Fra università
e impresa
L’impegno di Innocenzo
Cipolletta, nuovo presidente dell’ateneo
intervista di Paolo Bari a Innocenzo Cipolletta Rafforzare la collaborazione
con le imprese e incrementare l’apertura verso l’esterno. Innocenzo
Cipolletta, nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Trento, ha le
idee chiare in merito al suo incarico e agli obiettivi che ha accettato di condividere
con i vertici accademici, politici e sociali del Trentino. Lo abbiamo incontrato nel suo ufficio di via
Belenzani il sette aprile, il suo primo vero giorno operativo in città dopo il
breve passaggio per l’elezione al vertice dell’ateneo in sostituzione del compianto
Enzo Perlot.
Come è nata la sua nomina a presidente?
In qualità di presidente della Marzotto e del comitato scientifico del
Cuoa, negli ultimi tre anni ho avuto modo di frequentare spesso il Triveneto e in particolare
il Trentino. Ho perciò potuto conoscere molte persone sia del mondo imprenditoriale che di quello accademico.
Qualche mese fa il presidente Dellai mi ha contattato per propormi questo incarico. Alcuni colloqui con gli
amici di Trento e numerosi riscontri positivi mi hanno convinto a superare gli
iniziali timori e ad accettare la sfida di presiedere il Consiglio di Amministrazione,
un compito che peraltro riflette le mie precedenti esperienze a cavallo fra università e
imprese.
Che tipo di università ha trovato a Trento?
Conoscevo già l’ateneo trentino per alcune conferenze tenute in qualche
corso e per i contatti da tempo avviati con i professori. L’Università di
Trento è ben strutturata ed è cresciuta in maniera da evidenziare buone potenzialità
in numerosi campi. Il CdA è piuttosto composito per la presenza di una forte componente
che esprime le istanze della collettività locale. Questo è sicuramente un
aspetto positivo, ma a volte potrebbe risultare dispersivo per la tendenza
a privilegiare esigenze particolari e non generali.
Quale sarà il suo ruolo?
Il primo obiettivo sarà quello di rafforzare il legame - peraltro già esistente -
fra università e imprese del territorio, in maniera particolare nella definizione
dei bisogni formativi. Poi si dovrà attivare la collaborazione con alcune
grandi imprese esterne alla provincia e attente al tema della ricerca e dell’innovazione.
Non sarebbe negativo se questo rapporto favorisse l’avvio di qualche attività imprenditoriale.
Come può essere il rapporto fra università e imprese?
L’università fornisce alle imprese il materiale umano - cioè il principale
prodotto delle attività didattiche - e crea inoltre un ambiente culturale che
consente alle imprese di crescere e infine individua soluzioni in modo da collegare la ricerca di base con
quella applicativa. Le imprese, viceversa, formulano la domanda formativa,
pongono problemi in tema di ricerca e di innovazione e portano finanziamenti
che l’università può utilizzare anche per la ricerca di base (che rimane fondamentale
ma che deve però essere indirizzata).
L’università deve preparare i giovani soprattutto al mondo del lavoro o in primis ad
essere cittadini?
Sono la medesima cosa. Un aspetto non esiste senza l’altro perché i giovani
saranno cittadini che lavorano e perché non si può essere cittadini se non
si è inseriti nel mondo delle professioni e dei mestieri. La cultura di
base è pertanto fondamentale perché garantisce flessibilità e buon senso. Oggi la
società non è chiusa in compartimenti non comunicanti fra loro. Ciascuno porta
nel lavoro le sue competenze, la sua impronta, e senza l’angoscia di aver intrapreso
un percorso irreversibile.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un presidente
non trentino?
L’università - come le imprese - deve avere i piedi ben saldi nel territorio circostante
e la testa nel mondo. L’ateneo trentino è qui, ma ha forti legami di
collaborazione con docenti e studenti
a livello internazionale, una sua peculiarità. Credo che la scelta sia caduta su di me per potenziare i rapporti
con l’esterno, sulla scia di quanto fatto da Enzo Perlot. Gli svantaggi
sono legati alle difficoltà di collegamento, ma conto di essere a Trento
spesso e non solo per gli appuntamenti istituzionali. Credo infatti sia importante
vivere questa esperienza a diretto contatto con tutte le persone coinvolte. Per esempio lo scorso fine
settimana sono stato a Moena, invitato dagli impiantisti della zona. È stata
una splendida giornata: ho incontrato molti amici, ho sciato, ho cantato
assieme a loro, ho parlato a lungo dell’università, ho capito le loro esigenze. I contatti
personali sono decisivi.
Come saranno i rapporti con la Provincia e con l’Itc?
Ho la fortuna di conoscere da tempo le persone ai vertici delle due istituzioni,
Lorenzo Dellai e in particolare Gianni Bonvicini, che frequento da più di vent’anni. La fiducia fra le persone
costituisce un’ottima base per avviare relazioni anche sul piano istituzionale.
Entro pochi giorni è in programma una visita ufficiale all’Istituto Trentino
di Cultura.
Fra i suoi prossimi impegni vi sarà anche qualche lezione?
No, lezioni no, ma qualche testimonianza - se richiesta - sì, ben volentieri,
come peraltro è avvenuto in passato.
In alto a destra
(da sinistra): Marco Tomasi, Innocenzo Cipolletta, Massimo Egidi, Stefano Vitale, durante la
riunione del Consiglio di Amministrazione del 4 marzo 2003.
Sopra, da sinistra: Massimo Egidi, Innocenzo Cipolletta.
Innocenzo Cipolletta
Innocenzo Cipolletta è il nuovo presidente dell’Università di Trento, nominato
dal Consiglio di Amministrazione dell’ateneo lo scorso 4 marzo. Nato a Roma nel 1941, si è laureato in Scienze Statistiche presso l’Università
di Roma nel 1965.
Innocenzo Cipolletta è presidente della Marzotto dal maggio 2000 e presidente
della UBS-Warburg (Italia) SpA dal giugno 2002.
In precedenza è stato, per 10 anni, direttore generale di Confindustria.
Ha ricoperto inoltre ruoli di funzionario e di dirigente all’OCSE (Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e all’ISCO (Istituto Nazionale
per lo Studio della Congiuntura).
Ha svolto incarichi di amministrazione: in particolare è stato vice presidente
de Il Sole 24 Ore SpA e membro del Consiglio d’Amministrazione dell’INA
(Istituto Nazionale per le Assicurazioni), dell’UNIM (Unione Immobiliare
SpA), di Lottomatica e della Hugo Boss AG. È co-presidente del Comitato Promotore
Transpadana ed è membro del Consiglio d’Amministrazione del Linificio
e Canapificio Nazionale SpA, di Ericsson Italia SpA, Merloni Progetti Energia
SpA e Polo Tecnologico Romano SpA.
Come docente universitario di materie economiche ha insegnato presso le
Università di Reggio Calabria, di Firenze e alla LUISS “Guido Carli” di Roma.
È stato membro del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro. Il suo nome
figura nel Consiglio della LUISS, dell’ISAE (Istituto di Studi ed Analisi Economica)
e dell’IPI.
È socio di enti morali quali la Società italiana di Statistica, la Società Italiana
degli Economisti, la Società Italiana di Economia, Demografia e Statistica,
l’Istituto Adriano Olivetti di Studi per la Gestione Economica e della Azienda
(ISTAO) e l’Istituto Affari Internazionali (IAI), è attualmente presidente del
Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione CUOA (Centro Universitario
di Organizzazione Aziendale) di Altavilla (VI).
È inoltre pubblicista e commentatore economico de Il Sole 24 Ore dal 1978,
di Gente Money, de Il Gazzettino di Venezia e de Il Giornale di Vicenza
oltre ad aver firmato numerosi articoli scientifici e libri.
Innocenzo Cipolletta è Cavaliere di Gran Croce.
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