre possibile
grazie al prezioso supporto dell’Ateneo e del Comune di Rovereto, nonché di tutti i membri del comitato
organizzatore.Una nota di merito particolare va comunque alle ragazze dell’ufficio
convegni per la loro preziosa, professionale e instancabile collaborazione.
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